dipendenti comunali

Caro energia: dipendenti comunali verso lo smart working al venerdì

La giunta del Comune di Milano discuterà oggi del piano sul risparmio energetico che però sarà presentato probabilmente la prossima settimana. “Ne parliamo oggi in giunta – ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine di un evento, aggiungendo che non potrà partecipare alla riunione perché sarà all’inaugurazione dell’anno accademico della Bocconi -. Ne parlerà la vice sindaco, Anna Scavuzzo, faremo delle cose aggiuntive rispetto al decreto del governo, certamente noi come comune ragioneremo sull’illuminazione, sulle luminarie natalizie. Poi insieme al Politecnico spiegheremo ai cittadini come si fa a risparmiare energia”. Nel piano ci sarà anche lo smart working il venerdì per i dipendenti del Comune, ha confermato Sala. “Cercheremo di farlo, ovviamente non generalizzato, perché non si può farlo per coloro che sono a contatto con i cittadini – ha concluso -. I nostri palazzi e uffici cercheremo di isolarli per piani perché un po’ di servizi devono rimanere attivi”. ANSA [the_ad id=”36270″]

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Corsi di monopattino per i dipendenti comunali

La sicurezza stradale in monopattino è il focus dell’evento, rivolto a dipendenti e collaboratori del Comune di MIlano, che l’azienda Bird ha promosso oggi per la Settimana Europea della Mobilità. “Vogliamo migliorare la fiducia degli utilizzatori del monopattino, rendendoli più consapevoli nelle loro esperienze di guida. Sono occasioni che l’azienda promuove a livello globale nelle oltre 400 città in cui opera: crediamo che la formazione sia fondamentale per introdurre un cambiamento positivo nelle abitudini delle persone e in un’ottica di tutela dell’ambiente”, commenta Cristina Donofrio, General Manager di Bird Italia, che ha accolto sul tetto dello stabile di via Sile gli assessori comunali alla Mobilità, all’Ambiente, al Welfare e all’Urbanistica, Arianna Celsi, Elena Grandi, Lamberto Bertolè e Giancarlo Tancredi. “L’amministrazione comunale milanese è impegnata per implementare la sicurezza e la protezione di tutti i protagonisti della strada, nel reciproco rispetto e nell’armonizzazione del miglioramento della mobilità in città: questa iniziativa va in tale direzione – afferma l’assessore Censi – La micomobilità può aiutare a risolvere i problemi di traffico nelle grandi città perchè si basa su mezzi sostenibili e costituisce una ricucitura con i luoghi del trasporto pubblico locale”. ANSA

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Test sierologici sui dipendenti comunali positivi il 3%

Oltre 2.300 test sierologici di cui poco più del 3% con risultato positivo al SARS-CoV-2. Questi i primi risultati ottenuti dall’indagine condotta dall’Amministrazione su dipendenti comunali, lavoratori e utenti dei Centri diurni disabili e Polizia locale. In particolare, l’Amministrazione ha condotto test sierologici su 1.158 dipendenti, per la maggior parte educatori di nidi e scuole dell’infanzia, di cui solo 32 positivi; a questi si aggiungono anche 97 tamponi orofaringei che hanno dato come esito un solo caso positivo. Grazie alla convenzione tra ATS, ASST Fatebenefratelli Sacco e Direzione Politiche sociali del Comune di Milano, sono stati poi effettuati test sui lavoratori dei Centri diurni disabili (CDD): 217 test di cui 22 positivi e 22 tamponi tutti negativi. Test sierologici e tamponi anche per gli utenti dei centri: 142 esami, tutti negativi. Per quanto riguarda il corpo di Polizia locale,  grazie alla convenzione  tra ATS, Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e Direzione Sicurezza urbana, realizzati 854 test sierologici, di cui 26 positivi, e 26 tamponi orofaringei con un solo caso positivo. “Questi numeri dimostrano – spiega l’assessora alle Risorse umane, Cristina Tajani – come si siano rivelate efficaci le azioni di prevenzione e sicurezza a contrasto dell’epidemia Covid messe in atto tempestivamente dall’Amministrazione. Azioni che hanno consentito di tutelare la salute del personale di front office e quindi dei cittadini”.

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Ai dipendenti comunali piace lo smart working

