Dedicato

Dedicato un giardino alle sorelle che crearono Diabolik

Un ladro geniale, un assassino imprevedibile e senza tempo, ideato da due donne milanesi. Ed è proprio alle sorelle Angela e Luciana Giussani, creatrici di Diabolik, che il Comune di Milano, in occasione del centesimo anniversario della nascita di Angela e del sessantesimo dall’uscita del fumetto, ha voluto intitolare i giardini di piazza Grandi. Una cerimonia che ha visto protagonisti l’assessore alla Cultura della città, Tommaso Sacchi, il direttore generale della casa editrice Astorina Mario Gomboli che dal 1962 pubblica le storie del criminale più affascinante d’Italia e Claudia Sozzani, erede delle sorelle Giussani. Con loro c’erano anche la consigliera comunale Pd Diana De Marchi, la delegata di Palazzo Marino alle Pari opportunità Elena Lattuada e il presidente del Municipio 4 Stefano Bianco. “Una realtà di grandissimo successo e fama”, ha commentato Sacchi che ha poi elogiato il lavoro delle sorelle Giussani “che non hanno mai ceduto alle lusinghe dei grandi gruppi editoriali che guardavano a Diabolik”. Che oggi rivive anche nelle sale cinematografiche dopo il film uscito lo scorso anno dei fratelli Manetti – è atteso il sequel – con Luca Marinelli nei panni del re del terrore, Miriam Leone nelle vesti della sua amata Eva Kant e Valerio Mastrandrea, interprete dell’ispettore Ginko, sempre sulle tracce di Diabolik senza mai riuscire davvero ad arrestarlo. “Leggevo Diabolik – ha raccontato Sacchi – ne ho acquistati diversi, e ho visto anche il film che mi è piaciuto moltissimo”. Un’opera apprezzata anche da Sozzani, erede delle due sorelle: “Angela e Luciana non so se oggi sarebbero qui – ha osservato – non amavano troppo i riflettori o la popolarità”. Un anti-eroe, Diabolik, un ladro cinico e spietato, che comunque “ci viene richiesto come testimonial di molte campagne – ha rivelato Gomboli – e complice anche il film, fuori da ogni previsione, stiamo guadagnando nuovi lettori”. Una figura “così originale da essere senza tempo – ha concluso – è vero che oggi usa il laser o il computer ma è rimasto sempre fedele a quello che era il suo spirito e la sua eleganza trasmessa dalle sorelle Giussani”. ANSA

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Dedicato un giardino a Beppe Viola

In via Sismondi è stato intitolato un giardino a Beppe Viola, giornalista, scrittore e telecronista sportivo, ma anche indimenticato umorista, sceneggiatore e autore di canzoni. Scomparso a Milano nel 1982, a soli 42 anni, Viola abitava non lontano dall’area verde che da oggi porterà il suo nome. Alla cerimonia hanno preso parte il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, la signora Franca – moglie di Viola – con le figlie Anna e Marina e il presidente del Municipio 4 Paolo Guido Bassi. Presente all’appuntamento anche l’attore Cochi Ponzoni che ha letto il brano “Via Lomellina”, il testo che lo stesso Viola aveva scritto per raccontare il suo quartiere. “Sono molto felice di intitolare a Beppe Viola un giardino della nostra città, in un quartiere – il suo – che lo ricorda con tanto affetto ed entusiasmo – ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala -. L’umorismo, i testi musicali e i servizi da San Siro che portano la sua firma sono e resteranno indimenticato patrimonio artistico e culturale di Milano. Sono sicuro che Viola avrebbe apprezzato la scelta di dare il suo nome a questa area verde: spazi come questo non sono solo il luogo di incontro e dialogo tra le persone o di gioco per i bambini, ma rappresentano anche una strabiliante fucina di storie e aneddoti da cui trarre ispirazione e stimoli per raccontare e spiegare il mondo che ci circonda, rendendolo migliore”.

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Dedicato un giardino a Luisa Fantasia

