corriere della sera

Dal 9 al 12 Novembre torna “Il tempo della salute” sul tema “Comprendere”

Dal 9 al 12 novembre torna l’atteso appuntamento con Il Tempo della Salute, la cui parola chiave ruota intorno al tema del Comprendere. A Milano, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano – Le Cavallerizze, via Olona 6, e in streaming su corriere.it, iltempodellasalute.it e sui social della testata. “Comprendere significa prendere insieme, in senso lato ‘capire e farsi carico’.” – spiega Luigi Ripamonti, responsabile editoriale di Corriere Salute e direttore scientifico della manifestazione – “Un verbo che diventa premessa a qualsiasi relazione, aiuta a mettere a fuoco problematiche inedite e sfidanti, sostiene giudizi e decisioni informate, anche di indirizzo economico.” Moderati dalle firme di Corriere della Sera, numerosi momenti di dibattito e confronto sui temi di grande attualità: prevenzione, Sistema Sanitario Nazionale, HIV, adolescenza, sport, nutrizione, menopausa, longevità, colesterolo, tumori, casa domotica al servizio della disabilità, metaverso, cure palliative, ambiente, smog e salute, noi e i nostri amici animali, inclusione e molto altro. Con i più importanti nomi del mondo della medicina, professori, ricercatori, figure istituzionali e le testimonianze di prestigiosi ospiti provenienti anche dal mondo dello spettacolo e dello sport, come: Massimo Ambrosini, Martina Colombari, Ivan Cottini, Giorgia Palmas e Filippo Magnini, Saverio Raimondo, Ron, Paolo Ruffini, Arianna Talamona, Francesca Valla (Tata Francesca). Previa prenotazione, nelle quattro giornate de Il Tempo della Salute sarà inoltre possibile partecipare alle Academy per poter acquisire le prime tecniche di rianimazione cardiopolmonare; partecipare a sessioni di Pilates, Yoga e Core Training, allenamenti per la mobilità con esercizi di elasticità e respirazione; imparare come tagliare e cucinare correttamente le verdure per non comprometterne le proprietà nutritive, o riconoscere e rimuovere i parassiti degli animali domestici. Grande novità di quest’anno sono i check up gratuiti: screening e consulto cardiologico, con elettrocardiogramma e profilo lipidico, a cura della Fondazione per il Tuo cuore onlus dei cardiologi ospedalieri ANMCO; test della glicemia, a cura dell’IRCCS Ospedale San Raffaele-Gruppo San Donato; misurazione della pressione oculare con screening dell’ambliopia, a cura di Lions Milano. Con l’occasione sarà anche possibile aderire al progetto dell’associazione Lions International e donare i propri occhiali usati, e donare il sangue (con i relativi esami) nel truck AVIS posizionato all’ingresso de Le Cavallerizze. Nello spazio espositivo de Il Tempo della Salute sarà inoltre possibile visitare Ocean&Climate Village, la mostra educativa itinerante, multisensoriale e interattiva, realizzata da IOC-UNESCO nell’ambito del Decennio delle Nazioni Unite delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030), per approfondire la connessione tra oceano e clima e comprendere i cambiamenti necessari per ottenere l’oceano che vogliamo.  Attraverso l’installazione interattiva Feel The Change, si potrà inoltre toccare con mano gli impatti della crisi climatica sugli ecosistemi marini, tra riproduzioni 3D sensoriali, tattili e acustiche e messaggi audio legati ai diversi organismi marini, accessibili anche a persone non vedenti e ipovedenti. All’interno della mostra, inoltre, i workshop: I suoni del mare e Il mondo microscopico, con esperti educatori e biologi marini. Tutti gli appuntamenti de Il Tempo della Salute sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti. Prenotazione necessaria per partecipare alle Academy e per il check up con screening cardiologico. Informazioni sul programma e sugli ospiti, in continuo aggiornamento, e le modalità di prenotazione sono disponibili su www.iltempodellasalute.it. Il Tempo della Salute potrà inoltre essere seguito in streaming su corriere.it, iltempodellasalute.it e il canale Facebook @corrieredellaserasalute. Il Tempo della Salute 2023 si svolge in collaborazione con IRCCS Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato, Main Partner; Fondazione MSD, Partner, e si avvale del contributo non condizionante di aziende leader dell’industria farmaceutica, come BeiGene, Main Partner; Boehringer Ingelheim, Premium Partner; AbbVie, Abiogen Pharma, Amgen, AstraZeneca, Bayer Italia, Biogen, Gilead Sciences, Lilly Italia, Novartis, Pfizer, Sanofi, Zambon Italia, Partner. Le Academy sono a cura di: IRC; McFIT; Studio Personalmente; prof. Stefano Erzegovesi; Boehringer Ingelheim. La quinta edizione del festival di Corriere della Sera è sostenuta da una campagna pubblicitaria realizzata da CairoRCS Media e da campagne verticali a sostegno realizzate da Hi! Comunicazione, pianificata sui mezzi RCS, Radio Italia, Radio Italia Anni ’60, Telenova, IOL – Italiaonline, con affissioni DOOH di IGP e nel circuito Telesia su bus e metro, oltre che attraverso newsletter dedicate. Radio Italia è radio ufficiale dell’evento.

