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Sanità Nursing Up, De Palma: “Aumentano a dismisura i contagi degli operatori sanitari”

Sanità Nursing Up, De Palma: “Aumentano a dismisura i contagi degli operatori sanitari”. 1951 solo nel mese di agosto, rispetto ai 250 di luglio. Il Ministero della Salute provveda subito a chiarire se ci sarà una terza dose e quando. Intanto i nostri referenti ci raccontano i dettagli dei due casi sospetti di infermieri deceduti in Sicilia: è vero o non è vero che per entrambi sembrerebbe sia stata fatale la seconda dose di Pfizer? Queste morti occulte, di cui ci racconta anche la stampa locale, non finiscano nel dimenticatoio, visto che rappresentano l’ennesimo doloroso tributo che la nostra professione sta dando all’Italia, ai malati, ai cittadini, nella strenua lotta al virus. ROMA 3 SETT 2021 – Prima l’infermiere in pensione, ex dipendente dell’Azienda dei Colli di Napoli, vaccinato a inizio anno, insieme a tanti colleghi in servizio, deceduto per Covid pochi giorni fa, dopo aver contratto la malattia in Sardegna. Aveva ricevuto le canoniche due dosi il 60enne Gabriele Napolitano, ma alla fine non ce l’ha fatta. Il vaccino non lo ha reso immune al virus. A distanza di qualche giorno emergono nuovi preoccupanti casi di operatori sanitari deceduti. Stando a quando dicono i dati del Sole 24 ore, quelli che emergono dai riscontri delle aziende sanitarie, sono sì in netto aumento i casi di covid tra medici e infermieri, ma non si registrerebbero vittime post vaccino. Non ci sembra proprio, ma siamo aperti ad ogni prova contraria, che questo trovi riscontro nella realtà. Due casi, raccontati dalla stampa locale, preoccupano non poco. Sono avvenuti entrambi in Sicilia. Anche qui le cause della morte, seppur a distanza di mesi dalla seconda dose, sembrano legate al prodotto anti-covid. Così come pare che non si tratti di nuovi casi di infezione, bensì delle conseguenze del vaccino, che qualcuno comincia ad asserire possa essere letale a distanza di mesi. Il primo infermiere, Antonio Mondo, 49 anni, messinese, è morto in Sicilia, la terra dove lavorava, in seguito a continui malori successivi alla seconda dose. Dopo la seconda somministrazione, le sue condizioni sono gradualmente peggiorate, fino a portarlo alla morte. Dolori continui lo hanno portato in terapia intensiva. Gli antibiotici non hanno sortito alcun effetto. E’ andato via così. Il 6 agosto un altro infermiere strappato alla vita: due dosi di Pfizer tra gennaio e febbraio. Da allora solo malori per Giacomo Venuto, 55 anni. Fino alla tragica fine. Come Sindacato Nazionale Infermieri, il Presidente Antonio Da Palma da mesi ha sollevato l’allarme innanzitutto sul rischio dei nuovi contagi. E soprattutto siamo stati il primo sindacato a mettere in evidenza la delicata questione della necessità o meno della terza dose per gli operatori sanitari, su cui il Ministero della Salute non si è fin ora mai espresso con chiarezza. Per noi parlano i fatti: 87 decessi tra gli infermieri, 110mila contagiati (dati aggiornati a giugno 2021 da parte della nostra Federazione). «Ora c’è da preoccuparsi davvero, dice De Palma. E nessuno si permetta di sminuire i dati. Non ne abbiamo bisogno, la sanità già fragile non ha bisogno di nascondere la verità. I cittadini non ne hanno bisogno. 1900 contagi solo ad agosto tra medici e infermieri rispetto ai 250 di luglio. Cosa altro dire? E’ arrivato il momento, da parte del Ministro della Salute, di parlare chiaro. Arriverà la terza dose per gli infermieri vaccinati tra gennaio e febbraio? Il rischio, alla luce delle varianti, è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo rassegnarci ad essere quelli che, in quanto più esposti, come sempre pagheranno in prima persona?». I nostri referenti regionali ci riferiscono che nel Lazio, non sembrano essere molti gli infermieri che avrebbero ricevuto i tamponi dopo la seconda dose del vaccino. Poche le attività di screening, di monitoraggi del livello anticorpale: tutto questo non fa che aumentare la nostra convinzione che le infezioni, che i decessi, non ci hanno insegnato nulla». IL SOLE 24 ORE CONFERMA L’ALLARME – Il dato riferito al 31 agosto parla di 1.951 casi di Covid registrati negli ultimi trenta giorni tra gli operatori sanitari. Di questi l’82-84% circa sono infermieri che da inizio pandemia si sono contagiati in circa 115mila. E’ davvero all’angolo, ci chiediamo, la decisione sulla terza dose di vaccino? Il viceministro Sileri sostiene che, con tutta probabilità, verrà somministrata entro l’autunno alle persone fragili e agli anziani ricoverati nelle Rsa. E naturalmente agli operatori sanitari, da sempre, dall’inizio, i più esposti sl rischio. Ci auguriamo che una presa di posizione netta, in tal sens,o venga presa davvero, conclude De Palma. Questa incertezza, questa indifferenza, questo pressappochismo, continuano a rappresentare il desolante quadro di una politica che non comprende, che non valorizza le enormi risorse che ha a disposizione. A discapito della salute dei malati».

