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DASPO per 47 parcheggiatori abusivi e questuanti

Con l’approssimarsi delle festività di fine anno, e in considerazione dell’esponenziale incremento delle presenze dei cittadini nelle vie e nelle infrastrutture ferroviarie e della metropolitana, per garantire la libera fruizione delle aree urbane e arginare forme di illegalità che possano anche mettere a rischio l’ordine e la sicurezza pubblica, il Questore Petronzi ha emesso 47 Divieti di Accesso alle Aree Urbane nei confronti di persone che si sono distinte per la commissione di determinate condotte in differenti zone cittadine. Ventuno Daspo Urbani per la durata di 12 mesi sono stati emessi nei confronti di venti parcheggiatori abusivi abituali, di età compresa tra i 33 e i 90 anni, che, come rilevato dal Nucleo Tutela Trasporto Pubblico della Polizia Locale, operavano in alcuni punti strategici  e ricchi di attività commerciali quali la zona Garibaldi e corso Como, i bastioni di Porta Volta, la zona Sempione, aree interessate da manifestazioni sportive come San Siro, aree di parcheggio vicine ai più importanti cimiteri, ospedali, infrastrutture di interscambio della rete di superficie e metropolitana e di trasporto pubblico come la Stazione Centrale. I provvedimenti del Questore di Milano, emessi con istruttoria dei poliziotti della Divisione Anticrimine, sono stati disposti a seguito dei continui monitoraggi da parte della Polizia Locale delle aree della città dove gli spazi di sosta vengono ‘controllati’ dai parcheggiatori abusivi che, nel tempo, sono già stati raggiunti da sanzioni di tipo amministrativo e penale. Un comportamento, il loro, che impedisce la libera fruizione di determinate aree creando turbativa per la sicurezza pubblica e disagio ai cittadini, generando, al contempo, condizioni in grado di favorire la commissione di ulteriori reati. 26 i Divieti di Accesso alle infrastrutture di trasporto ferroviarie e metropolitane, invece, emessi dal Questore Petronzi a seguito dell’attività svolta dagli agenti della Polizia Ferroviaria milanese e della Polmetro nei confronti di 16 donne e 10 uomini di varie nazionalità e di età compresa tra i 19 e i 59 anni che impedivano la libera fruizione della Stazione Centrale e della linea metropolitana, quando, anche in stato di ubriachezza e con fare molesto, chiedevano offerte di denaro a cittadini e turisti in transito impedendo loro anche l’accesso ai servizi igienici pubblici: condotte queste che, spesso, erano azioni di disturbo finalizzate alla commissione di reati predatori.

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Due DASPO per i cori razzisti alla finale di UEFA Nations League

Il Questore di Milano Giuseppe Petronzi ha emesso 2 DASPO della durata ciascuno di 1 anno nei confronti di due tifosi spagnoli in occasione della finale di UEFA Nations League tra Spagna e Francia, giocatasi ieri sera allo stadio Meazza. Nel corso del secondo tempo, nel primo anello verde, i due giovani ventenni entrambi originari di Saragozza, hanno rivolto dei cori e ululati di matrice razzista nei confronti dei giocatori di colore della nazionale francese. Gli agenti della Digos della Questura di Milano, dopo aver individuato i due ragazzi, li hanno accompagnati presso gli uffici della Polizia di Stato, presenti all’interno dell’impianto dello Stadio Meazza, e li hanno denunciati per aver rivolto frasi di discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi secondo l’art. 1 della legge 205/93. L’attività sopra descritta è stata svolta dai poliziotti della DIGOS e della Divisione Anticrimine impiegati nel dispositivo del Questore Petronzi unitamente alle altre sezioni della Polizia di Stato dedicate alla gestione dell’ordine pubblico e alla scorta delle due selezioni nazionali.

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DASPO da tutti i bar per un persecutore seriale