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Sala teme la commissione parlamentare sul Covid

Sala teme la commissione parlamentare sul Covid. In una accorata lettera al Corriere della Sera, Giuseppe Sala esprime i suoi pensieri sulla dichiarazioni rilasciate in Parlamento dal premier Giorgia Meloni. Apre una porta a una “destra repubblicana”, contesta duramente le idee leghiste come la flat tax (ndr siamo contrarissimi anche noi dell’Osservatore), e esprime i suoi timori su una commissione d’inchiesta che potrebbe essere usata come una “clava” contro gli avversari politici. Tutto ragionevole e comprensibile: a Milano c’è chi ricorda bene l’entusiasmo di Sala e Zingaretti nel rilanciare aperitivi e le campagne come Milano non si ferma, proprio mentre governanti più assennati come il Prefetto Renato Saccone invitavano a una maggior prudenza. Poi, come sanno tutti, ha avuto ragione la linea del Prefetto. Perché il Covid era tutto meno che un tentativo di fermare gli apertivi sui Navigli o di marginalizzare la comunità cinese, anche perché la suddetta comunità ci riesce benissimo da sola essendo molto chiusa e profondamente razzista per i canoni occidentali. Ma Sala all’epoca era lanciatissimo: c’era chi lo vedeva persino ministro, o quanto meno certo di diventare un importante uomo di Stato nonostante la condanna per aver truccato le carte di Expo 2015. Era a un passo dal cielo di un burocrate come lui: prima direttore generale del Comune, poi un passaggio in politica e infine un bel posto di potere all’ombra del Campidoglio. Invece no. Sono arrivate le certificazioni giudiziarie definitive sulle carte truccate di Expo, è arrivato il Covid e in definitiva l’annunciato schianto della locomotiva Milano: alcuni giornalisti lo scrivevano da anni che la città non poteva pensare solo a correre velocissima, o quanto meno più veloci degli altri. Perché una locomotiva senza una buona struttura cigola e se c’è un imprevisto si schianta. Così ci siamo trovati una Milano che sta costruendo metropolitane ovunque bloccando il bilancio, con il brillante risultato che l’apertura della Metro Blu (Linea 4) è stata rimandata di 7 anni e annunciata per altrettanti. Nel frattempo non ci sono più i soldi per gli asili. Una Milano a pezzi insomma. Senz’anima. Ma se la città ha saputo offrire prospettive a generazioni di italiani è stato perché il lavoro che offriva derivava da un’anima cittadina che permetteva di crearlo. Poi sono arrivati i Sala ed è morta l’anima. Tanto che della salute  dei cittadini interessava poco a tutti, meglio buttarla in caciara e parlare di razzismo contro i cinesi. E infatti finché la commissione sul Covid era regionale si sono agitati in pochi: cane non mangia cane, soprattutto se mangiano dalle stesse ciotole all’ombra della rosa camuna. Ma una commissione parlamentare potrebbe sbattersene degli interessi intrecciati della comunità politica lombarda. E ora che la Procura è in mano a un procuratore neutrale potrebbero arrivare guai pesanti per un pregiudicato come il sindaco di Milano.

