coprifuoco

Flash mob di Fratelli d’Italia contro il coprifuoco

01 il permanere del coprifuoco a partire dalle 22:00. “Siamo vicini agli esercenti che chiedono di abolire il coprifuoco, una misura inutile, illiberale e anti democratica che il governo continua a voler mantenere. Lo abbiamo ribadito ancora una volta in piazza Scala, perché chiedere a ristoranti, bar e altri esercizi di chiudere alle 22 equivale a impedire loro di lavorare e ricominciare a incassare dopo mesi durissimi. Inoltre questa misura rappresenta uno ostacolo alla ripresa del turismo, a ridosso della stagione estiva. Ribadiamo quindi quanto questa misura sia illegittima e priva di un valido fondamento scientifico. Per questo continueremo a far sentire la nostra voce. Il governo Draghi non può pensare di tenere in ostaggio gli italiani per sempre. Occorre riaprire subito in sicurezza tutte le attività che possono essere riaperte”.  Ha poi spiegato in una nota l’eurodeputato milanese di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza.

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Regione: FdI deposita una mozione per l’abolizione del coprifuoco

“Mentre a Roma Fratelli d’Italia ha presentato un ordine del giorno contro il coprifuoco, in discussione oggi alla Camera, anche in Regione Lombardia abbiamo voluto rafforzare la posizione del nostro leader, che per noi è di massima importanza. Il Gruppo di Fratelli d’Italia ha quindi depositato stamani una mozione per impegnare ‘la Giunta a porre in essere ogni azione necessaria con il Governo ai fini dell’abolizione del coprifuoco”. Lo dichiara il Gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale: il presidente Franco Lucente e i consiglieri Barbara Mazzali, Federico Romani e Patrizia Baffi. “Ancora oggi – affermano i consiglieri – il Governo non pone la prospettiva dell’abolizione di questa misura restrittiva non supportata da dati scientifici e fortemente lesiva dell’economia di interi settori e della libertà di tutti i cittadini. Anche il presidente Fontana ha dichiarato in queste ore che le Regioni avevano deciso per un allentamento e che anche lui era d’accordo. Ci aspettiamo quindi che la maggioranza compatta voti la nostra mozione e che anche l’opposizione si renda conto che con il coprifuoco vengono messi in ginocchio interi settori economici, già duramente colpiti, come quelli della ristorazione e del turismo. Basti pensare che Grecia e Spagna sono già piene di prenotazioni per i prossimi mesi, mentre l’Italia rischia di rimanere al palo a causa di restrizioni come il coprifuoco, che favoriscono destinazioni internazionali dove non esiste la privazione data dal coprifuoco”.

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Ovviamente a Milano il coprifuoco non vale per tutti

C’è sempre qualcuno più uguale degli altri quando a governare sono i compagni. Valeva nella Fattoria degli animali di Orwell e vale nell’Italia del lockdown infinito. Il fatto che questo qualcuno sembri appartenere ad un gruppo etnico particolarmente propenso a vivere secondo regole proprie e a ignorare quelle della comunità di cui sono ospiti è sicuramente un caso. Ci mancherebbe. Ci racconta l’episodio il Consigliere di Municipio Franco Vassallo, nell’inedita veste di testimone oculare: “La notte di Domenica alle 23 ho sentito un botto. Nel silenzio del coprifuoco mi sono spaventato non poco. Ho controllato che tutti in famiglia stessero bene. E poi mi sono affacciato alla finestra. Nel parco delle cave era in corso un allegro carosello di moto. Dal rumore che facevano è legittimo supporre che non fossero certo nelle condizioni originali. E stavano là, beati, signori di una città rinchiusa in casa per proteggere tutti dall’epidemia. Da quanto mi risulta, le forze dell’ordine hanno fatto quanto possibile per prenderli. Ma, vista la propensione a violare ogni regola del codice della strada, finora l’hanno fatta franca’ Da dove vengono? Mistero. Idem per le moto. Riferiscono alcuni cittadini degni di fiducia che frequentino i parcheggi sotto le case di via Quarti, dove il rumore infernale si ripete ogni notte. Ora, di certo non è colpa di Aler, che non sovrintende il traffico. Però arrivati a questo punto, una pulizia profonda dell’area è più che mai necessaria. Bisogna aumentare le pressioni su Sindaco e Prefetto. Perché? Perché non si può difendere la legalità con le case occupate abusivamente, il parcheggio che alterna momenti in cui è un gigantesco dormitorio a momenti in cui si trasforma in un mercato all’aperto. Significa far passare il messaggio che abbiamo già perso. Peggio, anche peggio: significa che ci siamo arresi. Che è giusto e corretto multare i nostri ragazzi se fanno tardi la sera, ma se ignoti scorrazzano in moto e spariscono tra le roulotte, allora va bene così. Non vale la pena rincorrerli. Ecco, mi sia consentito: no. Ritorniamo alla legalità, costi quel che costi. E vedrete che non avranno più alcuna zona franca in cui scappare. O rifugiarsi”.

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Migliaia di attività danneggiate dal coprifuoco

“Un provvedimento che danneggia migliaia di attività ristorative, senza però risolvere il problema dell’ aumento dei contagi”. Commenta così il coprifuoco, in Lombardia e in Campania, Lorenzo Ferrari, amministratore delegato di RistoratoreTop, agenzia che rappresenta, con la sua community, oltre diecimila ristoratori in tutta Italia. “Come categoria – prosegue Ferrari – non comprendiamo l’utilità di una misura restrittiva che costringe ristoranti e pizzerie a chiudere la cucina molto prima delle 23 e bar e pub a rinunciare alla fascia oraria più importante per la somministrazione di cibo e bevande, come se di giorno, con lavoratori, studenti, esercenti in circolazione, e con i mezzi pubblici tendenzialmente pieni, il virus non trovasse terreno più fertile. Sembra che si voglia chiudere il recinto quando i buoi sono già scappati. Di notte circolano meno persone e all’interno dei locali la maggioranza dei ristoratori ha finora dimostrato, vestendo anche i panni da ‘gendarme’, di essere in grado di mantenere e far mantenere le misure basilari di sicurezza e non abbiamo evidenze scientifiche del fatto che i contagi aumentino maggiormente in orario notturno piuttosto che diurno”. “Ci saremmo stupiti di meno di fronte ad una chiusura totale delle attività ristorative – conclude Ferrari – sulla falsa riga del lockdown della prima ondata di contagi, con i conseguenti supporti economici”. ANSA

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