fabio pizzul

Di cosa parla la politica regionale?

Di cosa parla la politica regionale? Ce lo chiediamo spesso, dunque abbiamo deciso di proporvi a intervalli regolari un riassunto di cosa parla la politica regionale. Poi aggiungeremo anche capitoli simili sulla politica comunale. Ma partiamo dalla Regione: ieri in Consiglio regionale sono state discusse numerose mozioni. Di seguito la sintesi di quelle trattate. Disagio giovanile Disagio giovanile al centro del dibattito del Consiglio regionale dove sono state approvate all’unanimità tre mozioni sulla situazione della neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. I documenti, presentati da Forza Italia, Noi con l’Italia e Movimento Cinque Stelle, chiedono interventi concreti sia riconoscendo questa problematica come prioritaria nella prossima riforma della sanità, sia prevedendo risposte e sostegni adeguati. Con destinatari i giovani, il personale e le famiglie. Un’altra mozione su questo stesso tema firmata dal Partito Democratico (Paola Bocci) è stata invece ritirata dopo aver raggiunto un accordo per inserire alcuni punti nel testo originario della mozione di Forza Italia presentata da Simona Tironi. La mozione presentata da Simona Tironi (Forza Italia) chiede di aumentare le borse di studio aggiuntive regionali e stabilizzare il personale precario all’interno dei progetti di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza; di attivare in ciascun servizio territoriale Centri Diurni Terapeutici, adeguare i servizi dal punto di vista informatico, aumentare il numero di posti letto NPIA e consolidare e avviare percorsi di cura sperimentali, nonché di attivare percorsi di formazione per il personale sanitario e sociosanitario. Tra i punti ripresi dalla mozione di Paola Bocci, c’è quello di potenziare i consultori familiari pubblici con un servizio di supporto psicologico dedicato ai minori e di sostenere le attività degli enti che offrono percorsi a titolo gratuito. Approvato all’unanimità anche il documento di Luca Del Gobbo (Noi con l’Italia) che impegna la Giunta a tenere conto, nell’ambito della riforma della sanità, del malessere e del disagio dei giovani e a considerare la loro condizione psichica una vera emergenza prioritaria, promuovendo la formazione specialistica in collegamento con le Università e i Dipartimenti di salute mentale e dipendenze nei territori. Voto unanime anche per la mozione di Monica Forte (M5Stelle) che impegna la Giunta, tra le altre cose, a promuovere indagini, anche con il supporto di centri di ricerca e studio, a fronte dell’incremento negli ultimi anni di giovani ricoverati per disturbi neuropsichiatrici e a promuovere e attivare le procedure destinate all’adattamento edilizio delle strutture nelle quali vengono erogate cure e assistenza. Nei documenti si sollecita infine l’avvio di campagne informative e di interventi coordinati, che coinvolgano educatori, scuole e famiglie.   Riconoscimento delle figure professionali dei lavoratori dello spettacolo dal vivo Approvate all’unanimità due mozioni a sostegno dei lavoratori dello spettacolo. Il primo documento (primo firmatario Curzio Trezzani – Lega, Presidente della Commissione Cultura) impegna la Giunta regionale a sostenere le figure professionali dei lavoratori dello spettacolo dal vivo, duramente colpiti dalle misure di restrizione del contagio da Coronavirus e già da tempo in attesa di un riconoscimento formale delle professionalità, definendo in modo specifico la figura professionale dell’artista e del settore creativo. La seconda mozione (primo firmatario Andrea Fiasconaro – M5Stelle) impegna, su proposta di Paola Bocci (PD), il Presidente della Giunta ad attivarsi presso il Governo per istituire un