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Covid: calano contagi e ricoveri

Con 50.251 tamponi effettuati, sono 1.557 i nuovi positivi in Lombardia, con il tasso di positività ancora in calo al 3% (ieri 3.4%). Diminuiscono i posti letto occupati sia in terapia intensiva (-6, 519) che negli altri reparti (-75, 3.188). I decessi sono 32 per un totale complessivo di 33.046 morti in regione dall’inizio della pandemia. I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 50.251 (di cui 32.403 molecolari e 17.848 antigenici) totale complessivo: 9.669.592  i nuovi casi positivi: 1.557 (di cui 72 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 731.260 (+2.420), di cui 3.439 dimessi e 727.821 guariti  in terapia intensiva: 519 (-6)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.188 (-75)  i decessi, totale complessivo: 33.046 (+32) I nuovi casi per provincia: Milano: 369 di cui 160 a Milano città; Bergamo: 85; Brescia: 223; Como: 140; Cremona: 48; Lecco: 43; Lodi: 26; Mantova: 119; Monza e Brianza: 138; Pavia: 106; Sondrio: 4; Varese: 227.

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Covid: in calo ricoveri e contagi

Con 59.144 tamponi effettuati, sono 2.139 i nuovi positivi in Lombardia, con il tasso di positività in calo al 3.6% (ieri 4.1%). Continua il calo dei ricoveri sia in terapia intensiva (-14, 536) che negli altri reparti (-92, 3.403). I decessi sono 52 per un totale complessivo di 32.922 morti in regione dall’inizio della pandemia. Per quanto riguarda le province, sono 600 i casi nella città metropolitana di Milano, 261 a Varese e a Monza e Brianza, 232 a Brescia, 163 a Bergamo, 160 a Como, 114 a Mantova, 89 a Pavia, 81 a Lecco, 65 a Cremona, 38 a Sondrio e 36 a Lodi.

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Covid: in calo contagi e ricoveri

Con 50.487 tamponi effettuati, sono 2.153 i nuovi positivi in Lombardia, con il tasso di positività in calo al 4,2% (ieri 5.1%). Continua il calo dei ricoverati sia in terapia intensiva (-6, 781) che negli altri reparti (-138, 5.589). I decessi sono 85 per un totale complessivo di 31.994 morti in Lombardia dall’inizio della pandemia. I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 50.487 (di cui 32.239 molecolari e 18.248 antigenici) totale complessivo: 8.773.329  i nuovi casi positivi: 2.153 (di cui 120 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 669.980 (+3.345), di cui 4.956 dimessi e 665.024 guariti  in terapia intensiva: 781 (-6)  i ricoverati non in terapia intensiva: 5.589 (-138)  i decessi, totale complessivo: 31.994 (+85) I nuovi casi per provincia: Milano: 550 di cui 221 a Milano città; Bergamo: 173; Brescia: 367; Como: 146; Cremona: 89; Lecco: 79; Lodi: 48; Mantova: 125; Monza e Brianza: 148; Pavia: 108; Sondrio: 57; Varese: 212.

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Covid: contagi e ricoveri in crescita

Continua l’ascesa dei dati del contagio in Lombardia: sono infatti 5.658 i nuovi casi con 58.505 tamponi effettuati con il tasso di positività in leggera crescita al 9.6% (ieri 9.1%). Aumentano sia i ricoverati in terapia intensiva (+22, 565) che negli altri reparti (+130, 4.934). I decessi sono stati 67. Aumentano i contagi praticamente in tutte le province: la città metropolitana di Milano è quella più colpita con 1.450 nuovi positivi, seguita da Brescia (1.210), Monza e Brianza (537), Varese (407), Bergamo (394), Pavia (366), Como (363), Lecco (264), Mantova (261), Cremona (200), Lodi (75) e Sondrio (29).

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Covid: aumentano ancora i contagi

Sono ancora in crescita i dati del contagio in Lombardia con il tasso di positività che sale dall’8.2% di ieri al 9.7% odierno. Con 46.725 tamponi effettuati sono infatti 4.557 i nuovi positivi e aumentano sia i ricoverati in terapia intensiva (+9, 416 in totale) che negli altri reparti (+10, 4.034). I decessi sono 48. I dati di ieri: i tamponi effettuati: 46.725 (di cui 34.454 molecolari e 12.271 antigenici) totale complessivo: 6.566.513 i nuovi casi positivi: 4.557 (di cui 186 ‘debolmente positivi’) i guariti/dimessi totale complessivo: 505.819 (+1.071), di cui 3.786 dimessi e 502.033 guariti in terapia intensiva: 416 (+9) i ricoverati non in terapia intensiva: 4.034 (+10) i decessi, totale complessivo: 28.275 (+48) I nuovi casi per provincia: Milano: 1.145 di cui 457 a Milano città; Bergamo: 358; Brescia: 918; Como: 289; Cremona: 149; Lecco: 197; Lodi: 51; Mantova: 180; Monza e Brianza: 505; Pavia: 220; Sondrio: 78; Varese: 365.

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