Milano ha ricordato oggi Luisa Fantasia, giovane mamma originaria di San Severo di Foggia, barbaramente uccisa in casa il 14 giugno del 1975, di fronte alla figlia di 18 mesi, da due giovani legati a una delle prime ‘ndrine presenti in Lombardia. La sua unica colpa: essere la moglie del brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, Antonio Mascione, che stava indagando sotto copertura sull’arrivo di una grossa partita di eroina, dalla Calabria a Milano. Oggi a 46 anni di distanza, raccolto il desiderio della figlia, dopo anni di silenzio intorno alla terribile vicenda, il Comune di Milano ha reso onore alla memoria di Luisa e alla sua storia di madre e moglie dedicandole un giardino, in via delle Forze Armate all’angolo con via Mar Nero, nel quartiere dove insieme al marito si era trasferita dalla Puglia. Alla cerimonia di intitolazione hanno partecipato il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il vicepresidente del Municipio 7, Antonio Salinari, il Comandante della Legione Carabinieri “Lombardia” Andrea Taurelli Salimbeni e i due figli del brigadiere Ascione: Cinzia la primogenita, miracolosamente scampata ai sicari e Pietro Paolo, nato dalle seconde nozze del padre, e oggi agente della Polizia di Stato. “L’uccisione di Luisa Fantasia – ha detto il Sindaco Sala – fu un brutale e vigliacco atto di ritorsione che lasciò sgomenti questo quartiere e l’intera città. Erano anni in cui molte giovani famiglie arrivano a Milano con l’intento di costruirsi onestamente il loro futuro. Non fu così per tutti però. Allora come oggi la malavita organizzata era presente e crebbe a discapito dei più deboli e delle persone perbene. Il nostro compito come istituzioni che rappresentano lo Stato, tutte insieme, è di combattere ogni forma di criminalità, sul nascere, impedire che trovi terreno fecondo, specialmente nelle giovani generazioni. Dobbiamo con determinazione insegnare e diffondere la cultura della legalità e del rispetto delle regole. E onorare chi ha perso la vita, facendone un esempio, proprio come Luisa. I bambini della scuola Ercole Ferrario, qui presenti oggi, sono il miglior auspicio di un presente e di un futuro bello e gioioso come lei avrebbe voluto per i suoi figli”. Alla cerimonia di intitolazione era presenti alcune classi della scuola primaria del quartiere, Ercole Ferrario che hanno partecipato con letture e con l’esecuzione, al termine dell’evento, dell’Inno nazionale. Questo non è il primo riconoscimento alla memoria di Luisa Fantasia, tributatole da Milano. Il 7 dicembre 1975, sei mesi dopo l’assassinio e i funerali di Stato, il Comune di Milano le assegnò la Medaglia d’oro di Benemerenza civica alla memoria.

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Dedicato a Rosa Parks il giardino di via Ardissone

Si è svolta alla presenza della console americana Holly Holzer, dell’assessore alla Cultura Filippo del Corno e del Presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé, la cerimonia di inaugurazione del giardino intitolato a Rosa Parks, una delle figure simbolo del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Il giardino sorge all’incrocio di via Francesco Ardissone e via Castellino da Castello, tra la scuola Puecher e la Rinnovata Pizzigoni. La scelta di dedicare il Giardino a Rosa Parks è il risultato un sondaggio on line tra gli studenti della Scuola Puecher promosso, con un ordine del giorno del maggio 2020, dal consigliere Alessandro Giungi. I ragazzi erano stati chiamati a votare tra una rosa di nomi femminili quali Rosalind Franklin, Stefania Rotolo, Felicia Impastato, Anastasia Buborova e appunto Rosa Parks, a cui sono andati 300 voti. La targa reca la seguente declaratoria: Giardino Rosa Parks – Attivista per i diritti civili – 1913/2005. La vicenda di Rosa Parks risale al 1º dicembre 1955, a Montgomery, capitale dell’Alabama, uno degli stati del sud degli Stati Uniti. Rosa, una donna afroamericana, stava tornando a casa in autobus. Rifiutò di lasciare il suo posto, come gli imponevano le leggi segregazioniste dell’epoca, a un bianco che era salito sul mezzo successivamente. Fu arrestata per aver violato le norme cittadine che obbligavano i neri a cedere il posto ai bianchi nel settore comune, quando non vi erano altrimenti posti disponibili. Da allora Rosa Parks è conosciuta come la ‘madre’ del movimento dei diritti civili in America.

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Dedicato a Guido Crepax il ponte in viale Cassala

Si è svolta oggi, alla presenza dell’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, del presidente del Municipio 6 Santo Minniti e dei figli Caterina e Giacomo Crepax, la cerimonia di intitolazione del ponte posto tra piazzale delle Milizie e viale Cassala, angolo via Ludovico Il Moro, al fumettista e creatore di Valentina, Guido Crepax. Il ponte si trova nei pressi del muro su via San Cristoforo, dedicato proprio a Valentina grazie interventi di wall-art. La proposta di intitolazione era stata proposta alla Giunta dal Municipio 6 per celebrare uno dei più noti autori italiani di fumetti e tra i più noti a livello internazionale (la targa reca la declaratoria ‘Maestro del fumetto’). Guido Crepax, nato il 15 luglio 1933 a Milano (dove muore il 31 luglio 2003), crea la sua prima storia a fumetti a dodici anni. Dopo la laurea in architettura, si dedica al disegno come autore di numerose cover di dischi e poi come grafico per campagne pubblicitarie. Nel 1965, grazie alla rivista Linus, torna ad occuparsi di fumetti creando il suo più famoso personaggio, Valentina. L’uscita di scena della ragazza dai capelli a caschetto avviene nel 1995, dopo oltre trent’anni di storie. Guido Crepax ha creato ha realizzato complessivamente oltre 5mila tavole a fumetti e i suoi libri sono stati pubblicati in circa 200 edizioni e tradotte in numerosi Paesi, tra i quali Francia, Brasile, Spagna, Germania, Giappone, Stati Uniti, Finlandia e Grecia. Il suo corpo è stato tumulato nella Cripta del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano, accanto a Giorgio Gaber.

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