consiglio comunale

Sbarca in Consiglio Comunale la solidarietà ai curdi di FdI

“E’ iniziata ieri l’avanzata delle truppe turche nel nord est della Siria. Il Presidente Erdogan ha annunciato che si tratta di un’operazione contro il Pkk e Ypg, composte da curdi e i terroristi dell’Isis, senza dare una spiegazione dell’immotivato attacco ai primi, che hanno dato un contributo fondamentale nel combattere i secondi” lo ha dichiarato Andrea Mascaretti, Capogruppo di Fratelli d’Italia, a margine della seduta del Consiglio Comunale di ieri. “Come troppo spesso è accaduto nel corso della storia – ha proseguito l’esponente del partito di Giorgia Meloni –  l’Occidente tace vergognosamente e nonostante nessuno sia mai morto nel nome del libero mercato, dà la netta impressione di non occuparsi di ciò che accade a interi popoli se non vengono toccati i suoi interessi economici. Esattamente come è accaduto in occasione sanzioni economiche comminate da Usa e UE alla Russia, passate come reazione alla violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina, quando in realtà erano ben altri gli interessi in gioco. Sanzioni che ora ci  aspetteremmo fossero applicate anche alla Turchia, cosa che difficilmente accadrà“. “Per questo – ha spiegato Mascaretti – oggi ho deciso di presentarmi in Consiglio Comunale con una maglietta riportante la scritta “ICH BIN EIN CURDO”,  perché, in questa assemblea prestigiosa, voglio ricordare a tutti quando gli Stati Uniti d’America e l’Occidente si schieravano con gli oppressi e ne difendevano i diritti e le libertà. Oggi, davanti a certi crimini contro l’umanità – concludendo –davanti al bombardamento della popolazione Curda, anche se tutti tacciono, noi no!“.

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Bastoni (Lega) appende un Crocifisso in aula e scoppia la polemica

La polemica sul crocifisso nelle scuole ieri pomeriggio ha coinvolto anche il Consiglio Comunale. In opposizione alle affermazioni del Ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che settimana scorsa ha sostenuto di credere nella laicità della scuola e di non ritenere opportuna l’esposizione di un solo simbolo religioso, il consigliere comunale della Lega, Massimiliano Bastoni, nel corso della seduta del Consiglio di questo pomeriggio, ha esposto in aula un crocifisso dorato, appendendolo al termine del proprio intervento al muro dietro il suo posto. “Di Fioramonti nessuno si ricorderà, mentre il crocifisso ancora oggi rappresenta la nostra storia e la nostra identità” ha detto Bastoni nel suo intervento, spiegando che “la nostra posizione è quella di difesa del crocifisso e per questo non lo toglierà per tutta la durata della seduta. La nostra è una battaglia culturale e di difesa di un’identità. Noi crediamo in quello che abbiamo fatto e crediamo che il crocifisso vada difeso“. Il gesto del consigliere leghista ha scatenato le polemiche della maggioranza di centrosinistra. “Dico a questi signori che nella mia classe non c’è e non ci sarà mai un crocifisso perché l’Italia è paese laico – ha replicato Paolo Limonta di Milano Progressista -. Non ho bisogno di esibire simboli religiosi per crescere i miei bambini nel segno del rispetto“. Per Carlo Monguzzi (Pd) invece, “usare il crocifisso per questioni politiche è vergognoso. Chi lo fa, se è cattolico, deve vergognarsi perché lo sta utilizzando come una clava, per demagogia. Per me il crocifisso può stare dappertutto, ma penso che in un’aula istituzionale non ci devono essere simboli se non quelli delle istituzioni”. Secondo il capogruppo del Pd, Filippo Barberis, il gesto di Bastoni non è altro che “disgustoso marketing politico che offende chiunque si professa cattolico“. Al termine degli interventi liberi, il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertole’ è intervenuto per chiedere al consigliere leghista di togliere il crocifisso dall’aula: “Non si utilizzano i simboli religiosi per fare polemica politica in questa aula“, ma Bastoni si è rifiutato di toglierlo dalla parete e ha spiegato che lo rimetterà ad ogni seduta del Consiglio comunale.  

