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Infiltrazioni mafiose nelle ferrovie: 41 indagati

Salgono a 41 gli indagati nell’inchiesta della Procura di Milano che ha ipotizzato, tra l’altro, presunte infiltrazioni delle cosche nei lavori sulla rete ferroviaria italiana e che lo scorso febbraio ha portato a 15 arresti. E’ quel che emerge dall’avviso di conclusione dell’indagine firmato dal pm della Dda milanese Bruna Albertini e notificato nei giorni scorsi, nel quale si contesta a oltre 30 persone di far parte di “una associazione per delinquere, operante tra Varese e Milano e zone limitrofe nonché sull’intero territorio nazionale avente solidi e perduranti legami” con la cosca Nicoscia-Arena. Nelle oltre 50 pagine il pm, che contesta 34 capi di imputazione, sono anche ipotizzati reati tributari, bancarotta, riciclaggio, autoriciclaggio e per alcuni l’aggravante dell’agevolazione mafiosa, perche’ con un sistema di incassi ‘in nero’, società riconducibili ai clan, attive tra il Varesotto e Isola Capo Rizzuto (Crotone), avrebbero sostenuto affiliati detenuti e le loro famiglie. ANSA

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Funivie: Onlit, sicurezza incompatibile con le proroghe

Funivie: Onlit, sicurezza incompatibile con le proroghe. L’incidente di Stresa dimostra che c’è un problema oggettivo di sicurezza legato agli impianti a fune in più c’è un aggravante che ha dell’incredibile. Un decreto ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 25 gennaio 2021, n. 28 (Ministra Paola De Micheli) istituisce una proroga di un anno delle scadenze delle revisioni generali e speciali quinquennali per gli impianti a fune, nonche’ di quelle relative agli scorrimenti e alle sostituzioni delle funi e al rifacimento dei loro attacchi di estremita’ degli impianti a fune”. Non sapendo quali siano gli impianti che hanno fatto la richiesta di proroga prevista per 12 mesi c’è da chiedersi sulla base di quale motivazione è stata presa questa decisione dall’ex Ministra. Eppure il settore delle funivie è per definizione un sistema che si basa sulla sicurezza dunque le manutenzioni ordinarie e straordinarie non possono essere rinviate. Certo che se il Ministero, cioè l’organismo vigilante sulla sicurezza d’esercizio degli impianti prende queste decisioni c’è da stare in allarme. Se non ci sono le condizioni per fare le manutenzioni l’unica decisione è quella di chiudere l’impianto fino a quando questa è stata effettuata.

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Intesa  FNM e SEA per  intermodalità ferro/aria: ONLIT (Balotta), illusione campanilistica

Intesa  FNM e SEA per  intermodalità ferro/aria: ONLIT (Balotta), illusione campanilistica. FNM e Sea hanno recentemente reso noto di voler realizzare non meglio specificate iniziative congiunte dedicate allo sviluppo dell’intermodalità ferro/aria e della mobilità sostenibile  con l’obiettivo di valorizzare il terminal ferroviario di Sacconago (semivuoto) e la Cargo City di  Malpensa. Con alcune società dei due gruppi di FNM e Sea la prima controllata dalla regione lombardia e la seconda dal Comune di Milano le due aziende pubbliche si stanno orientando su un business impossibile vista la realtà internazionale che non vede  in Europa nessuno scalo aeroportuale  aereo puntare sull’intermodalità merci ferro/aria. Malpensa è il fanalino di coda per il trasporto delle persone con i servizi ferroviari (13%)per passeggeri  mentre in altri scali europei  toccano punte superiori al 40% e questo dovrebbe essere il  traguardo concreto per la sostenibilità economica ed ambientale di Malpensa. Prioritario sarebbe ridurre il numero di passeggeri che raggiungono l’aeroporto con la propria vettura piuttosto che lanciarsi  in iniziative poco concrete, costose e propagandistiche. Il  vero core business di FNM sono i passeggeri mentre la cargo city di  SEA serve mercati di prodotti di altissimo valore aggiunto che possono permettersi di pagare il trasporto aereo a fronte di tempistiche irrealizzabili con altri sistemi di trasporto. Per quanto riguarda l’intermodalità ferro/aria è noto che sui treni si trasportano merci di basso valore aggiunto, particolarmente pesanti e voluminose che non hanno bisogno di tempi di spedizione rapidi. Tutto il contrario del cargo aereo. Sorprende infine l’impostazione campanilistica dell’iniziativa tesa alla “valorizzazione delle rispettive infrastrutture per il traffico merci situate nel comprensorio di Malpensa” che lascia pensare più ad un cedimento clientelare e campanilistico che ad una azione imprenditoriale. Diversi anni addietro tentarono questa strada Lufthansa e Hupac con trasporti da Busto Arsizio su Francoforte. L’esperimento fu abbandonato in pochissimo tempo in quanto le tempistiche dell’ intermodalità facevano a pugni con le necessità del cargo aereo.

