Mammì (M5S): “Per le regionali alleanza Pd e M5s contro Fontana”. Ad affermarlo in un post sulla sua pagina Facebook Gregorio Mammì, consigliere regionale e membro del consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle. Elezioni Regionali M5S con il centrosinistra contro Fontana. In questi giorni in molti mi state chiedendo cosa ne penso di un eventuale accordo con la coalizione guidata dal Partito Democratico alle prossime elezioni Regionali. Come tutti sapete, noi abbiamo proposto di aprire un dialogo basato sui temi che rappresentano la base valoriale sulla quale si dovrà fondare qualsiasi forma di collaborazione. Questo è un percorso virtuoso che mette al centro il futuro della nostra Regione, al netto dei nomi e dei candidati. In questi anni con il Partito Democratico ci siamo trovati dalla stessa parte in opposizione al Governo Fontana e alle follie che ha portato avanti con il sostegno dei suoi alleati. Abbiamo cercato di contrastare la riforma sanitaria Moratti che di fatto favorisce il privato a discapito del diritto alla salute e di accesso alle cure! Ho partecipato per mesi a sedute fiume di audizioni con i professionisti della salute che contestavano l’impostazione della riforma senza mai essere ascoltati dal centrodestra. Dopo 28 anni consecutivi di centrodestra, oggi la discesa in campo di Letizia Moratti apre una ferita proprio in quello schieramento e Salvini sta riuscendo a spaccare la Lega. Ed io, dopo aver provato cosa vuol dire essere relegato in opposizione, penso che oggi dobbiamo correre per vincere! Ho passato tante notti insonni in questi 5 anni: quando bocciavano senza pensarci tutte le nostre proposte! Non ho dormito quando ho chiesto, ben prima del covid, di investire nella medicina territoriale. Non ho dormito quando ho proposto di stabilizzare i ricercatori precari, quando ho proposto di garantire ai cittadini il medico di base. Non ho dormito quando in pieno covid la lega se la prendeva con i bambini cinesi e voleva mandare una richiesta danni al governo cinese… Non ho dormito quando per delibera hanno deciso di mandare i positivi nelle RSA, quando non funzionava la piattaforma di prenotazione dei vaccini, quando diventavano la barzelletta del mondo perché “ci vogliono 2 infetti per contagiare un cittadino” o quando scoprivano che negli ospedali non c’erano scorte di DPI perché tra gli obiettivi dei Direttori generali era prevista la riduzione delle scorte… E ancora notti insonni sulle delibere che davano fondi a pioggia ai disabili invece che avviare investimenti seri per tutelarli, o quando dovevamo attendere l’accordo economico per poter usufruire degli ospedali privati che “dovevano aprire le loro lussuose stanze ai cittadini”… Non potete immaginare il nervoso quando vedevo Moratti e Fontana inaugurare edifici vuoti, allestiti per l’occasione a case di comunità… E potrei continuare, per ogni famiglia che non riesce ad avere assistenza per il figlio con disabilità, per ogni cittadino che è stato costretto a pagarsi le visite, per ogni sanitario sottopagato e costretto a turni di 12 ore… Tutto questo perché chi crede nella sanità pubblica, nel diritto a essere curati al di là del reddito, insomma, in una Lombardia molto diversa da quella costruita dal centrodestra è rimasto all’opposizione per decenni. Senza la possibilità di cambiare davvero rotta a una Regione che è stata affossata dalla Lega e i suoi alleati o ex alleati come Moratti. Pertanto io, pur di non lasciare vincere Fontana senza alcun ostacolo, penso che la strada dell’accordo sia quella migliore. Ovviamente non è il mio sogno, perché vorrei un movimento 5 stelle al 60% ma bisogna fare i conti con la realtà è capire che le nostre idee, i nostri principi e i nostri valori non avrebbero nessun peso se andassimo da soli come “quarto polo”. Sarebbe molto più facile soffiare sul collo di chi vuole “andare da solo” accaparrandomi facile consenso nel mondo degli “attivisti più puri”. Ma questo è il momento di fare delle scelte e di essere di parte, ed io senza dubbi voglio stare dalla parte che contrasta Fontana, Salvini, Meloni, Moratti, La Russa e compagnia “marciante”. Se c’è una cosa che ho imparato in questi 5 anni da “politico” è che cambiare le cose è una cosa molto difficile. Eppure le maggiori soddisfazioni si hanno proprio quando si smette di conservare e si ha il coraggio di modificare il corso degli eventi.