E se Fontana si dimettesse sono tutti pronti?

E se Fontana si dimettesse sono tutti pronti? Perché oggi un tema sottovalutato è l’effetto a cascata sulla politica lombarda di quanto succede a Roma. In parte perché la Lombardia ha sempre finto di avere pochi legami con ciò che succedeva in riva al Tevere. Piaceva. Era un riflesso provinciale in grande. Però solo un riflesso. Invece il destino di Mario Draghi potrebbe spingere alla fine anticipata della legislatura pure la maggioranza in Regione. Perché Attilio Fontana secondo molti leghisti si meriterebbe un posto da senatore, in entrambi i sensi: sia come premio per aver governato la Lombardia, per altro in periodo di pandemia. Sia come pensione anticipata per manifesta inadeguatezza. E se si va a elezioni il governatore potrebbe decidere di farsi da parte per dedicarsi a una campagna nazionale che si manifesta impegnativa. In fondo in entrambe le versioni potrebbe andare bene anche a lui lasciarsi alle spalle l’esperienza di governatore mettendosi alla finestra per godersi lo spettacolo di come Salvini gestisce il suo dopo. Dopo anni a rivestire il ruolo di bersaglio di avversari e alleati, sarebbe il momento ideale per riposarsi e guardare con soddisfazione gli altri accapigliarsi per un po’. Magari tornando in grande stile dopo una prevedibilmente disastrosa esperienza di un o una suo successore. Per i partiti, specie del centrodestra, sarebbe un gran guaio. Anche un’opportunità di chiarezza, ma sicuramente  una partita molto complicata da gestire. Perché se Fontana si dimettesse sono tutti pronti?

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