Osservatorio regionale sul settore dello spettacolo, in coordinamento con l’Assessorato regionale alla Formazione e lavoro. Soddisfazione è stata espressa da parte del proponente della mozione Curzio Trezzani (Lega): “Il rapporto di lavoro nel settore dello spettacolo presenta caratteristiche particolari che lo differenziano dai modelli tipici del rapporto di lavoro subordinato, parasubordinato e autonomo. Queste particolarità si rintracciano principalmente in un’ampia mobilità professionale e territoriale; inoltre, tale professionalità si caratterizza come un’attività che riveste con frequenza i caratteri della temporaneità, della stagionalità e della ciclicità” In dichiarazione di voto, Raffaele Erba del Movimento 5 Stelle ha sottolineato come “i lavoratori lombardi dello spettacolo hanno prodotto un’importante proposta di revisione del settore. È proprio questa proposta che chiediamo sia portata con forza ai tavoli nazionali” Recupero degli spazi delle stazioni ferroviarie Valorizzare le stazioni ferroviarie, recuperando gli spazi vuoti ed inutilizzati per attività che possano costituire un servizio per gli utenti e rendere più accoglienti e sicure le stazioni: questo il senso della mozione proposta dalla Lega e illustrata da Andrea Monti. “L’obiettivo è di ampio respiro”, ha detto Monti e tiene conto dei cambiamenti dovuti all’innovazione tecnologica che hanno reso meno frequentate le biglietterie. La mozione impegna la Giunta regionale a sensibilizzare a tal proposito Ferrovie Nord, RFI e gli altri soggetti interessati perché venga promosso l’insediamento di attività commerciali negli spazi non più utilizzati delle biglietterie tradizionali, anche attraverso misure di incentivazione economica. Il documento è stato approvato all’unanimità (con la non partecipazione al voto del gruppo M5Stelle, che aveva proposto alcune integrazioni che non sono state accolte). L’Ospedale di Desio verrà intitolato a Papa Pio XI: approvazione unanime del Consiglio regionale Consenso unanime anche sulla mozione per l’intitolazione dell’Ospedale di Desio a Papa Pio XI, illustrata da Federico Romani (FdI) e firmata anche da Andrea Monti (Lega), Franco Lucente (FdI), Luigi  Ponti (PD), Marco Maria Fumagalli (M5S), Paola Romeo (FI) e Alessandro Corbetta (Lega). Nella mozione si sottolinea l’importanza storica della figura di Papa Pio XI e si ritiene l’intitolazione un atto importante che valorizza l’Ospedale. Pio XI (al secolo Ambrogio Damiano Achille Ratti) nacque a Desio nel 1857 e fu molto influente nella politica italiana del primo ‘900. “Modesto, deciso, infaticabile e vicino al popolo, fu anche alpinista”, ha ricordato Federico Romani. Accreditamento Centro Giovani “Ponti” di Milano Tra le conseguenze più gravi dell’epidemia vi è l’aumento tra i giovani (14-25 anni) dei fenomeni di ansia, irritabilità, stress e disturbi del sonno fino a casi estremi di autolesionismo. Ecco perché è necessario incrementare le azioni di cura e trattamento del disagio psichico nonché promuovere campagne di sensibilizzazione e ampliare la possibilità di accreditare quelle strutture che garantiscono interventi adeguati, come il Centro Giovani Ponti, “realtà innovativa nella prevenzione, diagnosi e cura”. E’ quanto prevede la mozione proposta dalla Consigliera Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti) e approvata dall’Aula. Respinta infine la mozione presentata da Fabio Pizzul (Partito Democratico) sulla costituzione della società Milano-Cortina 2020-2026 che avrà il compito di individuare le opere infrastrutturali e assegnare le relative risorse per le Olimpiadi invernali del 2026. Il documento del PD richiamava l’attenzione sulla necessità di definire quanto prima gli assetti societari,

