Chiara Valcepina

Fratelli d’Italia: nei CPR criminali vere vittime le Forze dell’Ordine

A seguito di un sopralluogo eseguito questa mattina presso il CPR di via Corelli, gli esponenti di Fratelli d’Italia, Chiara Valcepina (Consigliere regionale), Francesco Rocca (Consigliere comunale) e Davide Rocca (Consigliere del Municipio 4), dichiarano: “Attorno al CPR c’è una pericolosa propaganda della sinistra che non tiene conto del difficile e quotidiano lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine, dalle operatrici e dagli operatori del CPR a cui va la nostra solidarietà e vicinanza perché hanno a che fare con situazioni delicate e con individui che si sono macchiati di gravi reati compiuti sul territorio nazionale”. “Le battaglie ideologiche che si riassumono con le passerelle strumentali e lo slogan “No Cpr” sono dannose perché non generano concrete alternative. Chiudere i Cpr per lasciare a spasso pregiudicati liberi di compiere altri reati? È questa la soluzione della sinistra? Le procedure di espulsione hanno avuto un’accelerazione anche grazie agli accordi siglati dal Governo con alcuni paesi del nord Africa; potenziare le strutture dei CPR per favorire i rimpatri di coloro che sono in Italia illegalmente e hanno compiuto gravi reati è la ricetta giusta” concludono i tre meloniani.

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Manifestazione dei motociclisti contro il Comune. Valcepina (FdI): penalizzati lavoratori e studenti

La decisione del Comune di Milano, di vietare dal primo ottobre 2024 la circolazione (in Area B) a tutti i motocicli a benzina 4 tempi Euro 0 e Euro 1,e dal 2025 ai motocicli Euro 2 e nel 2028 quelli Euro 3, è stata accolta con disappunto dai motociclisti che, per protesta, hanno organizzato un motoraduno per il pomeriggio di sabato 16 Marzo. Il raggruppamento dei partecipanti si svolgerà al parcheggio del Centro Saini di via Corelli e da lì i motociclisti si recheranno in corteo fino in piazza del Duomo. I centauri contestano le decisioni dell’amministrazione sottolineando che i loro sono mezzi poco inquinanti e poco congestionanti e hanno intrapreso una raccolta firme a loro sostegno che è già arrivata a quota 15.000 adesioni. Al loro fianco si è schierata la Consigliera Comunale di Fratelli d’Italia, Chiara Valcepina che ha commentato “Sostengo con forza la manifestazione promossa dai motociclisti il prossimo 16 marzo 2024 e supporto tutti i motociclisti contro le decisioni del Comune di Milano e del Sindaco Sala di restringere ancor di più le maglie per l’accesso di motoveicoli all’area B di Milano, penalizzando così lavoratori e studenti”. “Questa scelta miope – ha aggiunto Valcepina – inoltre, con scarsissima incidenza sulla stessa qualità dell’aria, andrà invece a peggiorare ancor di più i flussi veicolari, in quanto in molti, stante la oggettiva esigenza di spostamento casa-lavoro, dovranno utilizzare la macchina. Dalla padella alla brace” chiedendo “che venga convocata la commissione mobilità del comune per un confronto con l’Assessore Censi ed Associazioni su questa assurda misura che comporta pesanti criticità”. Dello stesso parere Mattia Ferrarese, Consigliere in Municipio 3 di Fratelli d’Italia “Domandiamo all’assessorato competente un tavolo di confronto per non permettere che il grido di aiuto di un intero comparto cada nel vuoto: non possiamo e non dobbiamo lasciare che il motociclismo milanese sia destinato all’estinzione, senza prima valutare ogni altra opzione sostenibile nel rispetto dell’armonizzazione delle esigenze di ogni attore presente. Siamo al fianco dei motociclisti e di tutte le realtà che ruotano attorno all’universo delle due ruote”. 

