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Arresto Genovese: si cercano i complici

Arresto Genovese: si cercano i complici. Puntano a definire con ulteriori accertamenti, tra cui quelli sulle tracce biologiche raccolte nell’appartamento di lusso con vista Duomo, il quadro delle accuse sulla violenza sessuale ai danni della 18enne, stordita con un mix di droghe, le indagini che venerdì scorso hanno portato in carcere Alberto Genovese, l’imprenditore del web ed ex numero di Facile.it. Indagini che poi andranno avanti per verificare se, ai festini a base di stupefacenti, il 43enne abbia commesso altri abusi e se siano coinvolte altre persone, che potrebbero aver chiuso un occhio, se non addirittura aiutato l’uomo. Su questo ultimo fronte di presunti abusi in serie, ancora da accertare, fondamentali potrebbero essere le analisi delle immagini delle telecamere del circuito interno dell’appartamento (ancora sotto sequestro), che vengono visionate dagli investigatori della Squadra mobile, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro. “Ho saputo – ha messo a verbale una ragazza – che girano delle voci su Genovese, nello specifico si dice che lui e la sua ex fidanzata, di cui non so il nome, erano soliti drogare le ragazze alle loro feste private per poi violentarle”. Da queste e altre dichiarazioni, come quelle di una ragazza che ha raccontato di aver subito violenze da Genovese ad Ibiza, parte il secondo filone di indagini. Saranno ascoltati di nuovo diversi testimoni e lo stesso Genovese potrebbe essere sentito dai pm. Intanto su Instagram è partito il fuggi fuggi generale degli amici di Genovese: fino a ieri scrivevano “scriveranno un libro su la vita che stiamo vivendo” e postavano immagini delle feste scatenate che organizzavano. Oggi loro, in larga parte ex bocconiani, cancellano i profili Instagram cercando di cancellare le tracce della loro amicizia con quello che sembra sempre più essere un mostro. E non di economia.

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