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A novembre il processo a Comi, Tatarella e Altitonante

Sono stati mandati a processo a Milano oltre 60 imputati, tra cui l’ex eurodeputata di FI, Lara Comi, l’ex vicecoordinatore lombardo ‘azzurro’ ed ex consigliere comunale milanese, Pietro Tatarella, e il consigliere lombardo e collega di partito, Fabio Altitonante. Hanno scelto il rito ordinario nel procedimento a carico di oltre un centinaio di persone scaturito dalla riunione di quattro filoni dell’inchiesta ‘mensa dei poveri’ su un presunto “sistema” di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia. A deciderlo è stato il gup Natalia Imarisio. ANSA

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Lara Comi indagata dai PM milanesi

Lara Comi, candidata per le prossime elezioni europee, è accusata di aver ricevuto un finanziamento illecito da 31mila euro dall’industriale bresciano e presidente della Confindustria Lombarda, Marco Bonometti, anche lui indagato per questo fatto. A Bonometti, in particolare, la Procura contesta una fattura da 31mila euro, emessa da Omr holding (la società di cui l’industriale è presidente), e relativa al versamento di quei soldi alla società Premium consulting srl, tra i cui soci figura appunto Lara Comi. Quei 31mila euro, secondo gli inquirenti, sarebbero stati versati in due tranche da circa 15mila euro. Stando a quanto ricostruito dai pm, l’industriale avrebbe versato quei soldi formalmente per una consulenza, sotto forma di acquisto di una tesi di laurea reperibile anche on line, e quel denaro, invece sarebbe andato a finanziare illecitamente Comi. Il nome dell’europarlamentare, tra l’altro, era già emerso negli atti della maxi indagine su un sistema di corruzione, appalti pilotati e finanziamenti illeciti. I pm, infatti, come si leggeva nella richiesta di custodia cautelare a carico di 43 persone, tra cui i due esponenti di FI Fabio Altitonante e Pietro Tatarella, stanno indagando anche su un altro episodio, ossia su “contratti di consulenza” ottenuti, attraverso Gioacchino Caianiello, ex coordinatore di FI a Varese e ritenuto il “burattinaio” del presunto “sistema“, da “una società riconducibile a Lara Comi“. Contratti di consulenza “da parte dell’ente Afol città metropolitana” per un “totale di 38.000 euro”. “La consulenza era regolare e non c’è stato alcun finanziamento illecito“. E’ quanto sostiene il difensore dell’europarlamentare di FI Lara Comi, l’avvocato Gian Piero Biancolella, indagata in un filone dell’indagine della Dda di Milano per finanziamento illecito ai partito assieme al presidente della Confindustria lombarda Marco Bonometti. Quest’ultimo, secondo la ricostruzione dei pm, avrebbe fatto un versamento di 31 mila euro in vista delle elezioni europee per Lara Comi ‘mascherato’ da consulenza. “Mai commesso alcun illecito“. E’ quanto afferma Marco Bonometti, vicepresidente di Confindustria Lombardia e presidente OMR Holding in relazione alle indiscrezioni giornalistiche relative all’inchiesta sulle tangenti in Lombardia per le quali – spiega in una nota – è “stato ascoltato ieri dai pm milanesi nella veste di testimone“. ANSA  

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Altitonante rimette le deleghe, Indagini su Lara Comi

Il consigliere regionale di Forza Italia Fabio Altitonante ha rimesso la delega a sottosegretario all’area Expo per la Regione Lombardia. L’incarico gli era stato già sospeso dal presidente della Lombardia Attilio Fontana martedì scorso subito dopo che Altitonante era finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Milano per tangenti negli appalti. Si è inoltre appreso che i pm di Milano stanno indagando su “contratti di consulenza” ottenuti, attraverso Gioacchino Caianiello, ex coordinatore di FI a Varese e ritenuto il “burattinaio” di un presunto sistema corruttivo emerso con gli arresti di martedì, da “una società riconducibile a Lara Comi“, eurodeputata e coordinatrice provinciale di Forza Italia di Varese. “Contratti di consulenza da parte dell’ente Afol città metropolitana” per un “totale di 38.000 euro“. Lo si legge nella richiesta di custodia cautelare dei pm della Dda milanese. Il caso Comi, per cui ora sono in corso verifiche bancarie, è venuto a galla nella richiesta di misura cautelare avanzata dai pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri, Luigi Furno e dall’aggiunto Alessandra Dolci, a proposito del ruolo di Caianiello. Sarebbe stato lui il vero coordinatore varesino di Fi, “in costante contatto con tutti gli esponenti apicali del partito a livello regionale” tra cui anche Mariastella Gelmini e il Presidente Fontana. Inoltre, sarebbe stato così abile da riuscire “con disinvoltura”, tramite la “collaborazione di alcuni suoi uomini di stretta fiducia”, “ad estendere la sua influenza politica e, parallelamente, quella criminale ben oltre i confini della provincia di Varese”. Infatti, annotano i pm, avrebbe fatto ottenere a una società di Saronno, riconducibile all’eurodeputata, che non è indagata, contratti di consulenza da parte della partecipata Afol città metropolitana, di cui Giuseppe Zingale era direttore generale. Contratti “per un totale di 38.000 euro (come preliminare conferimento di un più ampio incarico che può arrivare alla totale cifra di 80.000 euro) – si legge nell’atto – dietro promessa di retrocessione di una quota parte agli stessi Caianiello e Zingale”. Lara Comi in una nota ha precisato di avere un’unica società “la Premium Consulting regolarmente denunciata all’interno della Dichiarazione di interessi finanziari dei deputati” e che “non ha nulla a che spartire con le consulenze sotto inchiesta“. ANSA  

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