diffamazione

Il PD vuole denunciare chi dice che Milano è inquinata

Non a tutto il PD, ci mancherebbe altro essendo un contenitore variegato, ci sta che a qualcuno di loro, per lavare l’onta che tanto ha fatto indignare il Sindaco Sala, venga in mente di denunciare un’azienda per avere segnalato che Milano è stata momentaneamente la terza città più inquinata del mondo. Ad avere l’idea è stato il consigliere del Partito Democratico Michele Albiani, che ha proposto di denunciare l’azienda privata IQAir, produttrice di purificatori d’aria, per avere diffamato  “Milano con una classifica parziale e senza indicazioni scientifiche, gettando nel panico cittadine e cittadini”, lamentando che “Stiamo affrontando con difficoltà il drammatico problema di inquinamento della nostra città, purtroppo al centro di una Regione che non fa nulla in merito, e questa disinformazione getta solo benzina sul fuoco”. Albiani ha quindi sottolineato che il Comune si è costituito “parte civile per i danni di Ultima Generazione”  – gente che la città la danneggiata  per davvero costringendo tutti i milanesi a pagare il salato conto delle loro bravate –  “mi pare il minimo che facciamo lo stesso con IQAir per i danni patrimoniali in termini di reputazione”.  Paragone tirato per i capelli visto che gli eventuali danni causati da IQAir sarebbero da quantificare e che l’azienda sostiene di basare le proprie classifiche proprio su dati scientifiche. Senza contare che seguendo questo ragionamento, Albiano dovrebbe denunciare anche almeno la metà degli esponenti del suo stesso schieramento. Ma forse il problema è un’altro e Albiani se lo fa anche scappare: “tenendo ulteriormente da conto che il loro obiettivo è il profitto economico, a scapito del bene comune” e si sa che certa sinistra non ha mai visto di buon occhio chi fa impresa, perché secondo loro produrre reddito non fa bene alla comunità.

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Fabrizio Corona, l’ex re dei paparazzi, indagato a Milano per diffamazione

Fabrizio Corona è indagato per diffamazione aggravata a mezzo stampa a Milano, per le querele sporte contro di lui da Nicolò Casale e Stephan El Shaarawy. La vicenda è quella del presunto calcio scommesse. Come è noto, l’ex agente fotografico aveva fatto i nomi di alcuni calciatori che, a suo dire, sarebbero stati o sarebbero coinvolti in una serie di scommesse illegali. La settimana scorsa, intervistato da Striscia La Notizia, aveva affermato che Casale (in forze alla Lazio) e El Shaarawy (ex Milan, ora alla Roma) sarebbero, appunto, tra i calciatori coinvolti. Pochi giorni fa, Casale e El Shaarawy avevano presentato querela. “Benché sia poco incline a espormi pubblicamente – aveva dichiarato l’ex rossonero attraverso i suoi legali -, la mia reazione non può che essere fermissima. Quella che è avvenuta è stata, senza mezzi termini, un’operazione infamante e, cosa ancora peggiore, chirurgicamente orchestrata: a tutela mia, della società a cui sono legato e, in definitiva del calcio italiano, i suoi autori devono senz’altro risponderne ed essere distolti da eventuali analoghe iniziative”. Dieci giorni fa, Corona era stato sentito in questura come persona informata sui fatti, dopo avere annunciato una diretta Instagram nella quale avrebbe fatto due nomi di calciatori coinvolti nelle scommesse: nel frattempo era emerso che i nomi sarebbero stati quelli di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, poi indagati.

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Salvini a processo: per i PM milananesi diffamò Rackete

Andrà a processo il prossimo 9 giugno il leader della Lega Matteo Salvini accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Carola Rackete, l’ex comandante della Sea Watch 3, perché, tra giugno e luglio del 2019, avrebbe offeso “la reputazione” della giovane con dirette Facebook e post su Twitter con frasi come “quella sbruffoncella di questa comandante che fa politica sulla pelle di qualche decina di migranti”, “criminale tedesca”, “ricca tedesca fuorilegge”, “ricca e viziata comunista”. La Procura di Milano, infatti, dopo aver disposto la citazione diretta a giudizio per l’ex ministro dell’Interno, difeso dal legale Claudia Eccher, ha da poco notificato la data di inizio del processo, davanti alla quarta penale, nel quale Rackete è parte civile, a seguito della denuncia, rappresentata dall’avvocato Alessandro Gamberini. Nei mesi scorsi, il gip di Milano Sara Cipolla, accogliendo la richiesta del pm Giancarla Serafini, aveva disposto, invece, l’archiviazione dell’accusa di istigazione a delinquere contestata sempre a Salvini dopo la denuncia della giovane. ANSA

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