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Scatta il divieto per i diesel Euro 4, ieri ultima resistenza dell’opposizione in Consiglio

Da oggi entra in vigore il divieto d’ingresso ai veicoli diesel Euro 4. Si tratta del secondo step del provvedimento anti inquinamento attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 19.30, esclusi i festivi, avviato lo scorso 25 febbraio e che fino a oggi ha interessato i veicoli benzina Euro 0 e diesel Euro 0, 1, 2, 3 e le moto a due tempi Euro 0 e 1. Rabbiosa la reazione di Andrea Mascaretti, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, che si è visto bocciare dalla maggioranza un Ordine del Giorno con cui chiedeva di rinviare di almeno un anno il blocco degli euro 4. Un’esito che lo ha indotto a definire “feroce”, un’amministrazione “che con prepotenza aggredisce i cittadini più deboli e indifesi, quelli che non possono permettersi di cambiare l’auto“.  “Si tratta di 150.000 famiglie circa, la stima è dell’ACI, – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia – condannate al blocco e penalizzate perché di colpo la macchina comprata con i loro risparmi, non vale più nulla“, poi elenca, “artigiani piccoli commercianti, piccoli imprenditori e operai che non potranno più utilizzare la loro macchina per lavorare” e ancora, “concessionarie che subiranno un grave danno e forse dovranno licenziare qualche dipendente“. “Tutti noi vogliamo salvaguardare l’ambiente e proteggere la salute dei cittadini – sottolinea – ma non sulla loro pelle, questa non è la strada giusta“. Poi punta il dito contro le mancanze dell’amministrazione di sinistra, “Bisogna invece rinnovare il parco mezzi dell’amministrazione comunale, rinnovare le caldaie degli edifici pubblici, provvedere a dare un adeguato isolamento termico a scuole, ospedali, biblioteche, anagrafe e bisogna farlo subito, perché ne va della salute dei milanesi – concludendo con un monito – La Giunta è avvisata“. Anche la Lega si è vista bocciare tutte le richieste presentate per attutire il provvedimento: “Scatta il divieto per i diesel Euro 4, ma le richieste della Lega rimangono inascoltate“, ha protestato il capogruppo a Palazzo Marino, Alessandro Morelli ricordando di aver sollecitato “deroghe di buonsenso, tra cui la possibilità per i meno abbienti di usare seppure per pochissimi chilometri all’anno la propria vecchia auto, grazie al controllo di una scatola nera che certifica le percorrenze“, così come consentito dalla Regione Lombardia con Move-in, e “richiesto al Comune anche dal presidente di Aci Milano“,  attaccandola la giunta sul fatto di “non fornire nemmeno la dovuta adeguata informazione agli utenti con il risultato che le multe ai cittadini aumentano“. Forza Italia ha attaccato Area B definendola una “palese forzatura, che danneggia migliaia di cittadini milanesi e dell’hinterland” per voce di Gianluca Comazzi, Consigliere Comunale e capogruppo in Regione Lombardia, “per tutelare i cittadini gia’ colpiti dal rincaro delle tariffe sul trasporto pubblico“, ha proseguito l’azzurro, per poi chiedere alla giunta Sala “un atto di responsabilità: oltre a introdurre una deroga della durata di un anno per i veicoli diesel euro 4 l’amministrazione aderisca al progetto Move-In di Regione Lombardia che prevede deroghe ai proprietari di auto benzina Euro 0 e Diesel Euro 0,1,2 e 3” in base ad uno stile di guida meno inquinante. Così “Palazzo Marino armonizzerebbe le regole di Aaea B al sistema regionale, favorendo un quadro normativo omogeneo. Di fronte a un approccio sanzionatorio e punitivo – ha concluso Comazzi – Forza Italia preferisce favorire gli incentivi, contrastando l’inquinamento senza mettere in ginocchio gli automobilisti“. La maggioranza a Palazzo Marino però ha tirato dritto, così da domani scatterà lo stop per circa 26.300 veicoli nel territorio del Comune di Milano e circa 74.300 nell’area della Città metropolitana. “Le stime – fanno sapere dal Comune – sono basate sulle immatricolazioni Aci del 31 dicembre 2018 e potrebbero essere riviste al ribasso“. Da Palazzo Marino si raccomandano quindi “di tenere il conto degli accessi ancora possibili del pacchetto di 50 a disposizione di ogni automobilista per il primo anno di attivazione del divieto (e di 25 ai milanesi o cinque per i residenti fuori Milano per il secondo anno“, oltre che di “svolgere tutte le pratiche relative alla Ztl“. Sull’aspetto ambientale arriva anche il monito del presidente lombardo di Legambiente Barbara Meggetto, che promuove Area B e boccia il Move in della giunta regionale: “Dopo il climate strike di venerdì scorso ci aspettiamo dal sindaco Sala e dal governatore Attilio Fontana una aumentata consapevolezza circa gli impatti ambientali e climatici dell’insostenibilità della mobilità dei cittadini milanesi e lombardi“. Per questo, per Meggetto “bene area B, anche se Milano dovrebbe fare molto di più e male, malissimo, invece Move in, lo strumento tecnologico a cui possiamo solo augurare di essere fallimentare, perché nasconde una insana dichiarazione d’amore alle auto inquinanti da cui auspichiamo che la Regione rinsavisca – conclude – per concentrarsi piuttosto sulle pessime performance dell’azienda ferroviaria di cui è proprietaria“. Tutti i varchi sono collegati a un sistema informatico che consente anche di registrarsi e verificare se la propria auto può entrare in Area B, tenere il conto degli accessi ancora possibili del pacchetto di 50 a disposizione di ogni automobilista per il primo anno di attivazione del divieto e di 25 (o 5 per i residenti fuori milano) per il secondo anno, e di svolgere tutte le pratiche relative alla Ztl.Per conoscere nei dettagli la disciplina di Area B e informarsi sui calendari dei divieti, si può consultare www.comune.milano.it/areab dove sono presenti informazione utili, atti e normativa di riferimento. Anche da qui è possibile accedere al portale https://areab.atm.it dove è possibile verificare e controllare gli accessi effettuati e richiedere la deroga: consente quindi di gestire le targhe dei propri veicoli attraverso una registrazione di campi obbligatori. Inoltre è anche aperto al pubblico un info point nel mezzanino della stazione Duomo della linea rossa della metropolitana.  

