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Statua imbrattata: “Il Comune si costituisca parte civile”

Statua imbrattata: “Il Comune si costituisca parte civile”. Oggi la Lega Milano, insieme alla Lega Giovani Milano, ha organizzato un presidio davanti alla statua, ancora imbrattata dopo un blitz di Ultima Generazione, di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo. “Ci chiediamo cosa stia aspettando il Comune di Milano prima di costituirsi parte civile contro gli eco-vandali per l’enorme danno causato (si parla di 200.000 euro) alla statua equestre di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo. Un atto che sarebbe dovuto essere automatico dopo il blitz, invece ci tocca assistere alle solite parole di circostanza del sindaco Sala e della sinistra sempre più conniventi coi talebani dell’ambientalismo. È una vergogna. Del resto cosa possiamo aspettarci dal Pd che ha come guida Elly Schlein, la segretaria chic che si è espressamente schierata a favore degli imbrattatori dicendo che “vanno capiti? ” così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata e commissario della Lega Milano. “Sono passati 40 giorni e, nonostante il salone del mobile, abbiamo fatto vedere a tutti i turisti e non, quanto questa amministrazione non sia in grado di prendersi cura dei simboli della città. Non solo, da parte del Sindaco non sono arrivate delle condanne nette, ora chiediamo al Comune di costituirsi parte civile e di chiedere che siano i due delinquenti a pagare i danni fatti.” commenta Alessandro Verri, capogruppo della Lega in consiglio comunale.

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Ieri manifestazione degli Alpini con alzabandiera sul Sagrato e messa in Duomo

Ieri mattina si è svolta, come tutti gli anni nella prima decade di dicembre, la grande manifestazione organizzata dall’Associazione Nazionale Alpini: alzabandiera sul pennone appositamente allestito sul sagrato, accompagnato dall’Inno nazionale, S. Messa in Duomo, prolusioni dei rappresentanti del Comune, della Città Metropolitana , della Regione e del Presidente della Sezione ANA di Milano, Luigi Boffi, corteo lungo Via Orefici, Via Meravigli, Corso Magenta, Via Nirone, fino a raggiungere il Sacrario dei Caduti dove è stata depositata una corona d’alloro al suono della Canzone del Piave e successivamente del “Silenzio”, nella commozione generale. La tradizione della S. Messa di Natale in onore dei caduti è stata concepita da Peppino Prisco, sottotenente degli Alpini appena tornato dalla campagna di Russia nell’immediato dopoguerra, con alcuni amici, tra i quali il Beato Don Carlo Gnocchi, cappellano alpino anch’egli reduce di Russia, inizialmente in una chiesa di Via Torino; il successo di pubblico ha indotto negli anni successivi al trasferimento dapprima alla Chiesa di S. Carlo in Corso Vittorio Emanuele e successivamente in Duomo. La luminosità della giornata ha fatto risaltare i colori dei Gonfaloni dei ca. 120 Comuni presenti, dei Gagliardetti dei 130 Gruppi (l’unità di base dell’organizzazione, su base comunale) e dei vessilli delle numerose Sezioni di tuta Italia; ovviamente un tripudio di bianco, rosso e verde. Presenti il Presidente dell’ANA, Sebastiano Favero, il quale insieme ai Consiglieri nazionali ha scortato il Labaro dell’ANA, decorato di ben 114 medaglie d’oro, e il Comandante generale delle Truppe alpine, Generale Berto. La Fanfara della Brigata Taurinense ha suonato l’Inno di Mameli e il “Trentatrè” (la marcia degli Alpini) suscitando intense emozioni nei astanti. I milanesi presenti in gran numero sul sagrato, in Duomo e lungo le strade del corteo non hanno fatto mancare agli Alpini la loro simpatia e il loro apprezzamento, espressi con lunghi e frequenti applausi, che hanno sottolineato i valori di italianità e solidarietà propri degli Alpini, trasmessi tramite gli striscioni allestiti da Gruppi e Sezioni. L’ultimo striscione invitava all’appuntamento per l’Adunata Nazionale del centenario delle Truppe alpine (fondate nel 1819) che si terrà a Milano nel prossimo maggio: un’occasione irripetibile per i milanesi per accostarsi alla gloriosa storia delle Truppe Alpine e per conoscere quanto fanno attualmente gli Alpini in congedo  per l’Italia, in particolare – ma non solo –  tramite la propria efficientissima organizzazione di Protezione Civile, presente in occasione di tutte le calamità.

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