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FdI: l’inquinamento non si batte ne’ con gli slogan ne’ con Area B

“Il lavoro serio condotto dalla Regione paga, a differenza dei  salassi introdotti dal Comune di Milano. La sinistra ha un solo record: quello delle multe. Inoltre la scienza attesta da anni che l’elemento più impattante sono i riscaldamenti domestici, non le auto” lo dichiara Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia, Christian Garavaglia cui fa eco la collega di partito, consigliere Chiara Valcepina: “Grazie al Governo Meloni le Regioni del Nord hanno ottenuto una proroga di 10 anni per raggiungere gli obiettivi prefissati dall’UE”. “Da anni, a cadenza pressoché fissa, le opposizioni di sinistra in Regione Lombardia gridano allo scandalo e si stracciano le vesti per i dati sull’inquinamento a Milano e in Lombardia. E’ successo anche nelle ultime due settimane: alla fine tuttavia la realtà prevale sempre sull’ideologia e la propaganda. Pochi giorni di pioggia sono bastati a riportare tutti i valori al di sotto delle soglie di sicurezza ed allarme. La pioggia ha spazzato via le menzogne e riportato in auge la verità: per quanto riguarda la qualità dell’aria, il 2023, per Regione Lombardia, è stato l’anno migliore da quando è stata avviata la misurazione. Ossia da due decenni” dichiara inoltre Christian Garavaglia, capogruppo di Fratelli d’Italia circa il Dibattito in ordine alle azioni di Regione Lombardia sulla qualità dell’aria discusso questa mattina in Consiglio Regionale. Sono i dati, non le chiacchiere, a confermare il buon lavoro di Regione Lombardia e dell’assessore all’Ambiente Giorgio Maione, come peraltro già ribadito dal Presidente Attilio Fontana. Sono i dati, non le chiacchiere, a sancire che per quanto riguarda il PM10, per l’ottavo anno dal 2014, in tutte le stazioni è stato rispettato il valore limite della concentrazione media annua pari a 40 µg/m3. Ottimi risultati anche sulla media giornaliera: il numero delle stazioni che hanno superato il limite è stato più che dimezzato passando da 43 a 20. Il PM2.5 nel 2023, per la prima volta, ha rispettato i limiti in tutte le stazioni della rete . Migliorate anche le emissioni di Biossido di azoto (NO2). In più dell’80% delle stazioni, infatti, la concentrazione media annua è inferiore a quella del 2022. Da anni, attraverso un lavoro serio e costante di programmazione, Regione Lombardia lavora su: • riduzione della circolazione dei veicoli più inquinanti, in particolare delle motorizzazioni diesel, che determinano circa il 56% delle emissioni di NOx; • misure di efficientamento energetico nel settore civile, anch’esse finalizzate soprattutto a ridurre le emissioni di NOx; • corretto utilizzo domestico della biomassa legnosa, che contribuisce per il 27% delle emissioni totali di CO e per il 46% delle emissioni totali di PM10; • miglioramento della gestione dei reflui zootecnici, principale fonte emissiva di ammoniaca (per oltre il 96%), che è precursore di particolato, e di metano, importante gas climalterante. Sinistra e Movimento 5 Stelle hanno inoltre e del tutto dimenticato che la situazione verificatasi nelle ultime settimane è correlata all’instaurarsi di una condizione meteoclimatica particolarmente favorevole all’accumulo degli inquinanti al suolo. In casi come questo il volume d’aria in cui gli inquinanti si diluiscono è 30 volte inferiore a quello disponibile nelle tipiche condizioni estive, quando l’altezza dello strato di rimescolamento è di circa 3000 metri. LA POLITICA DELLE CHIUSURE DI MILANO, DEL TUTTO IMPRODUTTIVA Dopo anni di radicalismo rosso verde, di stop alle auto, di area B ed area C, del record di multe agli automobilisti, le politiche del Comune di Milano e di Beppe Sala sono state del tutto infruttuose. Lo attesta la scienza: in Italia è particolarmente consistente il ruolo del riscaldamento residenziale nell’inquinamento atmosferico. Da solo, infatti, è responsabile del 64% della quantità di PM2,5, del 53% di PM10 e del 60% di CO emessi. Ancora una volta sono la scienza ed i numeri a smentire i profeti di sventura dell’ambientalismo. Se si va a guardare la quantità di sostanze inquinanti che viene immessa nell’atmosfera nella nostra regione come in tutta la pianura padana ci si renderà conto che sono in costante diminuzione, come ha detto di recente il Governatore Attilio Fontana. Ci sono poi dei fattori che esulano dalla nostra possibilità ma che sono determinati dal fatto che purtroppo la pianura padana è una conca all’interno della quale non si crea un ricircolo di aria. GRAZIE AL GOVERNO MELONI DEROGA DI 10 ANNI CONCESSA DALL’UE “Concludiamo ricordando l’importanza dell’accordo provvisorio sulla direttiva dell’aria europea raggiunto dalle istituzioni Ue, che dovrà essere confermato e nel quale si prevede che le zone in cui gli obiettivi ambientali sono più difficilmente raggiungibili per specifiche condizioni climatiche o orografiche, come il bacino padano, avranno la facoltà di chiedere una deroga di 10 anni per raggiungerli. Una deroga che il governo italiano di Giorgia Meloni è riuscito a ottenere”, aggiunge il consigliere regionale Chiara Valcepina. Senza questa deroga, che il governo italiano è riuscito a ottenere, le conseguenze per le Regioni del bacino padano avrebbero portato alla desertificazione agricola e industriale. LE RICHIESTE ALLA GIUNTA REGIONALE Nel corso della seduta odierna i partiti di centrodestra hanno presentato un documento nel quale si rileva che Regione Lombardia ha posto il tema della qualità dell’aria nel periodo 2018-2022 al centro dell’azione di governo, intervenendo in investimenti per la qualità dell’aria con risorse che ammontano ad un totale di oltre 19 miliardi di euro di cui: • Infrastrutture e mobilità per euro 18.641.676.000,00 • Decarbonizzazione ed efficienza energetica 251.850.000,00 • Risorse agricole e forestali 121.765.000,00 Da qui la forte esortazione a proseguire nelle misure intraprese che concorrono alla riduzione degli inquinanti, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, alla luce dei risultati positivi già eseguiti, fissando obiettivi intermedi, che riconoscano le peculiarità geografiche, morfologiche e meteorologiche del Bacino padano. che costituisce un unicum per estensione territoriale a livello europeo e che rende estremamente più complesso il raggiungimento di ogni obiettivo miglioramento della qualità dell’aria.