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Sala: Milan e Inter siano trasparenti. De Chirico: Sala scarica la responsabilità sul Consiglio Comunale

“Quello che sto chiedendo alle società è di chiarire meglio rispetto al nuovo stadio. Stanno selezionando i progetti, credo che a breve punteranno su uno solo, sarà necessario che lo facciano vedere ai cittadini, se no l’opzione rimane sempre e solo tra un nuovo e teorico stadio e la ristrutturazione di San Siro. Io se dovessi svestirmi dal mio ruolo di Sindaco e ragionare da cittadino e tifoso, San Siro ce l’ho nel cuore e se non vedo quale è l’alternativa diventa difficile. Quindi sto invitando le squadre a una comunicazione molto aperta e trasparente”. E’ la richiesta che il Sindaco Giuseppe Sala ha rivolto a Inter e Milan invitandole a scegliere il progetto sul nuovo impianto (al momento sono quattro quelli in lizza) per poi mostrarlo ai cittadini. Sullo stesso tema Sala è però stato aspramente criticato dal Consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che lo ha definito “sindaco cuor di leone”  per essersi “chiama fuori dalla querelle sul nuovo stadio” lasciando “la decisione nelle mani del Consiglio Comunale“. Secondo De Chirico, potrebbe averlo fatto “per scaricare un’eventuale responsabilità davanti alla Corte dei Conti” sulle spalle dei consiglieri. “Per valutare pro e contro della eventuale costruzione del nuovo stadio servono le carte – prosegue l’azzurro –  Prima dell’estate, insieme ad altri colleghi, abbiamo chiesto di visionare il dossier, ma ci è stato risposto che deve essere preparata una versione semplificata, ossia senza cifre e costi dell’operazione“. De Chirico che inisme ad altri colleghi consiglieri da mesi chiede  “un’audizione, nella commissione competente, di Milan e Inter“. auspica “che settembre sia il mese della trasparenza“, ribadendo  “che la proposta delle società sportive meneghine non può essere separata dal progetto di riqualificazione dell’aerea dell’ex ippodromo del trotto, anche se di proprietà differenti. Un progetto è di valore se racchiude in sé una visione complessiva e per farlo è necessario che si tengano in considerazione le esigenze dei quartieri coinvolti e dell’intera città“. “Nel frattempo – conclude – sto elaborando un questionario da sottoporre ai cittadini residenti nei quartieri di San Siro, Quarto Cagnino, Trenno e Gallaratese affinché siano i milanesi ad esprimersi su servizi mancanti da insediare nell’area“.  

