ciclabili

Sala: ora si passa alla fase due delle ciclabili

Il sindaco di Milano Beppe Sala ammette che il Comune può “aver fatto degli errori nello sviluppo delle piste ciclabili” dovuti al fatto che sono state adottate “soluzioni parziali” e che “facendo le cose con gradualità si può avere qualche difficoltà”. Ma “il punto vero – ha detto intervenendo agli online Green Talks di Rcs Academy e Corriere della Sera su sostenibilità e città del futuro – è avere una visione a lungo termine”. “La ciclabilità – ha detto Sala – è un elemento importante. Possiamo aver fatto degli errori nello sviluppo delle piste ciclabili? Ma certo. Ma è una linea di tendenza inevitabile, cercheremo di fare sempre meglio” anche se “tutti i cambiamenti sono visti con qualche timore.”. A chi gli ha chiesto se si andrà avanti con la costruzione di nuove piste ciclabili, Sala ha replicato: “Dobbiamo farne altre e nello stesso tempo pensare alle fase due delle piste che abbiamo fatto”. Per esempio, ha detto il sindaco di Milano, “sul principale viale cittadino in tutte le grandi città europee non si parcheggia di lato. Ma è riservato al traffico di auto e biciclette. Ci arriveremo. Convinceremo i commercianti, per esempio, che nel medio termine non sarà uno svantaggio per loro”. Quindi a Milano, “in futuro non troppo in là ci sarà una pista ciclabile dritta, non ci sono più parcheggi, la pista ciclabile è protetta, e probabilmente anche il livello di accettazione migliorerà”. Askanews

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La Russa (ACI): su ciclabili fatte scelte frettolose

“Ben venga una mobilità moderna, è ottimo il titolo che abbiamo scelto oggi, “tra ambizione e realtà”. Tutti abbiamo un’ ambizione comune, una città più moderna, una città più sostenibile, una città meno inquinata, una città più a misura d’uomo però bisogna anche scontrarsi con la realtà: Milano è da sempre un territorio fertile, un territorio moderno, un territorio in cui le persone e le merci si sono sempre mosse con libertà e con velocità, quindi bisogna porre particolare attenzione alle soluzioni che si vanno a creare e una volta studiate insieme e concordate benissimo estenderle su larga scala”. Lo ha detto il presidente dell’Automobile Club Milano, Geronimo La Russa, durante l’incontro promosso questo pomeriggio da Aci e Quattroruote con i principali stakeholder della mobilità sugli effetti della pandemia nel settore del trasporto pubblico e privato. Hanno partecipato all’evento anche l’assessore alla Mobilità e ai Lavori Pubblici del comune di Milano, Marco Granelli, il consigliere comunale di Milano, Andrea Mascaretti; la presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto; il presidente di Unrae, Michele Crisci e l’amministratore delegato di Overdrive, Gianluca Italia. “La mobilità milanese in epoca Covid ci ha visti un po’ perplessi perché ci è sembrato che per raggiungere l’obiettivo comune di cercare di muoversi velocemente e in maniera sicura siano state fatte delle scelte un po’ troppo frettolose – ha sottolineato La Russa -. Riteniamo che le ciclabili devono esistere sempre di più ma non possono essere promiscue, non possono essere fatte unicamente con un pennello. Riteniamo che il traffico dev’essere fluido perché altrimenti le auto si ingorgano e lo smog cresce. Quindi bene le ciclabili ma magari non nelle principali direttrici che danno accesso alla città. Un esempio è corso Buenos Aires, avrei preferito la ciclabile nelle vie parallele che non vuol dire relegarle a una strada secondaria ma inserirle, penso a via Morgagni, in una via parallela, alberata, molto bella, in cui il traffico lento farebbe bene – ha poi continuato -. Va benissimo togliere le macchine dalle strade e metterle nei parcheggi sotterranei. Facciamo tantissimi parcheggi di interscambio, Aci Milano è a disposizione per investire e farli, dateci le aree in concessione e noi lo facciamo volentieri. Però prima si fanno le soluzioni e poi si va a tagliare gli spazi, se no non funziona”.