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Ferrovie: tra le tante opere finanziate mancano le priorità per la Lombardia

Ferrovie: tra le tante opere finanziate mancano le priorità per la Lombardia. Per Onlit sono incredibili le assenze del quadruplicamento della Como-Monza sull’asse Gottardo, del quadruplicamento Rho-Gallarate e del potenziamento del nodo di Milano. La nomina ufficiale dei 29 commissari straordinari per 57 grandi opere a livello nazionale non è una buona notizia per la Lombardia che può contare solo sulla  tratta dell’alta velocità Brescia-Verona- Padova, comunque progettata su un tracciato sbagliato che esclude il grande bacino di traffico del Garda. Nominati i Commissari per lo sblocco di 57 opere pubbliche …Tra le tante opere tirate fuori dal cassetto senza nessuna pianificazione trasportistica è la lombardia a farne le spese. Dopo che gli svizzeri hanno concluso il traforo del Gottardo ci si aspettava il finanziamento del quadruplicamento della Como-Monza oggi a due binari super trafficati da treni locali, Eurocity e merci sempre in ritardo a causa della linea congestionata. Altra clamorosa dimenticanza è il quadruplicamento della Rho- Gallarate linea anch’essa internazionale collegata al maggior centro intermodale d’Italia di  Busto Arsizio dell’Hupac che si dirama su ben tre linee Domodossola, Luino e Varese dove i servizi sono inefficienti al punto di spingere sempre maggiori pendolari dell’alto milanese all’uso dell’automobile. Niente è previsto per il decongestionamento del nodo di Milano. Nel piano del Ministero della Mobilità sostenibile resta in lombardia il raddoppio della  Codogno Cremona Mantova ma prima andava cancellato almeno il doppione autostradale sullo stesso asse Cremona Mantova se no c’è il rischio  di potenziare una linea oltre le sue potenzialità di traffico. Ci saremmo aspettati un piano di potenziamenti come l’elettrificazione della Brescia Parma, il raddoppio selettivo della Milano Mortara.

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Maxipolizze FS, Onlit: Ferrovia deraglia anche sulle assicurazioni

Maxipolizze FS, Onlit: Ferrovia deraglia anche sulle assicurazioni. Non bastava far girare durante la pandemia pochi treni regionali, sporchi e in ritardo, e avere la quota di traffico merci più bassa tra le ferrovie europee, ma oneri delle forniture e operativi alle stelle. Ora Ferrovie dello Stato deraglia anche sui costi delle polizze assicurative dei manager. Il pagamento di un premio assicurativo per malattia di 1,59 milioni di euro ad un manager dimostra le condizioni di degrado in cui versa l’organizzazione interna delle FS. C’è voluto un whistleblower, un dipendente pubblico che ha segnalato alle autorità situazioni sospette all’interno dell’azienda, per far luce sulla situazione. Sembra che la figura del whistleblower, che da poco ha preso piede anche in Italia, abbia un particolare carico di lavoro nel settore ferroviario, dopo la denuncia delle spese pazze delle Ferrovie Nord che ha fatto azzerare i suoi vertici nel 2016. Scarsi risultati, spese alte e fenomeni di mala gestione vanno superati con una riforma complessiva del settore delle ferrovie, e con l’introduzione di meccanismi concorrenziali per rendere più trasparente ed efficace l’organizzazione produttiva. In particolare, si rende necessaria una vera e propria rivoluzione organizzativa, basata sul merito e non sul consociativismo, per rendere debito “buono” l’enorme spesa, 27,9 miliardi di euro, prevista dagli investimenti del Recovery plan: che peraltro sarà in gran parte gestita, è bene ricordarlo, da un commissario delle FS, rinviato a giudizio per la strage ferroviaria di Pioltello.

