de pasquale

La casa intelligente: è tempo di abbattere le barriere

La casa intelligente: è tempo di abbattere le barriere di Federica De Pasquale – Responsabile Osservatorio sul condominio digitale Nonostante anche in Italia vi sia un notevole incremento del settore Smart Home, simile a quello dei principali Paesi occidentali, in termini assoluti siamo ancora agli ultimi posti in Europa. Con questa espressione, che preferisco nella versione italiana di “Casa Intelligente”, si vogliono identificare tutti quei processi, figli della domotica che consentono di gestire in maniera automatica o da remoto dispositivi ed impianti che si trovano all’interno dell’abitazione e che consentono non solo un risparmio di energia, ma che aiutano a semplificare la vita domestica garantendo anche una maggiore sicurezza alle persone che vi abitano. La Legge di Bilancio 2021(art.1 comma 66 lettera d), con i successivi chiarimenti del Ministero dell’Economia e dell’Agenzia delle Entrate, prevedono che tutti i condomini, anche se di età non superiore ai 65 anni, possono usufruire del “superbonus” 110%, sulla base dei millesimi di proprietà o dei diversi criteri applicabili secondo gli articoli 1123 e seguenti del codice civile, per i lavori necessari all’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno degli edifici e della propria abitazione. Un’occasione pressoché unica che viene offerta al nostro Paese, ma alla quale si sta prestando poca attenzione. Eppure rappresenta un’opportunità che non possiamo lasciarci scappare, non solo per innovare il patrimonio immobiliare italiano nell’ottica di quella che viene definita la “casa intelligente”, ma soprattutto per compiere quel passo etico necessario a rendere migliore la qualità della vita di tanti nostri concittadini ai quali è impedito di muoversi liberamente. La norma, infatti, supera il principio della presenza del portatore di handicap e guarda più avanti, a tutte quelle persone con ridotta mobilità. Ecco perché ci corre l’obbligo di promuovere l’abbattimento delle barriere architettoniche, sensibilizzando anche i condomini a deliberare in tal senso in merito a quelle esistenti nelle parti comuni dell’edificio, ma anche a prendere in considerazione di limitarne la presenza all’interno della propria unità immobiliare usufruendo di questo particolare biennio che prevede un’agevolazione fiscale così importante. Ma procediamo con ordine, tanto si è detto sul “superbonus” del 110%, introdotto con il cosiddetto “decreto Rilancio” del 19 maggio 2020 e che, ad un anno dalla sua conversione in legge, continua a subire non poche modifiche tramite la Legge di Bilancio, nuovi decreti legge, con i continui chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate e non meno con le interrogazioni parlamentari rivolte ai vari ministri coinvolti. Volendo focalizzare l’attenzione sull’abbattimento delle barriere architettoniche occorre sapere che per usufruire del “superbonus” 110% è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante” che consenta all’edificio il superamento di due classi energetiche. I principali interventi, come ormai sappiamo bene, sono: il cappotto termico o altro intervento idoneo, la sostituzione degli impianti di riscaldamento, il consolidamento antisismico, se l’edificio si trova in zona sismica 1, 2 o 3. Una volta definita l’esecuzione di almeno uno degli interventi di cui sopra è possibile effettuare anche altre tipologie di interventi cosiddetti “trainati”, tra questi rientrano l’installazione di impianti fotovoltaici, le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, dei sistemi di accumulo, prevedere le schermature solari, la sostituzione degli infissi e altri ancora. Mentre per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche è possibile considerare lavori “trainati” da eseguire tra l’inizio e la fine dei lavori per la realizzazione del “trainante” i seguenti: ascensori e montacarichi (purché rispettino i parametri del D.M. 236/89, limite che crea non pochi problemi per l’istallazione degli ascensori), elevatori esterni all’abitazione, sostituzione di gradini con rampe, riposizionamento delle cassette postali e del citofono, realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap o a ridotta mobilità sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari. Dal punto di vista della detrazione fiscale la gestione dell’eliminazione delle barriere architettoniche, come lavoro trainato all’interno del “superbonus” 110% sia tramite il “sismabonus” che “ecobonus”, porta ad una spesa ammissibile massima di 96.000€ per unità immobiliare e alla creazione di un credito di imposta pari al 110% della spesa ossia 105.600€. Questo perché il “superbonus” aumenta la detrazione originariamente prevista per questo tipo di interventi portandola dal 50% al 110%. Inoltre, come precisa l’Agenzia delle Entrate, in alternativa alla detrazione, è possibile scegliere per la cessione ad altri soggetti del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante o per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, di importo massimo non superiore al corrispettivo stesso, anticipato dal fornitore di beni e servizi relativi agli interventi agevolati (cosiddetto sconto in fattura). Mi auguro che nella prossima Legge di Bilancio i lavori relativi all’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno del superbonus del 110% vengano considerati lavori “trainanti”, sarebbe un importante passo che il nostro Governo dovrebbe compiere, anche questo rappresenterebbe un principio di welfare intelligente!  

