COMMEMORAZIONE

I moderati del centrodestra uniti per commemorare Navalny

Sono state circa 200 le persone che si sono radunate in piazza della Scala per commemorare Alexei Navalny, un evento indetto dall’associazione liberale Ponte Atlantico e dalla Comunità dei Russi Liberi di Milano. In precedenza, dopo che vi era stata chiesta l’intestazione di una strada della città a Navalny,  era stato sospeso il Consiglio comunale per consentire ai consiglieri di partecipare alla manifestazione, oltre a loro erano presenti, i rappresentati di molti movimento politici e diversi attivisti russi e rappresentanti della comunità ucraina. A inizio e a fine commemorazione è stato rispettato un minuto di silenzio e i manifestanti hanno acceso le torce dei loro telefoni. Nel pomeriggio il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Alessandro De Chirico aveva comunicato “Il gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Marino e il coordinamento cittadino di Forza Italia Milano aderiscono alla manifestazione per ricordare Alexey Navalny”. Anche Mariangela Padalino, Capogruppo in Consiglio Comunale a Milano di Noi Moderati, aveva invece scritto “Come coordinatrice di Noi Moderati a Milano e come consigliera e capogruppo al comune aderisco a questa manifestazione insieme a tanti colleghi per difendere i valori della democrazia, i principi di libertà e la difesa del pluralismo politico e culturale. Il dissenso in una democrazia matura è un elemento essenziale. Ad oggi, ci sono in Russia oltre 600 persone in stato di arresto in quanto oppositori politici. E’ un momento delicato e l’Unione Europea dovrà assumere decisioni unitarie ed importanti per ridare smalto alle democrazie, oggi un po’ sbiadite, e arginare le autocrazie (e le dittature) che in politica non hanno il senso del limite, dove la volontà di potenza diventa violenza e la persona non è mai in pace. E quanto è accaduto e sta accadendo lo dimostra”. “Ed è per questo che ribadiamo l’importanza del sostegno all’Ucraina, democrazia aggredita che va supportata e anche nella sua difesa della libertà e dell’autodeterminazione. E ai giovani dico: tenetevi stretta la democrazia, lottate per essa perché è la principale strada per arrivare alla meta chiamata libertà che valorizza l’uomo nelle sue diversità” conclude la Padalino.  

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Foibe. R. La Russa e Truppo (FdI): martiri ignorati a lungo, si può fare di più

Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza e alla Protezione civile, ha partecipato questa mattina alla cerimonia organizzata dal Comune di Milano in occasione del “Giorno del ricordo” in memoria dei martiri delle foibe, per poi recarsi insieme diversi esponenti di FdI, tra i quali l’europarlamentare Carlo Fidanza, i parlamentari Riccardo De Corato e Stefano Maullu, i consiglieri comunali Chiara Valcepina e Riccardo Truppo, alla commemorazione svolta in Piazza della Repubblica. Nel corso del suo intervento a Palazzo Marino, La Russa, ha dichiarato: “La tragedia delle foibe rappresenta una delle pagine più drammatiche della storia italiana per troppi anni scientemente e colpevolmente dimenticata. Un dramma troppo a lungo negato dall’egemonia culturale della sinistra, una ferita ancora aperta per tutti gli italiani. Oltre 10 mila persone torturate e gettate, spesso ancora vive, nelle cavità rocciose dell’altopiano del Carso dalle bande titine comuniste. Migliaia di donne e uomini assassinati ‘sol perché italiani’”. “Soltanto nel 2004 – ha aggiunto l’Assesore – lo Stato italiano istituì con una legge il ‘Giorno del Ricordo’ per onorare i martiri delle foibe. Fu il mio amico Roberto Menia, onorevole di Alleanza Nazionale e figlio di esuli istriani, il primo firmatario di questa legge necessaria che restituì, finalmente, non la giustizia ma almeno la doverosa dignità del ricordo ai nostri martiri, così a lungo colpevolmente ignorati”.  Riccardo Truppo, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, ha invece ricordato quanto fatto dal suo partito nell’istituzione in cui siede in favore di Martiti ed esuli: “Dopo che Fratelli d’Italia propose e vide approvare con Andrea Mascaretti primo firmatario l’impegno a celebrare il Giorno del Ricordo con una mostra dedicata” lamentando però “da due anni il Comune di Milano dimostra di fare il suo compito, o meglio, compitino direbbero i maligni. Si, perché oltre a non permettere durante le celebrazioni la parola a tutte le associazioni operanti sul territorio, tre o quattro al massimo attive da sempre, non si pubblicizza nemmeno la mostra sul Giorno del Ricordo a Palazzo Marino: all’esterno nessuno delle migliaia di passanti sa dell’esposizione all’interno”. “Ricordiamo inoltre – ha aggiunto Truppo –  l’impegno a trovare una sede gratuita e uno spazio museale ancora mancanti. Attualmente la sede concessa è a pagamento. Insomma – ha concluso – grazie ma possiamo avere più coraggio per sconfiggere gli anticorpi di certe tendenze revisioniste e tendenti all’oblio che ci devono vedere tutti compatti sempre”.

