Caso camici. GUP: da Fontana e altri nessun inganno
La “trasformazione” da fornitura a donazione “si è realizzata con una novazione contrattuale che è stata operata in chiaro, portata a conoscenza delle parti, non simulata ma espressamente dichiarata” e non ci fu dunque alcun “inganno”. Lo scrive il gup di Milano Chiara Valori nelle motivazioni della sentenza con cui ha prosciolto, il 13 maggio, “perché il fatto non sussiste”, il governatore lombardo Attilio Fontana, difeso dai legali Jacopo Pensa e Federico Papa, il cognato Andrea Dini, difeso dagli avvocati Giuseppe Iannaccone e Caterina Fatta, e altri tre dall’accusa di frode in pubbliche forniture per il cosiddetto ‘caso camici’. ANSA
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