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Lupi si sfila. De Pasquale (FI): non c’è fretta. De Chirico (FI): è il momento di correre

Candidato sindaco del centrodestra a Milano? “Non sono io”. Lo ha detto Maurizio Lupi nel corso della trasmissione The True Show – Attenti a quei due, condotta da Fabio Massa e Barbara Ciabò su Telelombardia. Aggiungendo, dopo essersi chiamato fuori: “Cerchiamo il candidato migliore ma non sono io”. Notizia che non ha scomposto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Fabrizio De Pasquale, che sempre nel corso della stessa trasmissione ha commentato: “Non c’è fretta il nome di Gabriele Albertini fu trovato 35 giorni prima delle elezioni”.  Di parere diverso sembra essere un’altro Consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che ricorda:  “Da luglio sento ripetere che tra 15 giorni ci sarà il nome del candidato che sfiderà Sala”. Poi, dopo avere ricordato tutti gli eventi che si sono succeduti da luglio in poi, fino ad arrivare alla ricandidatura si Sala, l’azzurro aggiunge, “Ogni volta sento dire che il candidato del centrodestra verrà presto svelato. Io me lo auguro veramente e continuo a lavorare con determinazione. Ho sentito fare tanti nomi, più o meno noti, con curriculum eccellenti”, ma, “A mio parere, lo sfidante di Sala deve essere un Politico con la P maiuscola”, concludendo, “È il momento di correre: ogni giorno che passa è un giorno perso”.

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La vecchia guardia di Forza Italia sotto scacco

La vecchia guardia di Forza Italia sotto scacco. Mariastella Gelmini e Fabrizio De Pasquale si sono guadagnati i galloni dell’anzianità di servizio in Forza Italia. Anche oggi che il partito sembra destinato a tirare gli ultimi respiri riescono a rimanere in posizioni di comando, pur essendoci poco da comandare ormai. Oggi come oggi però sono sotto scacco: il consigliere David Gentili ha chiesto conto di certe frequentazioni, soprattutto visto il finanziamento da 200mila euro che secondo alcune intercettazioni sarebbe arrivato nelle loro tasche. Un’ipotesi subito smentita dagli interessati come fantasiosa. Gelmini in verità, non potendo negare di aver visto e aver parlato con un imprenditore di poco chiara fama, ha anche provato a svicolare scaricando su Pietro Tatarella (collega di partito arrestato di recente) la responsabilità di conoscere l’imprenditore. Forse una mossa che si poteva evitare: i pochi rimasti in Forza Italia sono già allo sbando, se i dirigenti dimostrano poca unità non rimarrà nessun bue nel recinto. De Pasquale ha negato tutto sostenendo inoltre che si parla di cifre assurde se rapportate alla corsa per le comunali, ma in realtà in diversi hanno investito cifre simili se non superiori per ottenere un seggio. Si parla di un ex giovane ad esempio i cui genitori versarono due milioni all’allora candidata Moratti per garantirgli un posto al sole. E gli andò piuttosto bene, pettegolezzi o meno. Ma tant’è: gli eletti sono un mondo a parte. Ad esempio hanno anche incarichi come consiglieri comunali e allo stesso tempo ritirano uno stipendio in Regione, ma non risulta che qualcuno controlli quanto sono presenti in ufficio. In questo mondo di affari e affarucci, la vecchia guardia di Forza Italia sotto scacco pensa al domani. La prima domanda è: ci sarà un domani? Si può puntare il proprio futuro politico su Silvio? Gli auguriamo ogni bene, ma ormai nemmeno il partito gli obbedisce più. Gli anni di linea ondivaga hanno cancellato l’antica forza di Arcore. Si considera ancora quella voce, ma non comanda più nessuno. L’altra domanda è: ma con questo curriculum, hanno un futuro Gelmini, De Pasquale e quei pochi che ancora li seguono?  

