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De Chirico: fase 2 di Sala solo retorica radicalchic

“I massimi esperti del centrosinistra milanese sono riusciti nella mastodontica impresa di pensare alla ripartenza di Milano chiedendo al Governo di snellire la burocrazia per una pianificazione urgente (leggasi urbanistica tattica e una maxi pista ciclabile in deroga al codice della strada) e riscoprendo la dimensione di quartiere?”, si lo chiede sarcasticamente Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia. “Davvero pochino continua – De Chirico – visto il tempo a disposizione per pensare a qualcosa di fantasioso, come aveva chiesto ai suoi assessori il sindaco. Nel piano elaborato dall’amministrazione comunale ho letto un grande uso di parole chiave della retorica radicalchic: equità, svolta ambientale, attenzione alle fragilità. Nella conferenza stampa ho ascoltato tanti bei discorsi su: strumenti per una partecipazione diffusa, aggiornamento dinamico perpetuo, osservazioni collaborative“. “Ricordo a Beppe Sala che l’ultima volta che a Milano si è parlato di débat publique, per la riapertura dei Navigli, il Comune ha gettato alle ortiche ben 173.000 euro. – attacca quindi l’Azzurro – Per la fase 2 idee molto poche e sicuramente per niente innovative. Basti pensare che per disegnare 35 km di ciclabili, per incrementare il numero di plateatici per bar e ristoranti, per inventarsi spazi all’aria aperta per allenarsi o fare cultura verranno cancellati migliaia di stalli di sosta. Dove parcheggeranno tutte le auto che, giustamente, potranno circolare per non sovraffollare i mezzi pubblici? C’è davvero l’esigenza di realizzare una superspeedbikeway da San Babila a Sesto Marelli o in Fulvio Testi oppure in via Gallarate?”. “Da sottolineare ancora una volta che al Consiglio comunale non si è chiesto alcun contributo – conclude De Chirico -. E i risultati si vedono“.  

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Sala preoccupato per il traffico nella “fase 2”

Nella fase della ripartenza dopo l’emergenza Coronavirus avrà come conseguenza che “la capacità del trasporto pubblico diminuirà di molto per cui purtroppo aumenterà il traffico delle auto in una città che normalmente è inquinata“. E’ la riflessione del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che nel consueto video sui social ha parlato delle fase 2 della mobilità cittadina. “Noi stiamo aspettando, e speriamo arrivino il prima possibile, informazioni su come si riaprirà e quando si riaprirà ma ci stiamo portando avanti. E vi parlo di metrò, bus e tram – ha aggiunto -. Troveremo delle formule per mettere il servizio in sicurezza per esempio come si accederà alle stazioni del metrò, come le bloccheremo se il numero è eccessivo, come disegneremo i punti dove le persone potranno stare sulle banchine, o in piedi o seduti nei vagoni”. Sala ha poi chiamato i cittadini “alla collaborazione perché noi abbiamo 1200 carrozze della metropolitana, 1300 bus e 400 tram, ed è impensabile che mettiamo della gente a controllare che abbiate le mascherine a posto quindi serve la vostra collaborazione“. La città di Milano sta chiedendo al governo di poter realizzare con più facilità, senza troppa burocrazia, nuove piste ciclabili e di finanziare quei cittadini che sceglieranno di comprare una bicicletta elettrica per spostarsi nella fase 2 della ripartenza. ANSA  

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Gallera: riapriremo solo se ci saranno le condizioni per farlo

“Tutti devono avere mascherine e guanti e deve essere misurata la temperatura prima di entrare al lavoro – ha detto Giulio Gallera nel corso della trasmissione ‘Che tempo che fa’ – e poi c’è il tema del trasporto pubblico. Se si realizzano queste condizioni riapriamo, sennò no“. “La nostra posizione è sempre stata chiara, ripartiamo secondo le indicazioni della scienza e con le modalità che ci dirà la scienza, è evidente – ha sottolineato – che non si riapriranno luoghi dove ci sono grandi assembramenti, i bar alla sera, i ristoranti, valuteremo le librerie e il resto sarà molto scaglionato con massime misure anticontagio, stiamo lavorando sulla sicurezza della vita quotidiana che sarà molto diversa”. “Abbiamo sempre seguito le indicazioni dell’iss e lo faremo anche in questa fase, c’è un tavolo nazionale, condivideremo con il governo alcune posizioni, l’idea è aprire in sicurezza alcune attività“.

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