Il Questore di Milano, a seguito dell’attività istruttoria svolta dalla Divisione Anticrimine, ha emesso per la prima volta un provvedimento di “Divieto di Accesso alle Aree Urbane” a carico di un cittadino italiano, classe 1956, gravato da numerosi precedenti di polizia e penali, molti dei quali perpetrati presso il bar ubicato all’interno di un noto supermercato in via Pellegrino Rossi a Milano. La proposta di tale provvedimento è stata inoltrata al Questore dalla Stazione Carabinieri di Affori, a seguito di una lunga serie di episodi criminosi di cui l’uomo si è reso responsabile, in particolare, creando gravi disagi e turbative per la sicurezza e incolumità sia di dipendenti e clienti di un grande supermercato di via Rossi. Gli accertamenti dei poliziotti dell’Anticrimine hanno permesso di far emergere, non solo le diverse condanne per reati contro la persona e il patrimonio a carico del soggetto, ma anche numerosi interventi di Polizia che lo hanno visto protagonista nel corso degli ultimi anni; interventi espletati sia dai Carabinieri della vicina Stazione che degli agenti del Commissariato Comasina. Solo nel 2021, l’uomo è stato denunciato due volte per furto aggravato, una denuncia per rapina impropria, una per resistenza a pubblico ufficiale e, non da ultimo, per atti persecutori nei confronti di una dipendente del supermercato, all’interno del quale, nei pressi dell’area bar, l’uomo ha consumato gran parte delle condotte criminose che hanno portato al provvedimento del Questore di Milano. La massima Autorità di Pubblica Sicurezza della Provincia ha così deciso di vietare al soggetto, di accedere a tutti gli esercizi pubblici per la somministrazione di bevande e alimenti, presenti nell’intera provincia di Milano, nonché di stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi, ai sensi dell’art. 13 bis co. 1 bis del D.L. 14/2017 (“Il Questore può disporre il divieto di accesso ai pubblici esercizi o ai locali di pubblico trattenimento presenti nel territorio dell’intera provincia nei confronti della persone che per i reati di cui al comma 1, sono state poste in stato di arresto o di fermo convalidato dall’AG, ovvero condannate, anche con sentenza non definitiva”). La durata del divieto è di un anno, e la sua violazione è punita con la pena della reclusione da sei mesi a due anni, nonché con la multa da 8.000 a 20.000 euro. La misura, strumento volto a garantire tranquillità e legalità di esercizi pubblici e a prevenire comportamenti lesivi dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, viene applicata per la prima volta a Milano nei confronti di un soggetto sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa dal reato di atti persecutori.

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Comminato DASPO a marocchino violento

Il continuo monitoraggio dei soggetti pericolosi effettuato dagli specialisti della Divisione Anticrimine ha consentito al Questore di Milano di dare tempestiva applicazione alle nuove forme di DASPO introdotte dall’ultimo “Decreto Sicurezza” riguardanti il mondo della movida e dei locali pubblici. Tra queste, di particolare importanza il divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento che il Questore può irrogare – per un lasso di tempo compreso tra i 6 mesi e i 2 anni − a quanti siano stati denunciati o condannati, anche in via non definitiva, per reati commessi all’interno o nelle vicinanze di bar, ristoranti, pizzerie, sale gioco, discoteche, etc.. Destinatario del primo DASPO di questo tipo adottato nella provincia di Milano è un cittadino marocchino di 37 anni, con numerosi precedenti penali e di polizia per gravissimi reati contro la persona e il patrimonio. Quest’ultimo, a fine settembre, in una sala slot di via delle Forze Armate, dopo aver consumato alcolici e avere probabilmente subito una perdita al gioco, ha aggredito brutalmente il titolare del locale, rapinandolo di circa 1.300 Euro. La vittima è stata ripetutamente colpita con oggetti di vario tipo, tra cui alcune bottiglie, e, quando ormai giaceva riversa a terra, l’aggressore gli ha legato i polsi con un cavo elettrico, che gli è stato stretto anche attorno al collo.  Per questi fatti, dopo essere stato identificato, l’aggressore è stato tratto in arresto per rapina aggravata, tortura, sequestro di persona e danneggiamento. Il profilo del soggetto in questione è stato quindi individuato dagli specialisti della Divisione Anticrimine come rientrante nel campo di applicazione del nuovo DASPO, e di conseguenza il Questore ha applicato nei suoi confronti il divieto di fare accesso, per due anni, a tutti i locali della città di Milano nei quali sono installate slot machine e videolottery, nell’ottica di prevenire nuove aggressioni legate al consumo di alcool e al gioco d’azzardo. In caso di violazione, il soggetto rischia la reclusione da 6 mesi a 2 anni e a multa da 8.000 a 20.000 euro. Grazie all’attività della Divisione Anticrimine è stata data immediata applicazione alla norma “Willy” – dal nome di Willy Monteiro Duarte – che ha ampliato la “tool box” dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, prevedendo un nuovo strumento di prevenzione che consente di dare una risposta ancora più incisiva e mirata nei confronti dei soggetti pericolosi per l’Ordine e la Sicurezza pubblica presenti sul territorio milanese.

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Comminato DASPO a parcheggiatore abusivo

Numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, ai quali hanno fatto seguito diverse sentenze di condanna definitive: sono questi gli elementi che caratterizzano il curriculum criminale di D.G., parcheggiatore abusivo noto agli utenti della Stazione Centrale, denunciato in più occasioni per aver preteso denaro da chi parcheggiava la propria auto in viale Andrea Doria. Tali circostanze, attentamente valutate dai poliziotti della Divisione Anticrimine, hanno consentito al Questore di Milano di applicare nei confronti del parcheggiatore abusivo la misura di prevenzione del Daspo Urbano “aggravato”, precludendogli l’accesso alle aree di sosta di viale Andrea Doria, di piazza Caiazzo e di piazza Luigi di Savoia, per un periodo di un anno e sei mesi. Del resto, D.G., più volte allontanato dalle zone dove esercitava il suo “mestiere”, ha continuato imperterrito a pretendere denaro dagli utenti della strada, proseguendo così una carriera delinquenziale iniziata già nel 2013, quando era stato denunciato per il reato di estorsione, avendo minacciato una donna che si era rifiutata di pagare quanto indebitamente richiesto in cambio del controllo della sua auto. In altre occasioni, il parcheggiatore ha dato prova di maggiore ingegnosità, raggirando gli utenti della strada spacciandosi per un parcheggiatore regolarmente autorizzato. Per questo, nel 2019, è stato condannato in via definitiva per il reato di tentata truffa aggravata, perché, dopo aver messo fuori uso la macchina erogatrice dei ticket, aveva indossato una pettorina gialla, informando quanti parcheggiavano che avrebbero dovuto pagare direttamente a lui l’importo richiesto per la sosta dei veicoli. La misura del Daspo Urbano “aggravato” è stata irrogata dal Questore sulla base del Decreto Legge sulla Sicurezza Urbana del 2017, che permette di vietare a soggetti pericolosi di accedere ad alcune zone sensibili della città, per un periodo variabile da uno a due anni (a differenza del Daspo Urbano “ordinario”, che ha una durata variabile tra i 6 e i 12 mesi). La violazione del divieto, peraltro, è punita con la pena dell’arresto da uno a due anni. Tale provvedimento – adottato per la prima volta nella provincia di Milano – rappresenta uno strumento efficace ai fini della prevenzione e del contrasto della criminalità diffusa, permettendo di allontanare soggetti pericolosi che con le loro condotte verrebbero a privare la comunità cittadina della possibilità di usufruire degli spazi urbani, destando grave allarme sociale e compromettendo la sicurezza della città.

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Sesto San Giovanni: denunciato il pregiudicato marocchino che sputò contro i soccorritori del 118

Sesto San Giovanni: denunciato il pregiudicato marocchino che sputò contro i soccorritori del 118. Il nucleo operativo di Polizia Giudiziaria, dopo un’attività di indagine, ha proceduto a deferire all’autorità giudiziaria un cittadino del Marocco, pregiudicato di 37 anni, senza fissa dimora sul territorio italiano e gravato da un decreto di espulsione esecutivo, per essersi reso responsabile il 30 giugno dell’aggressione fisica nei confronti di 6 soccorritori del 118. L’uomo, probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, verso le 20 era stato soccorso da un’ambulanza del 118 e, una volta giunto nei pressi del Pronto Soccorso della Multimedica, scappava prima ancora di entrarvi. Di lì a poco si rendeva responsabile di quella che si rivelava essere una serata di follia. L’uomo prima si gettava contro un’ambulanza della Cri di Sesto S. Giovanni, in transito sulla via F.lli Bandiera, rimanendo ferito, e al momento di essere soccorso, aggrediva violentemente i soccorritori. A dare ausilio al personale della Cri di Sesto S. G. giungevano altre due ambulanze e anche i soccorritori di queste ultime venivano aggrediti. L’uomo, con le mani e la bocca intrise di sangue a causa delle ferite, si scagliava violentemente verso i volontari, sei in totale i soccorritori percossi, uno riportava lesioni guaribili in sette giorni. Tutti venivano fatti oggetto di sputi con il chiaro intento di raggiungerli al volto, due soccorritori purtroppo venivano raggiunti nell’area congiuntivale, zona molto esposta al contagio infettivo, e purtroppo dalle indagini espletate si accertava che l’uomo risultava affetto da due gravi patologie ad alto tasso infettivo, pertanto per i sei soccorritori, visitati in due diversi nosocomi, veniva attivata una procedura di profilassi e per alcuni di loro un protocollo di monitoraggio a medio termine inerente il rischio biologico. L’uomo oltre a essere denunciato per le percosse e per le lesioni cagionate agli operatori, è stato inoltre indagato per aver usato violenza a incaricati di pubblico servizio e, in conseguenza delle sue azioni, per aver interrotto un pubblico servizio: tre equipaggi del Soccorso Sanitario infatti sospendevano la propria disponibilità, nelle ore successive ai fatti, per consentire le cure ai soccorritori aggrediti. L’uomo, tuttora ricoverato per le lesioni riportate nell’impatto con l’ambulanza, al momento dei fatti era sprovvisto di un qualsiasi documento, pertanto la Polizia Locale riusciva ad identificarlo dopo averne disposto il foto segnalamento e i rilievi dattiloscopici nel reparto ospedaliero dove era stato ricoverato. “Ringrazio il nucleo operativo di Polizia Giudiziaria per il prezioso lavoro svolto e sottolineo ancora l’importanza di avere a disposizione una squadra con questi specifici compiti. In questo caso – commenta Roberto Di Stefano – parliamo di un marocchino pregiudicato, sotto l’effetto di stupefacenti e senza nessun diritto di stare sul nostro territorio che si è permesso di aggredire sei soccorritori del 118, colpendoli e sputandogli in faccia e rischiando di infettarli. Per delinquenti del genere a Sesto San Giovanni non può e non deve esserci spazio, ma serve tolleranza zero: ora mi auguro che venga espulso al più presto e torni nel suo paese d’origine”.

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