Nord Sud Ovest Est

Nord Sud Ovest Est. Oggi si torna a parlare di PNRR, alcuni perché parlerebbe troppo di Sud, altri perché ne parlerebbe troppo poco. Una discussione comprensibile se si considera l’importanza del tema. Molto meno se si prova a leggere per esteso Piano NAZIONALE di Ripresa e Resilienza. Nazionale. Non regionale. Non un insieme di macro aree. Riguarda tutti. Così come la pandemia. Allora per una volta, una sola, potremmo smettere di parlare di Nord Sud Ovest Est e parlare di Italia. Perché non parliamo degli Stati Uniti, la nostra è una nazione che si attraversa in giornata in tutte le direzioni. Siamo molto più vicini di quanto deficienti culturali come Pasolini hanno voluto far credere. Le culture locali non devono sparire, così come riconoscere un’unità di intenti non cancella l’identità regionale o del paesino di provenienza. Basta dividerci tra Nord Sud Ovest Est, ritroviamo quello spirito dei Mille, di Cavour e Garibaldi. Uniamoci a coorte come canta l’inno nazionale e vinciamo una sfida che si può superare solo se restiamo uniti. Dimentichiamo quelli come De Luca che in piena pandemia rifiutò i medici e gli infermieri a una Lombardia in affanno. Lasciamo i rancori da una parte, vinciamo la sfida e poi torniamo pure a litigare. La discussione però se si debba pensare prima a uno o all’altro è da delirio psichiatrico perché anche le aziende del Nord non possono fare a meno del Sud e viceversa. Per una volta lasciamoci andare e proviamo il gusto di vincere, invece che cercare solo di far perdere il nostro vicino di casa.

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