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Ciclabili: striscione fraintendibile di Forza Italia e Maran ringrazia

E’ comparso ieri in corso Bueno Aires uno striscione che, probabilmente, nelle intenzioni di Forza Italia doveva contestare sia le la ciclabile che gli passa sotto, sia le altre simili realizzate in città. Malauguratamente (per chi lo ha ideato) il messaggio che vi è contenuto: “Bici, ma anche auto, Milano vuole muoversi”, prestava il fianco a diverse interpretazioni e l’Assessore Pierfrancesco Maran ne ha approfittato per commentarlo in modo ironico con un post su Facebook. “Non posso che gioire per questo manifesto di Forza Italia a sostegno della nuova organizzazione di Corso Buenos Aires – ha infatti scritto Maran – dove finalmente c’è spazio per le auto ma anche per i ciclisti (suppongo sia questo il senso dello striscione). Sono segnali importanti di avvicinamento da parte di Forza Italia – ha concluso – rafforzati dall’uso del “ma anche” che mi ricordano tanto Walter Veltroni e i miei 20 anni”.

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Mascaretti: ciclabili realizzate male con tanti errori, chiederemo danni ai responsabili

Mascaretti (FdI): ciclabili realizzate male con tanti errori, chiederemo danni ai responsabili. Granelli: Vicino a obiettivo 35 km ciclabili realizzate (male e con tanti errori) “Prendiamo atto di quello che afferma l’assessore Granelli, FdI farà un monitoraggio degli incidenti nelle vie dove sono state realizzate le piste e le corsie ciclabili, valuterà i potenziali danni erariali e ne chiederà conto a tutti coloro che hanno avuto responsabilità in questa scriteriata operazione. Quello di Granelli e della Giunta Sala sulle piste ciclabili è un progetto che danneggia la città da cinque punti di vista: riduce i parcheggi per i residenti e la fruibilità di molte attività commerciali; imbriglia la dinamicità che ha contribuito al successo economico di Milano; aumenta il traffico nelle arterie dove sono state realizzate; aumenta il rischio d’incidenti per alcune categorie di cittadini (ad esempio i motociclisti); rende più complicata la vita ai disabili e alle persone anziane” dichiara Mascaretti capogruppo FdI a Palazzo Marino “sugli errori di Granelli sono state fatte numerosi servizi televisivi sulle reti nazionali e non si contano gli articoli. Sarebbe ridicolo se non fosse tragico. Ricordiamo tra i tanti errori, l’aver dimenticato gli attraversamenti per i disabili, l’aver reso impossibile l’accesso alle fermate degli autobus, aver sbagliato la segnaletica orizzontale e verticale che sono state più volte rifatte. Soldi sprecati. Poiché si tratta di soldi dei milanesi chiederemo di vedere tutti i conti per capire quanto ci sono costati e quanto ci costeranno queste scelte della Giunta Sala”. 

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Granelli: Vicini all’obiettivo dei 35 km di ciclabili realizzate