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Gentili all’attacco delle “amicizie” di Gelmini e De Pasquale

Gentili all’attacco delle “amicizie” di Gelmini e De Pasquale. L’inattesa querelle ha preso il via quando il consigliere David Gentili, facendo riferimento ad alcune dichiarazioni rilasciate dall’Onorevole Gelmini, che in un’intervista sul Corriere della Sera lamentava la presenza di una “persona”, un “imprenditore” che “gira spesso in Consiglio Comunale e, con aspetto abbastanza infastidente imbucato a eventi di Forza Italia”. Si tratterebbe del padre di un ex consigliere comunale che lo stesso Gentili  “aveva visto presente spesso nella buvette di Palazzo Marino” precisando che “glielo aveva indicato il Consigliere Tatarella” in quanto lui non lo conosceva e che, questi era citato nel verbale di un’intercettazione ambientale  “fra due persone condannate per associazione mafiosa, che indicavano questo imprenditore come riferimento per capire se appoggiare quelsto o quello candidato per le regionali del 2010”. Gentili ha quindi riferito di avere suggerito a Tatarella “parlane con De Pasquale” e che da qualche settimana “questo imprenditore non si presenta più qui” ma, rivolgendosi a De Pasquale e Gelmini ha chiesto: “Come mai e a che titolo entrasse dall’ingresso di piazza san Fedele?”, che è riservato agli addetti ai lavori, rivolgendo la domanda proprio a loro perché l’imprenditore veniva a parlare con “i due consiglieri comunali“. Gentili, dopo aver auspicato che chiunque non partecipi alle attività consigliari entri dall’ingresso riservato al pubblico e sia identificato, ha ribadito che “visti i precedenti, non penali”, ma per come è venuto agli onori della cronaca, sarebbe il caso che Gelmini e De Pasquale chiarissero il perché della sua presenza, cosa che gli ha chiesto anche “via mail“. Venuto il suo turno di parlare il Consigliere De Pasquale ha risposto alle sollecitazioni di Gentili “nella speranza di poterlo confortare nelle sue preoccupazioni“, spiegando di avere lui stesso appreso dall’articolo del Corriere che nel 2017, nell’ambito di un indagine riguardante le Ferrovie Nord in una intercettazione si affermava che “io e la mia collega Gelmini avremmo ricevuto un finanziamento di 200.000 euro“. Indagine in seguito chiusa dal magistrato perché il fatto non sussisteva, senza che De Pasquale fosse nemmeno ascoltato. Tuttavia De Pasquale ha tenuto a precisare di non avere ricevuto né finanziamenti illeciti, ne’ finanziamenti leciti, evidenziando che “solo un pirla spenderebbe quella cifra in una campagna per le comunali“. De Pasquale ha quindi spiegato perché “il signor Natale Pezzimenti veniva spesso qua” giustificandone gli ingressi con la consuetudine del personale di far passare il “padre di un ex Consigliere Comunale” e chiarendo che “tutte le volte che ho parlato con il signor Pezzimenti non gli ha mai prospettato nulla di illegale” che “non sapevo fosse un imprenditore” e che non avendo precedenti penali a suo carico non aveva motivo di non frequentarlo, concludendo quindi con il ringraziare il consigliere Gentili per avergli dato l’occasione di chiarire i fatti.  

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Daspo urbano, si amplia il raggio d’azione, insoddisfatta l’opposizione

