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M5S: “Il premio Rosa Camuna all’anestesista di Codogno”

M5S: Il premio Rosa Camuna all’anestesista di Codogno. l’annuncio lo dà lo stesso gruppo consiliare regionale dei grillini. “Il M5S Lombardia ha candidato al Premio Rosa Camuna l’anestesista che, per prima, ha capito che Paziente 1 aveva il coronavirus. La donna lavora presso l’ospedale di Codogno, nel Lodigiano, epicentro del focolaio lombardo dal 22 febbraio scorso. Stefano Paglia, primario del pronto soccorso dell’ospedale di Codogno, ha spiegato che “nel primo pomeriggio di giovedì 20, dopo il trasferimento dalla medicina alle terapie intensive, si è accesa la lampadina all’anestesista che ha salvato tutti dalla catastrofe“. Poi una collega “forzando il protocollo, ha fatto fare il tampone. Prima ancora di avere conferme, personale e reparti sono stati messi in sicurezza“. Marco Degli Angeli, consigliere regionale del M5S Lombardia, dichiara: “È un gesto che fa onore alla Sanità lombarda, un’eccellenza se pensiamo alle capacità e ai sacrifici di cui è capace il suo personale nonostante i tagli a cui è sottoposto da anni il settore dalla politica regionale. L’anestesista ci ha consentito di anticipare una catastrofe consentendo l’avvio dei protocolli di emergenza. Ci sono momenti nei quali ogni minuto è prezioso per salvare vite umane. Questa donna, grazie alle sue doti ha anticipato il disastro rendendo a tutto il Paese, e non solo alla Lombardia, un servizio encomiabile. La Rosa Camuna, massima onorificenza della Lombardia vada a lei. Il suo intuito e la sua prontezza sono valori fondamentali nel lavoro di prevenzione e cura delle malattie e devono essere un esempio quotidiano per la politica e per i cittadini. Nel salvare vite umane ha reso grande la Lombardia e il Paese”.

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Incendio Codogno: i primi risultati sulle diossine

Incendio Codogno: i primi risultati sulle diossine. Sono 0.19 picogrammi per metro cubo (pgTEQ/m3). È questo il valore delle concentrazioni di diossine – espresse in termini di tossicità totale equivalente alla TCDD, la cosiddetta “diossina Seveso” – rilevate nella fase acuta dell’incendio che si è sviluppato il 28 agosto scorso in un capannone della GGM Ambiente a Codogno, nel Lodigiano. La concentrazione di benzo(a)pirene è risultata di 0.93 nanogrammi per metro cubo (ng/m3). I risultati si riferiscono al primo filtro del campionatore ad alto volume, posizionato sottovento al confine fra l’area industriale e l’abitato di Codogno, prelevato dai tecnici del Gruppo specialistico contaminazione atmosferica di Arpa Lombardia nel pomeriggio del giorno dell’evento. Nell’area monitorata si è dunque registrata una lieve alterazione della qualità dell’aria attribuibile all’incendio nelle fasi più intense, con valori comunque inferiori al livello di 0.30 pgTEQ/m3 suggerito dall’OMS per le diossine per considerare un inquinamento in atto, e valori di benzo(a)pirene inferiori al limite per la sua concentrazione media annuale di 1 ng/m3. È importante ricordare che per le diossine (PCDD-DF) la normativa sulla qualità dell’aria non prevede un limite di legge. L’esposizione per inalazione diretta, che può avvenire durante un incendio, costituisce solo una piccola percentuale – generalmente inferiore al 5% dell’esposizione totale – di quanto l’uomo assume normalmente ogni giorno attraverso il cibo. Le concentrazioni nell’aria da e oltre i 0.30 pgTEQ/m³ vengono considerate dall’OMS come indicative di una sorgente locale che necessita di essere individuata e controllata, non per gli effetti sanitari diretti da inalazione, ma al fine di evitare la dispersione prolungata di questi inquinanti nell’ambiente e da qui, nel tempo, all’uomo. Nel caso degli incendi la sorgente è nota e generalmente, superata la fase acuta, nell’arco delle 24/48 ore successive i valori dei contaminanti atmosferici rientrano nei livelli normalmente registrati nelle zone monitorate, nel medesimo periodo dell’anno. Il Benzo(a)pirene, unico IPA (idrocarburo policiclico aromatico) normato in Lombardia, viene rilevato con concentrazioni inferiori a 0.07 ng/m3 nella stagione estiva, mentre nei mesi più freddi può superare i 5 ng/m3, in particolare nelle aree dove si fa un uso esteso delle combustioni di biomassa per il riscaldamento domestico.  

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Codogno: incendio in azienda di trattamento rifiuti

Codogno: incendio in azienda di trattamento rifiuti. I tecnici di Arpa Lombardia sono intervenuti questa notte a Codogno (Lo), alle ore 02.15, per un incendio divampato in un capannone della GGM Ambiente, un’azienda che si occupa del trattamento di rifiuti. Nell’azienda, soggetta ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), è in corso un procedimento di controllo da parte di Arpa, iniziato i primi giorni di agosto con un’ispezione a sorpresa, che ha evidenziato irregolarità nella gestione dei rifiuti presenti. Il dipartimento di Lodi e Pavia, dell’Agenzia, ha informato prontamente l’autorità giudiziaria. Ulteriori verifiche ispettive erano programmate per i prossimi giorni. Al momento, l’incendio è ancora in corso. Nell’azienda sono stoccati rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi. Arpa Lombardia sta eseguendo monitoraggi con strumentazione portatile che ha evidenziato un lieve incremento dell’ammoniaca nell’aria. Il gruppo specialistico di Arpa Lombardia ha installato un campionatore ad alto volume per il rilevamento delle diossine.

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