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Regione: opposizioni all’attacco con una commissione d’inchiesta

Regione: opposizioni all’attacco con una commissione d’inchiesta. In questi giorni, complice anche il via vai della Guardia di Finanza per le indagini sulla strage nelle Rsa, si avvertiva un certo nervosismo a Palazzo Lombardia. Dall’esterno pezzi da novanta della politica milanese di sinistra come Pierfrancesco Majorino bombardano da giorni il dibattito con la richiesta sempre più pressante di commissariare la Sanità lombarda. Ora arriva anche un colpo dall’interno in Regione: opposizioni all’attacco con una commissione d’inchiesta: “I consiglieri delle forze di opposizione in Consiglio regionale della Lombardia – Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Lombardi Civici Europeisti, Più Europa/Radicali, Italia Viva – depositeranno domani (oggi ndr) le firme necessarie per l’istituzione di una Commissione consiliare di Inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid 19 in Regione Lombardia. Lo hanno annunciato ieri mattina in una conferenza stampa tenuta a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale, e diffusa via Facebook, i cinque capigruppo: Marco Fumagalli (M5S), Fabio Pizzul (PD), Niccolò Carretta (LCE), Michele Usuelli (+ Europa) e Patrizia Baffi (IV). Secondo le previsioni dello Statuto regionale della Lombardia, articolo 19, la commissione di inchiesta ha il potere di indagare su questioni di spettanza del Consiglio Regionale e può essere istituita su richiesta motivata sottoscritta da almeno un terzo dei Consiglieri regionali, quindi almeno 27. I gruppi di opposizione hanno i numeri necessari per chiederne l’istituzione, a cui deve dare seguito l’Ufficio di presidenza del Consiglio entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta. Marco Fumagalli, capogruppo del M5S, dichiara: “Il dramma che stiamo vivendo in Lombardia non deve ripetersi: abbiamo il dovere di approfondire con una commissione d’inchiesta. Va fatta trasparenza sulle cause dell’ampia diffusione del virus, vanno valutati eventuali errori di programmazione, difetti organizzativi legati al sistema sanitario lombardo, problemi e carenze nella catena di comando anche legati alla legislazione regionale in vigore. Le verifiche saranno assolutamente scrupolose a partire dalla distribuzione a singhiozzo dei dispositivi di protezione individuale, al limitato ricorso ai tamponi nella popolazione, fino all’orrore nelle case di riposo e ai numeri reali della pandemia. Tutto deve essere analizzato per capire le carenze e gli errori che hanno determinato questa ecatombe di dimensioni eccezionali. I lombardi hanno pagato a caro prezzo questa pandemia, e la Commissione, a partire da una documentazione solida, sarà la sede opportuna per programmare una sanità lombarda che sappia affrontare coerentemente le emergenze”. Fabio Pizzul, capogruppo del Partito Democratico: “Il sistema sanitario lombardo non ha risposto adeguatamente alla sfida e la legge regionale va rivista alla luce di quanto è successo in queste settimane. La commissione d’inchiesta non è un fittizio tribunale ma un luogo dove fare chiarezza, dove capire perché in Lombardia ci siano stati tanti, troppi morti, e perché sia stato così difficile tracciare un’epidemia che qui si è manifestata in modo così virulento. È, prima di tutto, un atto di chiarezza nell’interesse dei cittadini lombardi. Perché tanti morti? perché non siano stati protetti operatori sanitari e RSA? Si accertino gli errori perché non vengano ripetuti, anche in vista di un’apertura graduale di una fase 2 o di una nuova esplosione dell’epidemia in autunno. Dovremo trovarci pronti, con le scelte corrette.” Niccolò Carretta (Lombardi Civici Europeisti): “Siamo convinti che una commissione d’inchiesta possa fare solo che bene alla nostra Regione e all’Istituzione del Consiglio regionale perché aiuterebbe certamente il processo auspicato per fare luce su quello che non ha funzionato durante l’emergenza Covid-19 e che ha comportato un livello di stress delle strutture ospedaliere lombarde oltre ogni limite. Da presidente della Commissione d’Inchiesta sui rifiuti ci tengo a precisare che questo tipo di iniziative servono perché aiutano a garantire un maggior grado di trasparenza nei confronti dei cittadini”. Michele Usuelli, (+ Europa) “Avendo constatato la restrizione degli spazi di dibattito democratico nella assemblea degli eletti e ritenendo di essere sempre stati opposizione dura ma costruttiva e propositiva, il mancato ascolto e l’insufficiente interlocuzione con la giunta ci obbligano ad utilizzare questo strumento per non essere compartecipi della grave incapacità di gestione della politica sanitaria e Lombardia . Patrizia Baffi, consigliere di Italia Viva: “Sono di Codogno e qui ho vissuto prima degli altri il dramma della pandemia. Qui abbiamo vissuto prima di tutti l’impreparazione rispetto a ciò che stava succedendo, e anche il senso di abbandono, perché mentre noi eravamo confinati dall’esercito all’interno della zona rossa, al di fuori la vita continuava normalmente. Oggi è importante questa unione tra le forze di minoranza. La commissione d’inchiesta è un atto dovuto, non un diritto ma un dovere di ogni consigliere regionale. Non sarà un tribunale dell’Inquisizione, perché do per scontato l’impegno e la professionalità di tutti coloro che si sono spesi per contrastate l’epidemia, ma c’è stata una fragilità nell’affrontare l’epidemia, c’è stata una falla e occorre capire dove è stata. Questo ci spetta come consiglieri regionali, per il ruolo che ricopriamo, in vista di mesi che si annunciano ancora difficili.”

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