condannati

Tutti condannati gli extracomunitari arrestati per la rivolta di via Aquila

Sono stati condannati con rito abbreviato i gli extracomunitari di origine africana arrestati per la rivolta, con anche il lancio di un mattone, contro i poliziotti e i vigili del fuoco intervenuti, lo scorso 4 agosto, per spegnere un incendio al Centro di accoglienza straordinaria di via Aquila che ospita coloro che hanno fatto domanda di asilo. Lo ha deciso il Tribunale che, dopo aver accolto l’istanza della difesa di rito alternativo, per il giovane accusato di danneggiamento per aver lanciato un mattone che non ha colpito i pompieri ma uno dei loro mezzi, la pena inflitta è stata di 8 mesi. Un anno e mezzo di reclusione è invece stata la condanna per gli altri sei immigrati ritenuti colpevoli di lesioni e resistenza nel confronti degli agenti. Per tutti non è stata concessa la sospensione condizionale della pena. L’accusa aveva chiesto per ognuno due anni di reclusione, mentre il difensore, l’avvocato Luca Orunesu, l’assoluzione e comunque di tener conto delle diverse condotto in capo a ciascuno. ANSA  

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Picchiarono dipendenti ATM, 3 anni di carcere

Sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi e a 2 anni e 8 mesi di reclusione due giovani che lo scorso 13 maggio aggredirono a calci e pugni due dipendenti dell’Azienda dei trasporti milanesi che erano intervenuti quando un loro collega, autista di un bus, si era dovuto fermare a causa di atti vandalici compiuti dai due e da un loro amico minorenne. Lo ha deciso, al termine del processo in abbreviato, il gup Sofia Fioretta, a seguito delle indagini della polizia, coordinate dal pm Stefano Ammendola, che lo scorso luglio avevano portato all’arresto dei due ventenni, difesi dal legale Robert Ranieli. In particolare, il giudice ha condannato Leon Wisem Mohamed Touil, 25 anni, a 3 anni e 4 mesi e Lorenzo Pierre Lablache, 22 anni, a 2 anni e 8 mesi per lesioni gravi, interruzione di pubblico servizio e violenza a incaricati di pubblico servizio. I due, cugini italiani di origine marocchina, erano stati arrestati perché i loro volti erano stati ripresi nelle immagini delle telecamere di piazzale Cadorna.

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Writer americani condannati per imbrattamenti

Sono passati cinque anni da quando si erano fatti riprendere mentre imbrattavano i treni del metrò sulla linea verde e su quella rossa dopo essere entrati abusivamente nei depositi Atm. Fu proprio grazie a quelle immagini, poi pubblicate in rete, che gli investigatori milanesi impegnati ad indagare sugli autori dei vandalismi riuscirono a individuarli. Si tratta della nota coppia di writer americani “Utah & Ether” che il 3 ottobre il Tribunale di Milano ha condannato (insieme ai writer Borid e Avido che li aiutarono) a un anno e tre mesi per imbrattamento – pena sospesa per via della condizionale – oltre al pagamento delle spese legali e a risarcire i danni a Trenord e ATM. Pena che non ha probabilmente destato nessuna preoccupazione alla 36enne di New York, Danielle Erin Bremner (alias Utah) e il 33enne di Chicago, Jim Clay Harper IV (Ether), che utilizzano  le condanne come un modo per accrescere la loro notorietà. Infatti, dopo avere avere ampiamente pubblicizzato quella subita le 2009 a Boston, il processo intentato a Utah a New York, e l’arresto di entrambi avvenuto a Melbourne, Australia nel 2016, ora stanno facendo lo stesso con le conseguenze  della denuncia ricevuta nel 2008 dalla polizia di Milano per aver imbrattato cinque treni alla fermata Inganni. Sulla loro pagina Facebook, seguita da oltre 25mila persone, i due, riferendosi alla condanna, hanno scritto di aver ottenuto un nuovo riconoscimento a livello internazionale della loro “arte”. Una notizia che sicuramente ne accrescerà la fama fra quelli che apprezzano le “imprese” dei vriter americani e li arricchiscono acquistando i capi del brand di abbigliamento che hanno lanciato con successo, grazie ai cui proventi i due non hanno avuto nessuno problema ha versare i più di 7.000 che la condanna li ha condannati a risarcire all’azienda dei trasporti milanesi.

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