La figlia di un deportato meneghino: “Mi meraviglio di Segre”

La figlia di un deportato meneghino: “Mi meraviglio di Segre”. Con queste parole abbiamo voluto riassumere le parole della figlia di un deportato meneghino che riportiamo per esteso per chi fosse interessato a un punto di vista alternativo al consueto esercizio corale in cui si esercita la stampa italiana. Lo facciamo perché crediamo fermamente nella libertà di espressione e nei principi che regolano l’ordinamento italiano: se è meglio un colpevole fuori, che un innocente dentro, meglio una voce non gradita, che un gradevole silenzio. Quindi è giusto contestare o almeno ricordare i pericoli di commissioni votate alla censura. Soprattutto quando sembra giusto istituirle e tutto il mondo intona un unico inno alla libertà mentre indossa un braccialetto alle caviglie. “Tanto è per gli altri” è il sotto testo. Ma come ha insegnato un vecchio sermone, prima o poi gli altri finiscono. E rimani solo tu, senza nessuno intorno. L’altro giorno è stata istituita nel nostro Parlamento una commissione contro l’antisemitismo e l’odio razziale. Il fatto che questa Commissione sia stata approvata dalla sola maggioranza di governo, ha fatto scaturire una serie di commenti al vetriolo su giornali e social dove il centrodestra è stato tacciato di essere fascista. Desidero esprimere il mio parere su questo fatto visto che sono la figlia di un deportato. Mio padre Ferdinando Valletti, ex calciatore del Milan e poi dirigente dell’Alfa Romeo passò 18 mesi a Mauthausen per aver fatto propaganda in fabbrica durante lo sciopero nazionale del marzo 1944. Si salvò dai campi per miracolo e salvò altri operai dell’Alfa Romeo, per questo motivo dal 2017 é Giusto tra le Nazioni. Durante gli ultimi anni della sua vita mio papà visitò diverse scuole di Milano per testimoniare l’orrore dei campi di sterminio e io, da quando lui é mancato. ho proseguito la sua opera di sensibilizzazione nei confronti dei giovani. Sono stata cresciuta nel rispetto delle persone e senza alcun odio nei confronti di chi aveva causato tanto male a mio padre perché lui aveva perdonato i suoi aguzzini. Ebbene per tutto questo, l’istituzione della commissione Segre mi trova profondamente contraria. Mai e poi mai mio padre, che contribuì con la sua deportazione, alla libertà e alla democrazia di questo Paese, sarebbe stato promotore di una tale iniziativa. La nostra repubblica si fonda su una Costituzione che condanna il razzismo e l’antisemitismo e quindi ha in sé tutti gli strumenti per punire chi viola la legge. Mi meraviglio che la senatrice Segre, che dovrebbe conoscere da un lato la potenziale pericolosità sociale di una simile commissione e dall’altro l’inutilità della stessa, ne sia stata la promotrice. Vorrei aggiungere che a mio parere se da un lato è doveroso testimoniare gli orrori dell’Olocausto, dall’altro non è consentito usare il dramma di milioni di persone politicamente, poichè è noto che i deportati non erano solo ebrei e comunisti. Naturalmente non mi riferisco alla senatrice Segre, che sarà certamente in buona fede, ma alla compagine di governo che dando l’assenso all’istituzione di una simile commissione da il via ad una sorta di “caccia alle streghe” di cui l’Italia non ha necessità. Riferimento: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_Valletti Manuela Valletti  

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