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Covid19: anche il Corriere pubblica fake news

Covid19: anche il Corriere pubblica fake news. E su un uomo morto. Alcuni giorni fa è apparso l’articolo che vedete nell’immagine che accompagna questo articolo. Peccato che la vicenda non si sia affatto sviluppata così, almeno a sentire la furibonda famiglia grechese che ha trovato sulle pagine del Corriere una versione della storia molto diversa da quella reale. L’uomo di cui si parla sarebbe morto secondo l’articolo del Corriere strozzato nel suo letto a causa di una crisi da Covid19 non curata dalla società intesa come personale medico. F.B. sarebbe morto senza tamponi nonostante i sintomi e dunque senza cure adeguate. Invece, racconta la famiglia dell’uomo, anche in questo caso il sistema sanitario italiano ha funzionato svolgendo il suo compito come previsto. F.B. è mancato all’affetto dei suoi cari per un infarto dovuto ad altre cause. Dunque sul Covid19 anche il Corriere pubblica fake news.   Ora il fatto è molto grave in sé: il Corriere, nonostante le prevedibili eccezioni, è sempre rimasto un punto di riferimento per la correttezza e l’imparzialità dei giornalisti che ci lavorano. Con questa azione ha dunque commesso un grave errore e non solo perché la famiglia di F.B. si è poi recata in commissariato per presentare una denuncia, ma anche per la credibilità del Corriere in un momento come questo. Si spera che almeno il giornalista in questione sia solo stato superficiale, prendendo per oro colato il racconto di qualche agente di polizia o membro del 118 troppo ambizioso. Se fosse un semplice peccato di approssimazione, i reati li contesteranno le denunce, almeno non ci sarebbe dolo eccessivo. Sempre che sia stato un errore. In ogni caso ora si può scrivere che sul Covid19 anche il Corriere pubblica fake news. Un pessimo passo verso il basso di quella che una volta era un’istituzione italiana su cui poter contare. Già crollano i siti Inps, almeno salviamo il Corriere.

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Fuori dal bosco, forum del Corriere della Sera a Rogoredo

Si è svolto questa mattina questa mattina alla stazione di Rogoredo “Fuori dal bosco“, il forum pubblico promosso dal Corriere della Sera con la partecipazione di Prefetto Renato Saccone, Prefetto di Milano, Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia,Don Gino Rigoldi e Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia. “Noi non vogliamo contare i morti per overdose. Noi abbiamo un obiettivo alto. Non enfatizziamo i risultati ottenuti ma pensiamo che quella avviata sia la strada giusta” ha esordito il Prefetto Renato Saccone, ribadendo che “alla complessità del problema si risponde con la coralità” e ricordando le azioni di “controllo, rigenerazione e riqualificazione della zona e attività sanitaria con l’avvio di percorsi di recupero” tra le risposte al problema. “Non solo repressione, ma anche e soprattutto prevenzione e ascolto. Ho sempre considerato fondamentale l’azione che le Forze dell’Ordine svolgono quotidianamente attraverso un lavoro straordinario per contrastare il fenomeno. E’ chiaro ed evidente però che per un serio contrasto alla droga occorre anche una visione preventiva, che faccia comprendere ai giovani la tragicità della tossicodipendenza“. Questo invece in sintesi il pensiero espresso dal presidente della Regione Lombardia Attilio “Ritengo fondamentale – ha concluso il presidente Fontana – fornire un supporto psicologico a chi è caduto in questa tragica condizione, proprio per agire direttamente su chi fa uso di sostanze stupefacenti“. “Progetto Rogoredo, l’unione fa la forza contro il consumo e lo spaccio di stupefacenti. Il primo bilancio, dopo un mese di attività, racconta di oltre 500 contatti ogni settimana, 150 interventi di carattere sanitario di media intensità, due dei quali salvavita a seguito di overdose. Sei ragazzi hanno avviato un percorso di recupero in comunità, altri 30 sono pronti a farlo“. E’ quanto scritto sulla sua bacheca Facebook dall’Assessore Giulio Gallera al termine dell’incontro, concludendo “C’è il sole che splende fuori dal tunnel della droga, proseguiremo su questa strada anche in altre aree a rischio della Lombardia“. Il problema dello spaccio a Rogoredo “va risolto e affrontato definitivamente e non ‘spostato’”: è la richiesta alle istituzioni ribadita stamane dal Comitato “Basta Spaccio” i cui rappresentati hanno mostrato uno striscione con la scritta “Nulla è cambiato – Basta spaccio“. “Il problema dal Boschetto si è spostato nel quartiere, soprattutto in via Toledo – ha spiegato Laura Cerutti –chiediamo presidi h24 e che il problema venga affrontato e risolto defintimamente“.

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