Sono 18 i cantieri di itinerari ciclabili conclusi dal 30 aprile scorso, quando è stato lanciato il programma Strade Aperte. Ad oggi sono oltre 21 i chilometri di ciclabili già percorribili dai cittadini che scelgono la bici o il monopattino, di proprietà o in sharing per gli spostamenti urbani. Oltre agli itinerari ciclabili già realizzati sono in corso altri sette cantieri per ulteriori 10,4 chilometri (Isola Farini, Legioni Romane Berna Zurigo, Palmanova zona 30, Cusio, viale Monza,  Cerchia Navigli Sforza – Pontaccio, ciclabile Vento – lotto 1 Alzaia Naviglio Pavese) e nella prima metà di settembre si apriranno due nuovi cantieri per altri 4,8 chilometri: connessione Milano Ortica – Segrate (Buccari, Ortica, S. Faustino, Trentacoste, Bistolfi, Crespi, Caduti di Marcinelle) e i controviali zona 30 in corso Sempione e sosta in carreggiata centrale. Al 15 ottobre saranno quindi messi a disposizione oltre 35 chilometri di nuovi itinerari ciclabili. “Avevamo fatto una promessa – dichiara Marco Granelli, assessore alla Mobilità – e oggi siamo vicini alla meta che ci eravamo prefissati. Queste strade integrano la nostra rete di percorsi ciclabili e oggi costituiscono una vera alternativa all’automobile integrandosi con il trasporto pubblico per consentire spostamenti agili, veloci e sicuri a chi sceglie la mobilità sostenibile. Volevamo essere pronti per il rientro alle attività in sede dei cittadini e per la riapertura delle scuole e ci stiamo riuscendo. Siamo consapevoli che le bici non sostituiscono autobus e metropolitane e stiamo lavorando anche per rendere possibile tornare a usare il trasporto pubblico in sicurezza. Ma per chi si muove nel raggio del proprio quartiere o su distanze brevi la bicicletta o il monopattino sono una scelta possibile che vogliamo stimolare”. Diversificata la rete a seconda della morfologia delle strade urbane. Ci sono piste ciclabili in struttura come via Monte Rosa tra Amendola e Buonarroti, un cantiere pesantemente ritardato da due imprese con le quali il Comune  ha interrotto i rapporti, ma ora finalmente concluso con una strada riqualificata; piste ciclabili miste in struttura e segnaletica come quella tra Bisceglie e Bande Nere; percorsi tracciati in sola segnaletica con vere e proprie piste ciclabili come in corso Buenos Aires; corsie ciclabili più leggere, le bike lane come in viale Monza e viale Puglie; controviali con velocità ridotta a 30 km/h per permettere il transito in sicurezza e in promiscuo a biciclette, automobili, moto, pedoni. Sono presenti percorsi radiali dal centro alla periferia attraverso i numerosi quartieri della città come l’itinerario tra piazza San Babila e Sesto San Giovanni a Sesto Marelli o dall’Arco della Pace fino a Mind a Cascina Merlata o da Porta Volta fino al parco Nord a Cinisello Balsamo passando per il quartiere Isola, oppure circonvallazioni o tratti trasversali come la Cerchia dei Navigli. L’asse Faenza – Famagosta – Cermenate, l’asse dei viali delle Regioni (Romagna – Campania – Mugello – Molise – Puglie), oppure connessioni importanti per quartieri di periferia come Ovidio – Molise – Calvairate e infine connessioni tra il Comune di Milano e altri Comuni della città metropolitana, unendo percorsi ciclabili urbani ed extraurbani, come la connessione con Novate Milanese e con Segrate attraverso i quartieri Ortica e Rubattino. Molti sono itinerari utili tutti i giorni per effettuare il percorso casa-lavoro o casa-scuola ma vi sono anche itinerari dall’elevato valore paesaggistico, storico e turistico come la ciclabile “VenTo” lungo l’Alzaia Naviglio pavese per completare il percorso che collega Milano e la sua Darsena con il fiume Po e la sua ciclabile tra Torino e Venezia. Con la ripresa delle scuole e delle attività lavorative, ai cittadini sarà possibile scegliere di non usare l’automobile ma la bicicletta o il monopattino, oppure unire alla metropolitana la bici o il monopattino in sharing. Molti di questi interventi sono importanti per la sicurezza stradale perché sono stati realizzati su strade dove accadevano molti incidenti con feriti, come le vie Legioni Romane, Berna e Zurigo percorse ad alta velocità e con manovre azzardate. O viale Monza, dove negli ultimi nove anni si è registrato un incidente ogni 3 giorni, con 150 feriti all’anno dei quali il 69% pedoni, ciclisti, motociclisti, a causa dell’alta velocità e del disordine della sosta irregolare. Gli interventi rispondono a richieste e indirizzi dei municipi, come quella del Municipio 6 sulla rete ciclabile dei suoi quartieri popolari tra Bande Nere, Giambellino, Lorenteggio;  il Municipio 1 ha chiesto interventi sugli assi radiali come corso Venezia e la Cerchia dei navigli; il Municipio 3 con la valorizzazione di corso Buenos Aires e dei quartieri Ortica e Rubattino; il Municipio 8 con le richieste su Sempione e Certosa. “A questo punto del percorso – conclude Granelli – per questo grande lavoro che è stato fatto in pochi mesi voglio ringraziare i numerosi, appassionati e instancabili dirigenti, tecnici e progettisti del Comune di Milano e di AMAT e l’area tecnica strade che realizza i progetti insieme alle imprese. Hanno lavorato intensamente giorno e notte a questo programma, per aiutare Milano a rispondere all’emergenza Covid-19 ma anche alla sfida dell’ambiente per combattere traffico e inquinamento. E un grazie alle associazioni di ciclisti, con le quali ci siamo confrontati, anche con posizioni differenti, ma lo stiamo facendo in spirito di corresponsabilità con incontri periodici, sistematici e concreti. Molti dei percorsi sono nati dalle loro sollecitazioni, dalle ‘coperte scucite’ dei sabati mattina passati insieme in bici sulle strade di Milano. La strada è ancora lunga ma è tracciata”.