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Ferrovie, Onlit: “Contro Arenaways ci fu una condotta anticoncorrenziale di Trenitalia e RFI che la fece fallire”

Ferrovie, Onlit: “Contro Arenaways ci fu una condotta anticoncorrenziale di Trenitalia e RFI che la fece fallire”. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso in appello dell’Antitrust. In data 5 febbraio 2021, il Consiglio di Stato (CdS) ha emesso la sentenza 1101/2021 in un giudizio che ha visto coinvolti, da un lato, l’Autorità della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in qualità di appellante, e dall’altro Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. (FS) e le sue controllate Rete Ferroviaria Italiana – RFI S.p.A. (RFI) e Trenitalia S.p.A. . Con la Sentenza, il CdS ha accolto l’appello presentato dall’AGCM (soccombente in primo grado), mettendo il punto finale ad un contenzioso iniziato nel 2012 a seguito della sanzione – pari a 300.000 euro – irrogata nei confronti di Trenitalia e RFI per abuso di posizione dominante. Secondo l’Antitrust sono state messe in atto condotte anticoncorrenziali da parte delle società del gruppo FS che attraverso una serie di azioni finalizzate a ostacolare e, indine, di impedire, alla società Arenaways di operare sul mercato ferroviario da poco liberalizzato (sulla tratta tra Milano e Torino). I Giudici amministrativi hanno accolto la tesi dell’antitrust che ciò sarebbe avvenuto attraverso l’avvio strumentale di una procedura di consultazione con le due regioni interessate (Piemonte, Lombardia), con il Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti (MIT) nonché con l’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari (URSF) oggi Autorità per i Trasporti. RFI aveva adottato comportamenti dilatori rispetto alla richiesta di assegnazione delle tracce richiesta da Arenaways, causando un ritardo di oltre 18 mesi nel consentire l’accesso alla rete ferroviaria. Trenitalia, dal canto suo, aveva fornito alla stessa URSF una rappresentazione della situazione errata per far pendere la decisione del regolatore impedendo la possibilità di effettuare fermate intermedie fra Milano e Torino. Oggi giustizia è fatta ma il progetto di Arenwas non si è potuto realizzare. Da allora il processo di concorrenza nei servizi di trasporto regionale si è arrestato e lo si vede dalla scarsa qualità dei servizi ferroviari per i pendolari e dai crescenti costi di esercizio. Rispetto alle ferrovie nord europee quelle italiane hanno costi più alti, ricavi più bassi, produttività inferiore del 20%, velocità commerciali e livelli di digitalizzazione modesti.   all. sentenza Consiglio di Stato https://www.sistemafairplay.it/giurisprudenza/consiglio-di-stato/17790-consiglio-di-stato-sez-vi-05-02-2020-n-1101-concorrenza-abuso-di-posizione-dominante-provvedimento-sanzionatorio-abuso-di-posizione-dominante-di-ferrovie-dello-stato-per-avere-messo-in-atto-tramite-le-sue-societa-controllate-una-complessa-e-unitaria-strategia-finalizzata-ad-impedire-l-ingresso-della-societa-arenaways-sul-mercato-del-trasporto-ferroviario-passeggeri-nonostante-sia-stato-liberalizza.html

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