Sono 18 i cantieri di itinerari ciclabili conclusi dal 30 aprile scorso, quando è stato lanciato il programma Strade Aperte. Ad oggi sono oltre 21 i chilometri di ciclabili già percorribili dai cittadini che scelgono la bici o il monopattino, di proprietà o in sharing per gli spostamenti urbani. Oltre agli itinerari ciclabili già realizzati sono in corso altri sette cantieri per ulteriori 10,4 chilometri (Isola Farini, Legioni Romane Berna Zurigo, Palmanova zona 30, Cusio, viale Monza, Cerchia Navigli Sforza – Pontaccio, ciclabile Vento – lotto 1 Alzaia Naviglio Pavese) e nella prima metà di settembre si apriranno due nuovi cantieri per altri 4,8 chilometri: connessione Milano Ortica – Segrate (Buccari, Ortica, S. Faustino, Trentacoste, Bistolfi, Crespi, Caduti di Marcinelle) e i controviali zona 30 in corso Sempione e sosta in carreggiata centrale. Al 15 ottobre saranno quindi messi a disposizione oltre 35 chilometri di nuovi itinerari ciclabili. “Avevamo fatto una promessa – dichiara Marco Granelli, assessore alla Mobilità – e oggi siamo vicini alla meta che ci eravamo prefissati. Queste strade integrano la nostra rete di percorsi ciclabili e oggi costituiscono una vera alternativa all’automobile integrandosi con il trasporto pubblico per consentire spostamenti agili, veloci e sicuri a chi sceglie la mobilità sostenibile. Volevamo essere pronti per il rientro alle attività in sede dei cittadini e per la riapertura delle scuole e ci stiamo riuscendo. Siamo consapevoli che le bici non sostituiscono autobus e metropolitane e stiamo lavorando anche per rendere possibile tornare a usare il trasporto pubblico in sicurezza. Ma per chi si muove nel raggio del proprio quartiere o su distanze brevi la bicicletta o il monopattino sono una scelta possibile che vogliamo stimolare”. Diversificata la rete a seconda della morfologia delle strade urbane. Ci sono piste ciclabili in struttura come via Monte Rosa tra Amendola e Buonarroti, un cantiere pesantemente ritardato da due imprese con le quali il Comune ha interrotto i rapporti, ma ora finalmente concluso con una strada riqualificata; piste ciclabili miste in struttura e segnaletica come quella tra Bisceglie e Bande Nere; percorsi tracciati in sola segnaletica con vere e proprie piste ciclabili come in corso Buenos Aires; corsie ciclabili più leggere, le bike lane come in viale Monza e viale Puglie; controviali con velocità ridotta a 30 km/h per permettere il transito in sicurezza e in promiscuo a biciclette, automobili, moto, pedoni. Sono presenti percorsi radiali dal centro alla periferia attraverso i numerosi quartieri della città come l’itinerario tra piazza San Babila e Sesto San Giovanni a Sesto Marelli o dall’Arco della Pace fino a Mind a Cascina Merlata o da Porta Volta fino al parco Nord a Cinisello Balsamo passando per il quartiere Isola, oppure circonvallazioni o tratti trasversali come la Cerchia dei Navigli. L’asse Faenza – Famagosta – Cermenate, l’asse dei viali delle Regioni (Romagna – Campania – Mugello – Molise – Puglie), oppure connessioni importanti per quartieri di periferia come Ovidio – Molise – Calvairate e infine connessioni tra il Comune di Milano e altri Comuni della città metropolitana, unendo percorsi ciclabili urbani ed extraurbani, come la connessione con Novate Milanese e con Segrate attraverso i quartieri Ortica e Rubattino. Molti sono itinerari utili tutti i giorni per effettuare il percorso casa-lavoro o casa-scuola ma vi sono anche itinerari dall’elevato valore paesaggistico, storico e turistico come la ciclabile “VenTo” lungo l’Alzaia Naviglio pavese per completare il percorso che collega Milano e la sua Darsena con il fiume Po e la sua ciclabile tra Torino e Venezia. Con la ripresa delle scuole e delle attività lavorative, ai cittadini sarà possibile scegliere di non usare l’automobile ma la bicicletta o il monopattino, oppure unire alla metropolitana la bici o il monopattino in sharing. Molti di questi interventi sono importanti per la sicurezza stradale perché sono stati realizzati su strade dove accadevano molti incidenti con feriti, come le vie Legioni Romane, Berna e Zurigo percorse ad alta velocità e con manovre azzardate. O viale Monza, dove negli ultimi nove anni si è registrato un incidente ogni 3 giorni, con 150 feriti all’anno dei quali il 69% pedoni, ciclisti, motociclisti, a causa dell’alta velocità e del disordine della sosta irregolare. Gli interventi rispondono a richieste e indirizzi dei municipi, come quella del Municipio 6 sulla rete ciclabile dei suoi quartieri popolari tra Bande Nere, Giambellino, Lorenteggio; il Municipio 1 ha chiesto interventi sugli assi radiali come corso Venezia e la Cerchia dei navigli; il Municipio 3 con la valorizzazione di corso Buenos Aires e dei quartieri Ortica e Rubattino; il Municipio 8 con le richieste su Sempione e Certosa. “A questo punto del percorso – conclude Granelli – per questo grande lavoro che è stato fatto in pochi mesi voglio ringraziare i numerosi, appassionati e instancabili dirigenti, tecnici e progettisti del Comune di Milano e di AMAT e l’area tecnica strade che realizza i progetti insieme alle imprese. Hanno lavorato intensamente giorno e notte a questo programma, per aiutare Milano a rispondere all’emergenza Covid-19 ma anche alla sfida dell’ambiente per combattere traffico e inquinamento. E un grazie alle associazioni di ciclisti, con le quali ci siamo confrontati, anche con posizioni differenti, ma lo stiamo facendo in spirito di corresponsabilità con incontri periodici, sistematici e concreti. Molti dei percorsi sono nati dalle loro sollecitazioni, dalle ‘coperte scucite’ dei sabati mattina passati insieme in bici sulle strade di Milano. La strada è ancora lunga ma è tracciata”.