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Con Strade Aperte nuove aree pedonali, ciclabili, zone 30 e spazi pubblici

Realizzare nuovi percorsi ciclabili anche in sola segnaletica; incrementare le strade a velocità moderata e le zone 30 e le strade residenziali a prevalente mobilità pedonale e ciclabile; ampliare i percorsi pedonali attraverso l’allargamento di marciapiedi; prevedere pedonalizzazioni temporanee nei quartieri ampliando l’offerta per il gioco e l’attività fisica dei bambini; realizzare nuovi interventi di urbanistica tattica nell’ambito del progetto Piazze Aperte; facilitare la possibilità di posare tavolini per bar e ristoranti sulle aree di sosta ai fini di recuperare parte della capienza persa all’interno per il distanziamento. Sono le azioni chiave di “Strade aperte”, il piano del Comune per ripensare la mobilità e lo spazio pubblico nei prossimi mesi. Una strategia che vede convergere la visione di una città più sostenibile e vivibile, cui l’Amministrazione sta lavorando attraverso molteplici azioni dall’inizio del mandato, con le temporanee esigenze di distanziamento sociale e sicurezza legate all’emergenza sanitaria in corso. L’obiettivo è realizzare strade più protette e fruibili da parte di tutti, offrendo nuovi spazi pubblici per grandi e bambini e incentivando gli spostamenti a piedi, in bicicletta e monopattino per le percorrenze su scala urbana attraverso un’offerta diversificata, complementare e alternativa al trasporto pubblico e all’auto privata. “Strade aperte accelera il processo di rigenerazione della città che stavamo già attuando prima del Coronavirus, a partire dall’attuazione di progetti pensati per il miglioramento della qualità dello spazio pubblico e della vita nei quartieri – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Creare nuove piazze e servizi nel quartiere, incentivare modalità di spostamento sostenibili, garantire ai bambini spazi per il gioco sono obiettivi già previsti nel Piano di Governo del Territorio. La necessità di cambiare i ritmi della città nella ricerca di un ‘nuovo ordinario’  è la leva per velocizzare il raggiungimento di questi obiettivi, individuando soluzioni temporanee, più economiche ed efficienti”. “Stiamo lavorando per mettere in sicurezza il trasporto pubblico – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità – ma è importante anche riuscire a contenere il numero di auto in circolazione e la congestione e limitare il più possibile l’aumento dell’inquinamento atmosferico cittadino. In questi giorni abbiamo provato a pensare alla nostra città dopo le fasi più dure di questa emergenza, facendo tesoro di quanto imparato e con uno sguardo di lungo respiro che però parte dalle urgenti risposte ai problemi di oggi. I nuovi tempi e spazi della città, un modo nuovo di muoversi, la necessità di riprendere subito il lavoro e l’impegno a non lasciare indietro nessuno: ne è nato un piano straordinario di nuovi percorsi ciclabili e zone 30”. Molteplici dunque le azioni comprese all’interno di Strade Aperte, per cui sono già stati individuati alcuni interventi puntuali che verranno realizzati entro la fine dell’anno. L’obiettivo delle prossime settimane, anche grazie al contributo dei cittadini nell’ambito del percorso di partecipazione di Milano 2020, è incrementare le azioni diffuse sul