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In Consiglio Comunale cala il sipario sulla Lobby Nera

Lo scandalo conseguente a un’inchiesta giornalistica riguardante quella che poi si è rivelata una inesistente Lobby Nera, scoppiò tre giorni prima del voto per il Consiglio Comunale di Milano, coinvolgendo anche uno dei futuri eletti. A pochi giorni dalla decisioni dei magistrati di archiviare il procedimento perché “dalle indagini svolte non sono emersi elementi in grado di confermare quanto emerso dai video che gli hanno dato origine”, con conseguente assoluzione di  tutti gli imputati, compresa la Consigliera Comunale di Fratelli D’Italia Chiara Valcepina, era prevedibile che la vicenda trovasse la sua conclusione anche a Palazzo Marino. Ad affrontare l’argomento, felicitandosi e solidarizzando con la Consigliera meloniana, sono stati prima alcuni suoi colleghi d’aula (quasi esclusivamente appartenenti all’opposizione) e poi la Valcepina stessa ha ricordato quanto accaduto in quei giorni, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa. Il primo (e l’unico) esponente della maggioranza a prendere la parola per commentare la vicenda è stato Gianmaria Radice (I Riformisti) “sono molto contento che la collega e Consigliera Chiara Valcepina sia stata definitivamente archiviata” ha detto, sottolineando che tutto nacque da “un’inchiesta giornalistica” e che la Procura ha fatto al meglio il suo dovere per poi giungere a una conclusione “univoca” e favorevole per tutti gli indagati. “Questa famosa Lobby Nera è stata un colpo d’ingegno giornalistico” ha aggiunto, invitando quelli che la cavalcarono ad avere “più equilibrio” perché “credo che il nostro sistema, della giustizia, dei media dei social stia prendendo una china purtroppo drammatica” per poi condannare la poca rilevanza che viene data alle assoluzioni rispetto alle notizie di reato, sottoponendo gli indagati a una gogna mediatica durante a indagini che spesso si concludono in un nulla di fatto, invitando infine tutti a meditare su cosa sia il “garantismo” visti molti casi simili a questo che si sono conclusi nello stesso modo. A esprimere il proprio pensiero in proposito è poi stato il  Capogruppo di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che, oltre ad esprimere la propria solidarietà a Valcepina, ha voluto citare “altri ex colleghi” coinvolti nell’indagine, in particolare Carlo Fidanza e Massimiliano Bastoni. L’azzurro a poi definito l’inchiesta “l’ennesimo episodio di sciacallaggio mediatico” paragonando il comportamento dei giornalisti a quello di “chi anche in quest’aula ha puntato il dito contro la collega” ed elencando le accuse che le erano state fatte poi rivelatesi “una bolla di sapone“. Spero che qualcuno che allora aveva gridato allo scandalo oggi intervenga per dire qualche cosa o almeno per esprimere solidarietà alla collega” ha aggiunto De Chirico. Speranza rivelatasi vana aggiungiamo noi. Francesco Rocca (FdI) ha iniziato a parlare rinnovando la sua “vicinanza e solidarietà all’amica e collega Chiara Valcepina” che sedeva al suo fianco “per la gogna mediatica cui è stata sottoposta” insieme a Carlo Fidanza, sottolineando “noi lo sapevamo fin dall’inizio che si trattava di una pericolosa bufala lanciata tre giorni prima delle elezioni”, ribadendo a sua volta che è necessario riflettere su come vengono usati media e social che “possono distruggere un