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Meloni e Sala alla commemorazione di Sergio Ramelli

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, insieme al Sindaco Beppe Sala (che non indossava la fascia Tricolore), ha partecipato alla commemorazione istituzionale in ricordo di Sergio Ramelli, il giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da un gruppo di estremisti di sinistra. “Il valore della mia presenza qui è ricordare e fare memoria, per impedire le violenze politiche”,  ha detto ai giornalisti la Meloni al termine della cerimonia. “Prima delle ideologie devono venire le persone – ha invece dichiarato il Sindaco – La riflessione che faccio è che per fortuna viviamo in un tempo in cui le tragedie legate a queste ideologie di fatto non ci sono più. Giusto ricordare quindi, ma è giusto anche essere felici che viviamo un tempo diverso. Io ai ricordi delle persone morte a Milano da una parte e dall’altra ci son sempre stato e continuerò a esserci”. Alla cerimonia, che si è svolta in zona Città studi, nei giardini intitolati a Sergio Ramelli, hanno partecipato anche il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, la coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia Daniela Santanché, l’assessore regionale lombardo Riccardo De Corato, il presidente dei deputati Fdi Francesco Lollobrigida e vari esponenti e militanti di Fratelli d’Italia.

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Cerimonia di commemorazione presso i Giardini Falcone e Borsellino

Si è svolta domenica 23 maggio alle ore 17, la cerimonia di commemorazione della strage di Capaci, promossa dall’associazione “Libera”, dal Coordinamento Scuole Milanesi per la Legalità e la Cittadinanza attiva e dal Centro di promozione della legalità di Milano “LegalizzaMi”, in occasione del 29esimo anniversario. Alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolé e di Lucilla Andreucci di “Libera” Milano, studenti e studentesse, insieme a cittadini e cittadine si sono ritrovati ai Giardini Falcone e Borsellino di via Benedetto Marcello per ricordare la strage mafiosa nella quale, il 23 maggio 1992 alle ore 17:57, oltre al giudice Falcone, morirono la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. A ricordare il loro sacrificio, anche gli interventi di alcuni studenti e studentesse delle scuole superiori milanesi con letture e riflessioni, cui si sono unite quelle del Presidente Bertolé, dopo aver deposto fiori presso la lapide commemorativa dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uomini simbolo della lotta alla mafia.

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De Corato commemora la strage di via Schievano

“Il mio rammarico e la rabbia in queste ricorrenze, è sapere che gli assassini siano già a piede libero, e magari partecipino in locali pubblici a presentazioni di libri con l’intento di contestualizzare la barbarie di quegli omicidi e magari fare anche una lezione sul ’68”. Lo afferma l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato nel del 41/o anniversario della strage di via Schievano a Milano. Furono uccisi il vicebrigadiere Rocco Santoro, l’appuntato Antonio Cestari e la guardia Michele Tatulli, in servizio al commissariato di Porta Ticinese della Questura del capoluogo lombardo. L’attentato rivendicato delle Brigate Rosse colonna Walter Alasia, doveva essere un avvertimento al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa da 3 settimane a Milano. “L’8 novembre, dello scorso anno, ho voluto rendere omaggio a questi servitori dello Stato inaugurando la targa, di Regione Lombardia posizionata all’interno di Polis Lombardia, dedicata a loro – ha spiegato De Corato -. Oggi come 3 mesi fa voglio ribadire alle famiglie delle vittime la mia vicinanza e quella di Regione Lombardia”.

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Comitato L’ora della verità: a Bologna nessuno di noi c’era

“Ieri mattina, alle 10.25, oltre 30 città italiane si sono fermate per due minuti. Nelle piazze più rappresentative del Paese, un minuto di raccoglimento è stato dedicato alle vittime, il secondo per la verità e quindi anche per chi ha subito condanne ingiuste e immotivate”, lo rende noto il “Comitato L’ora della verità” che ha partecipato all’organizzazione e al coordinamento dei vari eventi. Ovunque è stata numerosissima la presenza, silenziosa ed ordinata dei commemoranti. A Milano decine di persone si sono radunate in Piazza San Carlo, con indosso pettorine con le scritte “Bologna 2 agosto. Nessuno di noi c’era” e “Strage di Bologna, 40 anni di bugie“. E così anche in altre città. “Come era stato ampiamente anticipato, non erano presenti simboli di partiti o movimenti politici – sottolineano dal Comitato, concludendo – Oggi, come 40 anni fa, abbiamo ribadito con voce forte che: Nessuno di noi era a Bologna”.  

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