“Dal Governo sulla riapertura della scuola solo dubbi e incertezze. Sindaci, presidi, insegnanti e governatori attendono invece risposte concrete e attuabili. Non è più possibile andare oltre”. Parte da questa considerazione il presidente della Regione Lombardia per commentare il confronto avvenuto mercoledì 26 agosto in videoconferenza tra i ministri degli Affari regionali, della Salute, dell’Istruzione, e dei Trasporti e i rappresentati delle Regioni per quanto riguarda la riapertura delle scuole. “È giusto fare questa premessa – sottolinea il governatore della Lombardia – perché siano chiare le responsabilità di un disordinato e inaccettabile avvio del nuovo anno scolastico”. “Il ministro dell’Istruzione – spiega il presidente della Regione – ha confermato che non è stata ancora completata l”immissione in ruolo’ dei docenti, a cui dovranno seguire almeno altre due fasi. Solo giovedì 27 agosto dovrebbe cominciare la così detta ‘chiamata veloce’ a cui dovrà poi seguire quella dell’assegnazione delle supplenze. È, quindi, poco chiaro come tutte queste complesse operazioni possano concludersi entro il 14 settembre”. “Sulla campagna sierologica per testare, su base volontaria, il personale della scuola – prosegue il presidente – la stessa dovrà essere estesa anche agli insegnanti precari a cui saranno assegnate le supplenze. Quindi, è evidente sin da oggi che tale procedura non si potrà concludere il 7 settembre con ciò che ne conseguirà in termini di presenza in classe degli stessi insegnanti”. Venendo poi alle tematiche riguardanti il Trasporto Pubblico Locale, il governatore della Lombardia sottolinea come “il ministro dei Trasporti abbia confermato che ci sono problemi di capacità di trasporto”. “Il Comitato Tecnico Scientifico – aggiunge il presidente – dovrà ancora esprimersi sulle proposte delle Regioni di aumentare la possibilità di riempimento. Ribadiamo, ancora una volta, che con le regole attuali moltissimi studenti non potranno salire sui mezzi pubblici per raggiungere la scuola. Tutto ciò, senza considerare che non ci sono i fondi aggiuntivi necessari per percorrere nuove iniziative”. “Appare dunque evidente – ha concluso il governatore – che, per quanto stiamo apprendendo in queste ore, sarà necessario un cambiamento del modello di organizzazione scolastica. Con scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita combinato alla didattica a distanza”.