del corno

L’assessore Del Corno ricorda Giovanni Gastel

“Ci ha lasciato uno dei grandi maestri della fotografia del nostro tempo, un artista che lavorava con la luce e lo sguardo per dare corpo all’eleganza dell’immagine, specchio del suo gusto e del suo modo di interpretare la realtà. Abbiamo avuto la fortuna di poter raccontare quarant’anni della sua carriera nella mostra che abbiamo realizzato nel 2016 a Palazzo della ragione, un progetto che ha consentito a tutti di ammirare il suo talento straordinario applicato alla moda, al design, all’arte, al costume. Un interprete eccezionale degli anni che ha vissuto, un testimone straordinario della contemporaneità, che grazie alle sue fotografie continuerà a raccontarci di se stesso e dei tempi che abbiamo condiviso”. Così l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno ha commentato la scomparsa di Giovanni Gastel.

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Ruggeri (FdI): cosa ha fatto fino a oggi per i musei l’Assessore Del Corno?

“Leggo con stupore che, secondo l’Assessore Del Corno, nonostante Milano sia in zona gialla, non sarà possibile aprire immediatamente i musei milanesi, perché per farlo occorre un’attenta programmazione – commenta Otello Ruggeri, Presidente del Circolo Nord Est Milano di Fratelli d’Italia – sorge spontanea una domanda: cosa hanno fatto fino oggi l’Assessore e i suoi colleghi a Palazzo Marino invece di prepararsi per tempo a un’evenienza che sapevano, prima o poi, si sarebbe sicuramente presentata?”. “In questi ultimi mesi, milanesi e lombardi, hanno sopportato ogni genere di sacrificio e privazione per riuscire a riconquistare almeno parte della libertà perduta. Lo hanno fatto con dedizione e impegno – continua – augurandosi che anche quanti hanno eletto per amministrare Milano mostrassero altrettanta dedizione nel prepararsi per quando sarebbe arrivato questo momento. Evidentemente non è stato così”. “Fa specie che, nel mentre quasi tutte le attività che lo riguardavano erano sospese, come lo erano le sedute in presenza del Consiglio Comunale, all’Assessorato alla Cultura non abbiano trovato il tempo per organizzare in anticipo la riapertura dei musei, forse – conclude Ruggeri – anche in quegli uffici, come in quelli del Sindaco Sala, pensavano che fosse più produttivo attaccare Regione Lombardia, piuttosto di occuparsi della città che gli è stata affidata”.

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Zona Gialla. Del Corno: l’apertura dei musei non sarà immediata

“Un piano strategico per la ripresa delle attività culturali, a partire da un’apertura coordinata del sistema museale cittadino dalla prima settimana di marzo”.  E’ quanto propone l’assessore alla cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno. In un post su facebook, che accompagna la lettera dell’assessore sul tema pubblicata dal Corriere della Sera, in cui spiega che a Milano l’apertura dei musei non sarà immediata, perché ” aprire un museo non è come accendere un interruttore, ci vuole tempo e soprattutto serve serietà e la programmazione necessaria che un passaggio settimanale o quasi da una fascia di rischio all’altra non permette di avere”, Del Corno scrive che “Dobbiamo sottrarre la cultura alla frammentazione temporanea delle fasce di rischio, con continue aperture e chiusure, e pensare a un progetto di ripresa definitiva per ristabilire il diritto alla partecipazione culturale, sempre nel pieno rispetto delle indicazioni mediche per il contrasto alla diffusione epidemica”.

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Botta e risposta tra Del Corno e Bassi su Norma Cossetto

