Corte dei conti

Dopo la Procura anche la Corte dei Conti indaga sul Comune

ll procuratore regionale Paolo Evangelista, ha reso noto che la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per presunto danno erariale nei confronti del Comune di Milano in merito alle recenti inchieste della Procura in ambito urbanistico. Il danno erariale e di conseguenza il reato, deriverebbe dal fatto che, gli oneri di urbanizzazione applicati alle imprese in caso di ristrutturazione sono molto più bassi rispetto a quelli applicati in caso di nuova costruzione. Poiché la Procura di Milano indaga proprio per il sospetto che il Comune abbia fatto passare le une per le altre, la Corte dei Conti tratte le debite considerazioni ha deciso di agire di conseguenza per quanto le compete.  Ad aggravare  la posizione del Comune, oltre all’applicazione della normativa relativa alle ristrutturazione edilizia e non quella che prevede invece un permesso di costruire, vi è anche il mancato aggiornamento degli oneri di urbanizzazione che, a norma di legge, andrebbe effettuato ogni tre anni, ma che a Milano sono fermi al 2013. Ciò ha comportato un presunto minore incasso per tutte le operazioni edilizie realizzate negli ultimi 10 anni con conseguenze danno per le casse della Pubblica Amministrazione e di tutti i milanesi che non hanno potuto godere delle opere e servizi che potevano essere realizzati con quel denaro.

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Dalla Corte dei conti contestazioni a Pisapia e altri 63 amministratori

Sono 64 gli ex amministratori e dirigenti della Città metropolitana di Milano, incluso l’ex sindaco Giuliano Pisapia ma anche consiglieri e assessori della giunte Colli e Penati, e due gli intermediari finanziari (Bank of America e Dexa Prediop spa) a cui la Procura regionale della Corte dei conti per la Lombardia ha notificato un invito a dedurre sulla conclusione e gestione di alcuni contratti derivati (“swap”) manifestamente diseconomici per l’ente. Una situazione che, secondo la Procura della Corte, ha creato un danno erariale “allo stato attuale” superiore ai 70 milioni di euro. La contestazione preliminare di responsabilità risarcitoria amministrativo – contabile è stata fatta dopo una consulenza dei funzionari del Nucleo di Supporto all’Autorità Giudiziaria della Banca d’Italia e una attività istruttoria a cui ha collaborato il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. In una nota, la Procura della Corte dei Conti parla di “un doloso occultamento delle reali condizioni finanziarie sottese alle operazioni in derivati”. Pisapia è chiamato in causa non per l’istruttoria e la stipula degli swap (che risalgono a ben prima) ma perché “disattendendo sia il parere fornito dall’Avvocatura che dai legali incaricati” ha deciso di “ignorare il claim notificatigli sia da Merrill Lynch che da Dexia” e quindi di non costituirsi nel giudizio poi azionato e vinto da Dexia dinanzi alla Corte ingleseò In questo modo avrebbe causato così all’ente un “grave pregiudizio in termine di costi processuali che di preclusione per la successiva azione di annullamento” dello strumento finanziario. L’invito al contraddittorio, spiega il comunicato, servirà alla Procura per calibrare le responsabilità di ciascuno nel causare il danno e quindi la correttezza “del riparto soggettivo degli importi oggetto di indagine”. “Sono stupefatto della contestazione della Corte dei Conti e risponderò non appena mi sarà possibile conoscere gli atti” ha commentato l’ex sindaco Pisapia. ANSA

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