Emergenza Covid-19 e smart working modificano la percezione del lavoro nella Pubblica Amministrazione. Per l’85% dei dipendenti è stata un’occasione per sperimentare un nuovo modo di approcciarsi al lavoro e per il 72,5% questa esperienza ha favorito e agevolato l’acquisizione di nuove competenze. Il 66,8% ritiene che la propria produttività sia rimasta uguale al lavoro svolto in presenza e il 30% di questi dichiara che è addirittura aumentata. Non mancano certo alcuni aspetti da migliorare: il 44% percepisce la mancanza di contatto e socializzazione con i colleghi e il 37,3% denuncia la mancanza di dispositivi adeguati. Sono questi alcuni dei dati emersi dalla ricerca condotta dall’Amministrazione sul Lavoro Agile Straordinario (LAS) svolto dai dipendenti del Comune di Milano e presentata alla stampa oggi dagli assessori Cristina Tajani  (Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Risorse Umane), Roberta Cocco  (Trasformazione digitale e Servizi civici) e Lorenzo Lipparini (Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data) e commentata da Maurizio Del Conte, Professore di Diritto del Lavoro dell’Università Bocconi. “I dati della ricerca premiano il positivo lavoro fatto dall’Amministrazione, già prima dell’emergenza Covid, sia in termini di innovazione tecnologica che di riorganizzazione dei processi lavorativi – dichiara l’assessora Cristina Tajani -. L’esperienza pregressa ha garantito l’efficienza dell’ente in emergenza e il repentino passaggio, senza particolari criticità, dai soli 321 lavoratori in smart working all’inizio dell’anno agli oltre 7.000 degli ultimi mesi. Il Lavoro Agile, che non può essere la modalità esclusiva di prestazione del lavoro, è ormai imprescindibile per una moderna amministrazione pubblica in grado di rispondere alla necessità dei dipendenti e degli utenti coniugando risultati, efficienza e  flessibilità per conciliare vita lavorativa e familiare. Abbandoneremo man mano la modalità del Lavoro Agile Straordinario che ha accompagnato questi mesi – conclude Tajani -, ma non gli insegnamenti tratti e le nuove attitudini organizzative che valorizzano il risultato, il lavoro per obiettivi, la conciliazione”. “Lo smart working è stato fondamentale in questo periodo di emergenza per garantire ai cittadini la continuità dei servizi – commenta l’assessora alla Trasformazione digitale e Servizi Civici Roberta Cocco -. Grazie al progressivo sviluppo dell’infrastruttura tecnologica in questi ultimi 4 anni siamo riusciti a reagire tempestivamente alle richieste di smart working dei dipendenti, riuscendo ad attivare anche 100 virtual desktop in meno di un’ora. Inoltre, il Lavoro Agile ha permesso ai dipendenti dell’area Servizi al cittadino di lavorare circa 24mila pratiche da remoto, azzerando così le richieste rimaste in sospeso e riducendo fortemente i tempi di attesa per l’evasione delle nuove pratiche”. “La ricerca svolta è molto importante – sostiene Maurizio Del Conte, Professore di Diritto del Lavoro dell’Università Bocconi – perché ci restituisce un monitoraggio puntuale delle reazioni dei lavoratori a un cambiamento organizzativo improvviso e con un impatto senza precedenti. Naturalmente i dati vanno valutati tenendo conto della eccezionalità del contesto nel quale è maturata questa esperienza che ha certamente influenzato alcune risposte. Il risultato dell’indagine sarà prezioso per migliorare ulteriormente il modello di Lavoro Agile del Comune di Milano in chiave di miglioramento della produttività e, conseguentemente, dei servizi ai cittadini, della qualità dell’ambiente di lavoro e dell’impatto sulla mobilità locale”. La ricerca ha coinvolto 5.795 dipendenti comunali sugli oltre 7.300 che hanno sperimentato il Lavoro Agile dal 9 marzo ad oggi in occasione della fase 1 e fase 2 dell’emergenza sanitaria su un totale di circa 15mila complessivi (tra i quali 3.500 sono insegnanti e 3.500 Polizia Locale). L’indagine è la prima analisi del genere condotta su un campione più che rappresentativo. Hanno risposto alla survey in prevalenza le donne (65% dei partecipanti). Dato sostanzialmente in linea con la popolazione comunale attualmente in LAS (60%F – 40%M) e con la prevalenza del genere femminile del personale dipendente. Il 41% svolge un lavoro di tipo amministrativo, di staff o gestionale all’interno della macchina amministrativa, mentre il 13% attività di controllo del territorio e Polizia locale; l’11% svolge attività tecnica; il 6% di coordinamento e controllo; il 5% nella cultura; un altro 5% è attivo nel front office e ancora un 5% nell’ambito socioassistenziale. Se è possibile tracciare un profilo prevalente del Lavoratore Agile Straordinario, si tratta di lavoratore di sesso femminile, di età compresa fra i 36 e 55 anni che svolge attività amministrativa, di staff o gestionale. Significativo il grado di soddisfazione espresso dai dipendenti che hanno risposto all’indagine e che risulta decisamente alto, in tutte le direzioni dell’Amministrazione: in una scala da 0 a 10, la media risulta pari a 7,7 e per nessuna direzione è inferiore a 6. Il grado di soddisfazione risulta inversamente proporzionale all’età del singolo lavoratore. Sono i più giovani quelli che apprezzano maggiormente il Lavoro Agile e la possibilità di cimentarsi in processi digitali che consentono di ottimizzare il tempo lavorativo avendo così maggior tempo libero da dedicare a se stessi. Se il 72,5% dichiara di aver vissuto lo smart working come occasione di crescita delle proprie competenze e capacità, il 91% ha sviluppato una maggiore abilità informatica e tecnologica; il 63% dichiara di aver visto incrementare le proprie conoscenze tecniche e organizzative per la propria mansione. Per l’80,9% infine rilevante è stata anche la possibilità di “continuare a sentirsi parte attiva nelle attività dell’Ente” e per l’80,1% il confrontarsi e rapportarsi in maniera positiva con il proprio gruppo di lavoro. Non mancano certo le criticità e aspetti sui quali l’Amministrazione dovrà intervenire. Significativa infatti è stata la segnalazione di un accumulo di stress derivante dalla mancanza di una netta distinzione fra tempo di lavoro e tempo di vita, che apre il tema del diritto alla disconnessione soprattutto nella forma intensiva dell’home working dispiegata durante il periodo del lockdown e della permanenza a casa. La ricerca ha fatto emergere anche alcuni auspici da parte dei dipendenti. Oltre il 34% spera che il Lavoro Agile possa essere una modalità operativa sempre più presente anche dopo l’emergenza Covid-19, con modalità non continuativa, ma alternata al lavoro in sede. Una dimensione che per il 6% dei lavoratori significa anche ripensare il proprio ambiente domestico (dotandosi di una postazione di smart working) che

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