individuo e danneggiare la salute di una persona”. Silvia Sardone (Lega) invece, che fu coinvolta nell’indagine giornalistica, ma non indagata dalla Procura, ha detto che ci teneva particolarmente ad essere presente per “manifestare, più che solidarietà, gioia” per l’archiviazione di Chiara Valcepina e tutti le altre persone coinvolte nell’indagine, ricordando quando la Valcepina “invece di essere contenta per l’elezione” usciva da Palazzo Marino cercando di dribblare i giornalisti “per difendersi da un attacco mediatico, che si è poi verificato in modo sproporzionato e ingiusto” e rammaricandosi perché “la giustizia ha fatto il suo corso, ma un certo giornalismo no” tant’è che “Piazza Pulita” pochi giorni fa ha riproposto gli stessi servizi di tre anni fa. L’ultima ad intervenire sul tema, è stata proprio Chiara Valcepina che, dopo avere ringraziata quanti l’avevano preceduta manifestandole solidarietà, ha poi ricordare “la lettera” che scrisse subito per spiegare “chi era e cosa aveva fatto” prima di candidarsi per il Consiglio Comunale e in cui affermava che le immagini trasmesse erano state “rubate in contesti privati e montate in modo artificioso”, confidando che la verità sarebbe venuta a galla, fidando nella giustizia che avrebbe cancellato l’immagine negativa di lei che davano quei servizi. Valcepina ha poi aggiunto di essere stata  “consapevole fin da subito” che “nessuna archiviazione avrebbe potuto cancellare le sofferenze e le umiliazioni” subite in quei momenti. “Immaginatevi cosa succede nei contesti scolastici” ha poi sottolineato come “mamma”. Fatto un breve excursus su come Fanpage e Piazza Pulita hanno realizzato i loro servizi, probabilmente inventandosi centinaia di ore di girato che non esistevano e usando un metodi che ha preferito “non commentare”, ha voluto rivendicare la sua “onorabilità”, spiegando che “in nessun atto processuale… non c’è nessun elemento, nessun fatto, nessuna frase, nessuna allusione che la colleghino ai reati oggetto di quell’indagine” invitando chi volesse a “leggere la richiesta di archiviazione” dove il suo nome appare solo nell’elenco degli indagati senza che nel successivo impianto accusatorio sia mai collegato a qualche reato. La meloniana, da avvocato, ha quindi detto che indagarla è stato “un atto dovuto” da parte della magistratura, che ha poi fatto un ottimo lavoro, ma non poteva sottrarsi perché allora vi fu un “esposto, non lo possiamo dimenticare, partito proprio da una parte politica” che ha reso inevitabile l’apertura delle indagini.  Valcepina ha quindi rigettato il tentativo di inserirla “in un contesto politico contaminato da ideologie e da comportamenti intolleranti e razzisti” perché “provo una viscerale repulsione verso ogni genere di discriminazione” avendo sempre avuto ben presente il “valore assoluto e irripetibile di ogni persona e avendo sempre agito nell’ambito della difesa dei più deboli”. Valcepina si è infine rammaricata per la poca solidarietà ricevuta dalla maggior parte dei Consiglieri Comunali, cui ha voluto lanciare un monito invitandoli a riflettere “sulla potenza dirompente che hanno i media e sulla potenza che hanno i politici quando li usano come clava” perché “potrebbe capitare a ognuno di voi” di essere annientati come persone. Cala così il sipario sulla brutta vicenda della Lobby Nera e su quelli che l’hanno cavalcata sperando di ottenerne vantaggi politici