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Silvia Sardone lascia il Gruppo Misto ed entra in quello della Lega

Dopo essere passata dal gruppo di Forza Italia a quello misto, dove è rimasta più di un anno, Silvia Sardone, Europarlamentare della Lega e Consigliere Comunale, oggi ha annunciato che aderirà al gruppo del Carroccio anche a Palazzo Marino, “entro ufficialmente nel gruppo della Lega nel consiglio comunale di Milano” ha scritto su facebook. “Dopo la mia elezione al Parlamento europeo, – spiega la Sardone – questo cambio di gruppo in Consiglio Comunale è la ovvia conseguenza di un percorso di adesione piena e convinta alla Lega“. Secondo la Sardone, “una scelta legittimata dal “risultato elettorale a Milano con i 12mila voti alle recenti europee mi ha particolarmente onorato e rappresenta un impegno che mi responsabilizza a moltiplicare il mio lavoro in città“. “Continuerò insieme agli altri consiglieri comunali e municipali la mia attività di sopralluoghi, denunce, segnalazioni – precisa la Sardone – L’obiettivo, – conclude – a partire dal Consiglio Comunale, rimane quello di fare un’opposizione intransigente, segnalando i molteplici fallimenti della giunta Sala, dalla sicurezza alle periferie, dal welfare ai lavori pubblici“.  

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Elisabetta Strada si dimette dal Consiglio Comunale

“Dopo 8 anni lascio il mio ruolo di consigliere comunale, per concentrarmi sul lavoro in Consiglio regionale. Ho aspettato un annetto a dimettermi, per rispondere a una richiesta che mi è stata fatta dai colleghi“. Il consigliere comunale della Lista Civica Beppe Sala Sindaco – Noi, Milano, Elisabetta Strada, ha comunicato così le proprie dimissioni all’aula di Palazzo Marino questo pomeriggio. “Essere stata consigliere comunale di una città importante come Milano è stato on onore. Farlo insieme ai sindaci Pisapia e Sala ancora di più. Aver gioito insieme per la vittoria dell’assegnazione delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 è poi meraviglioso” ha detto Strada, ricordando gli obiettivi raggiunti, “dalla proposta di avere Milano diesel e gasolio free, all’aver eliminato piatti e posate di plastica in Milano Ristorazione, alla raccolta differenziata nelle scuole, dall’introduzione dell’obbligo vaccinale per la partecipazione alle scuole aperte, al supporto ai bambini con disabilità, alla messa a bilancio di un capitolo sul disagio mentale“. Il primo dei non eletti è Alberto Veronesi, che, se dovesse accettare, potrebbe entrare già dalla prossima seduta del Consiglio comunale. “Auguro a chi mi sostituirà – ha concluso Strada – di vivere in pieno e per il bene comune questa esperienza unica e di privilegio. Milano è la mia città. Ieri l’amavo, oggi mi è entrata ancora di più nel cuore. Cercherè di dare il massimo per lei e per noi, anche se in un’altra sede istituzionale“.  

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