territorio. Quartieri in 15 minuti, i progetti pilota Lazzaretto e Isola Lazzaretto e Isola saranno i progetti pilota di una città che ripensa i suoi ritmi a partire da quartieri che offrono servizi e qualità della vita entro lo spazio dei 15 minuti a piedi dalla propria abitazione. Attraverso interventi di temporanea pedonalizzazione di alcune strade, allargamento dei marciapiedi, istituzione di zone 30, connessioni con le piste ciclabili esistenti, posa di dehor, si libererà spazio pubblico prezioso da dedicare alla vita all’aperto di grandi e bambini. In particolare, al Lazzaretto saranno temporaneamente pedonalizzate via Lecco, largo Bellintani e via Benedetto Marcello, creando connessioni ciclopedonali con la futura ciclabile di corso Buenos Aires, il percorso lungo i Bastioni e la pista in segnaletica di viale Tunisia. All’Isola il cuore dell’intervento sarà via Toce, che verrà pedonalizzata e trasformata in una playstreet per il gioco dei bambini in connessione con le aree verdi di fronte alla scuola e quelle del giardino Bruno Munari. Ciclabilità: San Babila-Sesto Marelli e Bisceglie-Bande Nere-Sardegna-Buonarroti La ciclabilità va incentivata quale mezzo alternativo all’automobile e al trasporto pubblico. E’ partita ieri da corso Venezia la tracciatura dei 35 km di nuove piste ciclabili che arriveranno progressivamente in città in estate ed entro la fine dell’anno. Tra i primi interventi, oltre all’itinerario San Babila – Sesto Marelli che verrà realizzato in sola segnaletica, quello più strutturato da Bisceglie a Buonarroti lungo l’asse Legioni Romane-Berna -Zurigo che poi prolunga in Caterina da Forlì, Sardegna e Buonarroti. In partenza nelle prossime settimane anche interventi sui controviali, con la moderazione della velocità a 30 km/h, lungo le direttrici viale Certosa, viale Zara – viale Testi, viale Romagna – viale Campagna – viale Molise, viale Famagosta – via Faenza. Altri interventi per la ciclabilità riguardano la riqualificazione urbana ad esempio lungo la direttrice Bussa – Farini – Cimitero Monumentale. Piazze aperte: da piazza Sicilia a piazza Minniti Nuove aree pedonali fruibili in sicurezza, nuovi spazi pubblici di qualità per il quartiere. Il progetto di urbanistica tattica “Piazze aperte” che nell’ultimo anno e mezzo ha rigenerato 15 piazze della città attraverso interventi veloci ed economici, sbarcherà in una decina di nuove località selezionate tra le 65 proposte presentate dai cittadini e associazioni. Tra gli interventi previsti, quello in piazza Sicilia, dove verrà così garantita maggior sicurezza anche all’uscita dei bambini da scuola, e in piazza Minniti, che si andrà a connettere con il quadrilatero di via Toce all’Isola. Zone 30 Per migliorare la qualità dello spazio urbano e la sicurezza stradale verranno istituite nuove zone in cui il limite massimo di velocità è di 30 km/h. Tra i primi interventi, quelli lungo l’asse via Padova-Nolo e QT8. Interventi per la pedonalità: via Marghera Parte da via Marghera la strategia che vedrà l’allargamento di alcuni marciapiedi che verosimilmente vedranno un maggior flusso di pedoni. L’obiettivo è garantire il distanziamento sociale e la fruizione in sicurezza delle strade, riducendo le carreggiate senza modifiche alla viabilità. Strade aperte  

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