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Valcepina (FdI): “Solidarietà a chi opera nei Cpr”

Valcepina (FdI): “Solidarietà a chi opera nei Cpr”. “Se negli anni abbiamo assistito ad esponenti del centrosinistra che si sono stracciati le vesti contro questa struttura e la reclusione di clandestini, spesso criminali, nella stessa arrivando a definirla, addirittura, un ‘luogo di segregazione’, quanto accaduto stanotte non fa altro che confermare la pericolosità dei detenuti”, afferma il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia a Milano, Chiara Valcepina, in merito alla rivolta scoppiata all’interno del Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli. “Esprimo la mia solidarietà a chi opera all’interno del Cpr, dai militari alle forze dell’ordine”.

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“Lobby nera”: tutti assolti

“Lobby nera”: tutti assolti. Perché dopo un can can mediatico pazzesco, l’inchiesta sulla presunta lobby nera si è afflosciata del tutto: non c’è nessuna lavatrice per soldi, non c’è nessun complotto. Al massimo qualche frase buttata lì per convincere un presunto imprenditore a versare soldi per la campagna elettorale. Ma reati nessuno. Fidanza, Valcepina, Bastoni, Rocca e persino il “barone nero” Jonghi Lavarini escono candidi come delle colombe da quello che è stato uno dei casi mediatici delle ultime elezioni comunali milanesi. Per Fratelli d’Italia è un’ottima notizia visto che si prepara a sbancare pure alle elezioni regionali dove è dato come il partito che da solo prenderà più di un quarto dei voti totali. Numeri da sondaggi si capisce, ma che indicano una tendenza  chiara, tanto più che la Lega è in crisi…nera. Dunque ecco che dopo 15 mesi di indagini serrate si scioglie tutto in una bolla di sapone e Milano e la Lombardia possono tornare a dormire sonni tranquilli: non c’è nessuna oscura organizzazione di destra con piani malvagi. L’unico pare essere vincere le elezioni.

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