E’ stata approvata ieri, nel corso di una riunione straordinaria della Giunta, la delibera che amplia le zone soggette a daspo urbano.  L’elenco è stato reso noto dal vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo: “L’area del centro citta’, dei Navigli Darsena, Gae Aulenti, Corso Como, l’Ospedale Niguarda, il San Carlo e San Siro“. L’esecutivo milanese ha infatti dato luce verde alla proposta di modifica del regolamento di polizia urbana del Comune di Milano con l’inserimento dell’articolo 135 dal titolo “Aree urbane ove opera l’ordine di allontanamento“. Ovvero il Daspo urbano, che da la possibilità all’ammministrazioni di stabilire un divieto di accesso ad alcune aree della città per chi metta in atto condotte illegali. “Questo provvedimento estende la possibilità di emettere ordini di allontanamento“, ha spiega Scavuzzo, precisando che “l’estensione è il frutto di un lavoro di analisi e di un confronto con tutti i soggetti coinvolti dal tema della sicurezza integrata“, dalle Forze dell’Ordine ai municipi, ai comitati e cittadini. “Vogliamo contrastare quei comportamenti – prosegue la vicesindaco- che rendono non fruibili aree pubbliche, con particolare attenzione a tutte quelle adiacenti le scuole e i plessi scolastici, le aree verdi e i luoghi ad alta frequentazione, anche turistica“. Lo scopo è quello di contrastare comportamenti molesti, spesso da parte di venditori abusivi e persone che compiono atti contrari alla pubblica decenza o in stato di ubriachezza, parcheggiatori abusivi, persone dedite ad accattonaggio molesto o che comunque con il loro comportamento rendono difficoltosa o addirittura impediscono la fruizione di aree pubbliche. Le sanzioni previste insieme all’ordine di allontanamento vanno da euro 100 a euro 300, mentre per la violazione dell’ordine di allontanamento si aggiungono da 200 a 600 euro e, conclude la Scavuzzo “Se questi comportamenti che vengono segnalati alla Questura, vengono ritenuti un problema di ordine pubblico, il questore puo’ decidere di trasformarlo in un Daspo“. Favorevole, anche se critico sui tempi, il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale,  “Voteremo tutti i provvedimenti della Giunta che, sia pure in ritardo di anni, faciliteranno l’uso del Daspo urbano” che ha poi spiegato e Pasquale ha poi spiegato di “voler fare un’operazione verità sugli uomini che saranno chiamati ad attuare le zone individuate dal Comue. Al momento abbiamo solo 12 vigili contro la droga e 50 per l’annonaria“. Ben più critico il suo collega Alessandro De Chirico,  “la delibera approvata oggi dalla giunta comunale guidata dal sindaco Sala sa tanto di voglio, ma non posso“. “Da una parte si riconosce che c’è un problema riguardante la sicurezza pubblica – spiega De Chirico – e a dimostrarlo c’è la cronaca quotidiana meneghina e dall’altra parte non c’è coraggio di allargare a tutta la città il provvedimento introdotto dall’ex-ministro Minniti“. Quando la delibera arriverà in aula – annuncia l’azzurro – lavoreremo per migliorarla allargando la possibilità degli allontanamenti anche da luoghi dimenticati dal testo approvato oggi“.  “Ricorderemo noi al sindaco Sala – conclude – la sua ossessione per le periferie dandogli i voti necessari ad approvare la delibera che l’estrema sinistra pare osteggiare“. “Meglio tardi che mai” commenta la neo Consigliera Comunale della Lega Silvia Sardone, ma sprona ” il tempo perso ora va recuperato pienamente“. “In questo modo il sindaco si rimangia le sue stesse parole” continua la Sardone “operando una marcia indietro patetica che finisce per darci ragione con grave e colpevole ritardo“.  “È proprio di oggi la notizia del pizzo chiesto da un pakistano a cinque suoi connazionali venditori abusivi per poter lavorare in piazza Duca d’Aosta. – sottolinea la Sardone – Spero che la prima area da cui si parta coi daspo sia proprio quella della stazione Centrale” concludendo , “Le zone da bollino rosso, purtroppo, a Milano sono parecchie: piazze e parchi di periferia sono costantemente assediati da delinquenti e pusher, senza dimenticare le aree preferite dai nomadi e le loro carovane“.  

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MM, altri feriti per una frenata improvvisa, De Pasquale (FI): Granelli dia spiegazioni

Un altro episodio di frenata improvvisa, con feriti, in metropolitana. Sulla linea 1, a Cadorna, intorno alle 16 di ieri, un treno ha frenato improvvisamente. Almeno otto, secondo il 118, le persone coinvolte, tra cui un bambino di 8 anni. Per tutti le condizioni non sarebbero gravi (codici verdi). La circolazione è stata sospesa tra Pagano e Cairoli per prestare soccorso a dei passeggeri “in seguito all’attivazione di una frenata di sicurezza“, spiega Atm su Twitter. Poco dopo le 17,30, i soccorsi sono stati ultimati e la circolazione è ripresa regolare su tutta la linea. Pochi giorni fa un analogo episodio si era verificato sulla linea 2. Sull’episodio è intervenuto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Fabrizio De Pasquale: “Ancora una frenata brusca e uno stop del servizio sulla M1 . Esigiamo fino da lunedì risposte da Granelli e da Atm per conoscere i motivi per cui si moltiplicano frenate e stop improvvisi che determinano situazioni di panico e di rischio. Prima di qualsiasi aumento del biglietto occorre prima garantire un servizio efficiente“.  

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