Botta e risposta tra Del Corno e Bassi su Norma Cossetto. La discussione sulla mancata intitolazione di un giardino alla donna martire delle foibe si è svolta sui social a seguito delle polemiche scaturite sulla stampa. Da una parte Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, dall’altra Paolo Guido Bassi, presidente del Municipio 4. Ecco i loro interventi: Il post di Del Corno – Le intitolazioni di vie, piazze, giardini sono deliberate, come prevede la norma, dalla Giunta Comunale, che può accogliere proposte di cittadini, associazioni, Municipi. Il Municipio 4 ha avviato prima dell’estate una proposta di intitolazione di giardini a Norma Cossetto, vittima di atroce violenza nella tragica stagione delle foibe, medaglia d’oro al valore civile conferita dal Presidente Ciampi nel 2005. Ho fatto subito iniziare l’iter tecnico per la delibera di intitolazione, non avendo nulla da eccepire ed anzi condividendo la proposta. Sono molte le proposte di intitolazione in fase di istruttoria e quindi di delibera, e l’intitolazione a Norma Cossetto sta seguendo il suo normale iter, che impegna in genere alcuni mesi. Il Presidente del Municipio 4, il leghista Bassi, incurante della norma, del rispetto istituzionale, delle rassicurazioni da me fornite al suo Assessore Celestino, ed anche della buona educazione, ha deciso di “strappare” e di inaugurare un’intitolazione illecita e inesistente, senza condividere modi, tempi, forme della cerimonia come invece fanno sempre, in assoluta serenità, tutti i suoi colleghi Presidenti di Municipio, dal leghista Piscina alla democratica Antola al forzista Bestetti. Si è scelta da parte del Municipio 4, supportato incredibilmente da una testata giornalistica e dalla leader nazionale della destra estrema Meloni, la strada incresciosa di una speculazione politica su una vicenda inesistente, soffiando sul fuoco di una propaganda vergognosa per la totale mancanza di aderenza alla realtà. Naturalmente questo comportamento non smuove di un millimetro la nostra posizione: perché da parte della nostra Amministrazione la memoria delle vittime della cieca violenza politica, come Norma Cossetto, viene onorata con il rispetto della legge e delle istituzioni, e soprattutto con la lealtà alla verità. La replica di Bassi – Caro Filippo, da come hai scritto, mi sembra ti manchino alcuni passaggi della vicenda. Forse, ti hanno informato male o in maniera parziale e imprecisa. Non nego mi rammarichino i toni del tuo post, anche perché in questi giorni, non ho mai alzato la voce e tutte le dichiarazioni sulla stampa o sui social sono state sempre misurate e consone, proprio in rispetto a chi vorrei venisse dedicato questo spazio verde e a tutte le persone e gli uffici che in questi mesi hanno lavorato all’obiettivo. Al netto di ciò, riavvolgiamo il nastro. Che le intitolazioni siano competenza della Giunta Comunale lo so bene anche io. E infatti, puoi essermi testimone, in altre circostanze – cito ad esempio la nostra intenzione di dedicare il Chiosco di via Pizzolpasso alla memoria di Carlo Castellaneta – ci siamo confrontati personalmente in proposito, nonostante si tratti di un manufatto in carico al Municipio. In merito al Giardino Einstein, all’inizio di tutta la trafila, sono stato io per primo a pormi il problema. Sapendo che in Municipio 8 era stato intitolato un parchetto – realizzato sempre vicino a una residenza del Polimi – ho contattato il mio collega Presidente (potrà confermartelo) per chiedergli se avesse fatto dei passaggi con gli uffici centrali o meno. Mi ha detto che trattandosi di un caso particolare, era bastata la delibera di Municipio. Della questione ho investito anche il Polimi, scrivendo in data 4 marzo 2019 e ponendo la questione. Mi rispondono, testuale, che “), l’intitolazione del giardino dovrebbe essere una procedura amministrativa di competenza esclusiva del Comune e/o del Municipio, rimaniamo pertanto in attesa di vostre comunicazioni in merito”. Procediamo quindi con la delibera e con la successiva convenzione fra Polimi e Municipio 4 in cui si fa esplicito riferimento all’intitolazione senza citare nulla osta o successivi passaggi da parte della Giunta comunale. Questo – come sai – è un atto amministrativo e non ‘politico’. E’ stato elaborato e sottoscritto dal mio direttore di Settore, persona molto scrupolosa, che se avesse avuto dubbi in proposito, non avrebbe esitato a fare approfondimenti. Tutto procede. Anche la cartellonistica viene realizzata e installata (e mica l’ha fatta il Municipio di nascosto, ma avendo la grafica del Comune, presumo sia opera della Parchi e Giardini). Arriviamo a inizio di settembre e riprende l’interlocuzione con il Polimi per l’inaugurazione. Propongo di farla congiunta, residenza e giardino. Lascio siano loro (come padroni di casa) a elaborare programma, locandine, inviti. Pochi giorni prima della data concordata – il 10 ottobre – le comunicazioni diventano più scarne e il giorno prima ci viene comunicato che, verbalmente, qualcuno del Comune (non meglio precisato) avrebbe telefonato al Polimi per chiedere di fermare l’inaugurazione del giardino e apporre del nastro isolante sul nome Norma Cossetto. Se c’era da dire qualcosa, non sarebbe stato meglio scrivere due righe via mail? Nonostante questo ‘stop’ decisamente ‘insolito’, contrariamente a quanto scrivi, non ho fatto alcuno ‘strappo’, né ho inaugurato alcunché senza permesso. Avrei potuto ‘forzare’, ma ho evitato, sempre nel rispetto di tutti, in primis del Polimi con il quale collaboriamo bene da tempo. Visto quanto successo, mi aspettavo di ricevere una comunicazione scritta da parte di qualcuno, che però, ad oggi, non è mai arrivata. L’unica ‘traccia’ nero su bianco, è il post sulla tua pagina Facebook. Siamo nell’epoca dei social, ma – ne converrai – è un po’ poco. Anche il passaggio circa l’interlocuzione che hai avuto con il mio assessore alla Cultura, oltre che successivo al 10 ottobre, è pure diverso nel merito rispetto alla questione, come lui stesso ti ha fatto presente sempre via Facebook. Quindi, vedi quante incongruenze fra quanto scrivi e quanto è successo? In sei mesi, cioè da quando abbiamo iniziato a muoverci per questa intitolazione, il Municipio non ha mai ricevuto osservazioni o comunicazioni di alcun genere. Se ci fossero state, le avremmo rispettate, come sempre abbiamo fatto in questi primi tre anni di governo dell’ex Zona

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