Città Metropolitana di Milano

Residenti di Paolo Sarpi in rivolta contro KFC: “Uno scempio”

Residenti di Paolo Sarpi in rivolta contro KFC: “Uno scempio”. Ecco il loro intervento: “Da più di un anno e mezzo i residenti di alcuni stabili di Via Canonica e via Paolo Sarpi sono costretti ad affacciarsi dalle loro finestre e vedere deturpato il loro decoro condominiale. La canna fumaria installata ad agosto 2021 dal fast food KFC, situato in Via Paolo Sarpi 61, è diventato un vero e proprio problema per la vista e non solo: l’impianto tecnico, infatti, rende le corti degli edifici in stile “vecchia Milano” un vero e proprio scempio, emanando al contempo un insopportabile odore di olio e pollo fritto negli appartamenti, impedendo ai residenti di aprire le loro finestre. E oltre a non aver risolto l’attuale problema, KFC ha in programma di spostare l’oggetto di tanto disagio verso via Paolo Sarpi, costringendo passanti, esercenti e altri condomini a fare i conti con l’olezzo insostenibile emanato dalle loro cucine. Attualmente la canna fumaria si sviluppa dall’interno del civico 61 arrampicandosi per tutta la facciata del palazzo e sbucando dal tetto diretto verso i civici Via Albertini, con una bocca di scarico larga 80 cm. Le immagini parlano più chiaro di ogni descrizione: questo mostro architettonico è la traduzione visiva del potere economico di una catena multinazionale a discapito di edifici storici e del benessere dei residenti. Il risultato è facilmente immaginabile: oltre ai disagi quotidiani relativi all’odore intollerabile (percepito in casa quanto su strada), è inevitabile che questo impianto comporti un considerevole deprezzamento del valore degli appartamenti. Ma c’è di più: secondo indiscrezioni questo scempio architettonico verrà spostato, a detta dei tecnici per “migliorare” le condizioni attuali, sulla parete opposta interna del cortile, con affaccio diretto su Via Paolo Sarpi. Il risultato sarà passeggiare per la via o mangiare un’ottima pizza al trancio con il costante e persistente odore di olio e pollo fritto (la situazione di KFC in via Orefici ne è il pratico esempio). Come è possibile che una catena di fast food possa così facilmente deturpare palazzi della “vecchia Milano” e costringere residenti di più condomini a tanto disagio?”

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Sottoscritto in Prefettura il Protocollo per gli sfratti rapidi

Sottoscritto in Prefettura il Protocollo per gli sfratti rapidi. E’ stato sottoscritto il “Protocollo d’intesa per il miglior raccordo operativo finalizzato alla tutela delle fragilità in fase di escomio”. Il documento mira a contenere le criticità che si verificano in occasione dell’esecuzione dei provvedimenti di sfratto, anticipando il più possibile ai destinatari dei provvedimenti l’informazione sugli strumenti di supporto a loro favore, in caso di difficoltà o necessità. Viene così creata una rete operativa tra le istituzioni coinvolte (organi della procedura di sfratto, servizi sociali e uffici comunali preposti alle politiche abitative) nell’interesse dei cittadini, in modo da assicurare da un lato il rispetto delle tempistiche assegnate dalla procedura e, dall’altro, il minor disagio per i soggetti in condizioni di fragilità. Ampia risulta la platea degli Enti sottoscrittori del Protocollo, realizzato con il coordinamento della Prefettura: Corte d’Appello di Milano, Tribunale di Milano, Città Metropolitana di Milano, ANCI Lombardia, Comune di Milano, Comuni ed Enti capofila degli ambiti territoriali della Città metropolitana di Milano, Ordine degli Assistenti Sociali e Ordine degli Avvocati. Con la finalità di orientare i nuclei familiari, i sottoscrittori – nel corso dei lavori di stesura del Protocollo – hanno elaborato materiale informativo in 4 lingue (italiano, inglese, spagnolo e arabo) sui servizi offerti alle Amministrazioni comunali, che verrà diffuso sui canali istituzionali degli organi della procedura e dei Comuni, facilitando la conoscenza delle misure previste in caso di disagio abitativo e difficoltà socio-economica. Tra gli impegni concordati, vi è la massima divulgazione del materiale informativo in primis nell’ambito di tutte le fasi della procedura di sfratto, in particolare in occasione della notifica dei provvedimenti, nonché attraverso la messa a disposizione nelle aule di udienza e nelle cancellerie. I Comuni cureranno la corretta comunicazione in ordine alle modalità di accesso ai Servizi di riferimento e, sulla base del principio della volontarietà di richiesta di aiuto da parte del cittadino, assicureranno la massima tempestività nel fornire supporto al nucleo interessato che si rivolge agli uffici. Le azioni sopra indicate saranno sostenute dall’Ordine degli Assistenti Sociali e dall’Ordine degli Avvocati, i quali sensibilizzeranno i professionisti associati sulle azioni concordate e raccoglieranno in una sezione dedicata del proprio sito internet ogni utile informazione relativa alla tematica. La Prefettura curerà il monitoraggio mediante un apposito tavolo tecnico, mirato ad individuare linee d’azione comuni al fine di rendere più fluida e socialmente sostenibile l’esecuzione degli sfratti. Nel corso della cerimonia di sottoscrizione, il Prefetto Renato Saccone ha espresso “soddisfazione per l’iniziativa, che pone attenzione ad un fenomeno rilevante nel territorio metropolitano milanese, in particolare a seguito della ripresa delle procedure esecutive dopo il periodo di sospensione derivante dalla normativa emergenziale per il contenimento del contagio da Covid-19. L’auspicio è la realizzazione di un modello operativo efficace, che possa essere esteso in tempi brevi anche ad ambiti giurisdizionali ulteriori rispetto a quello del Tribunale di Milano”.

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