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Trenord minaccia i pendolari, ma i ritardi non si fermano mai

Trenord minaccia i pendolari, ma i ritardi non si fermano mai. Bisogna sperare che la diffida inviata da Trenord all’associazione di pendolari MI.MO.AL (Milano-Mortara-Alessandria) sia un fotomontaggio, o un colossale meme. Se così non fosse ci sarebbe veramente da preoccuparsi. Innanzitutto, in quanto il preteso sfregio ad un’opera d’arte sembra più un gesto innocente che non un deliberato attentato al patrimonio culturale mondiale. Non stiamo parlando infatti della Pietà di Michelangelo oppure della Gioconda di Leonardo, ma di un video con cui il gestore ferroviario pubblico augurava buone feste ai suoi clienti. Sarebbe peraltro interessante conoscerne l’autore ma soprattutto il compenso pattuito (notizia sempre interessante considerando che FNM è una società pubblica concessionaria di un pubblico servizio).   Nel merito, poi, probabilmente l’azienda non vuole che – come al solito – qualcuno batta sul suo dente più che dolente. Infatti, con il freddo o con il caldo, d’estate come d’inverno (e a prescindere dalla pandemia) i treni FNM continuano a viaggiare in ritardo, fino anche a 10 minuti per convoglio nelle ore di punta.   Che saranno mai dieci minuti?, si dirà. Tuttavia, se alla fine si tirano le somme, in una settimana lavorativa sono quasi un’ora della vita di un pendolare. In un mese diventano 200 minuti, oltre tre ore. E in un anno 40 ore, un’intera settimana di lavoro. Insomma, ogni pendolare può ben dire di andare in ferie grazie alle FNM. Sarebbe interessante provare a capire quanta ricchezza si perde grazie a tutto il tempo trascorso in più sui treni, ma finora nessuno si è cimentato in quest’impresa.   A ben a vedere, però, il comitato pendolari un errore madornale l’ha commesso. Doveva infatti prendere il treno Milano-Varese (gestito anch’esso dalle Nord) utilizzata tutte le mattine dall’avvocato Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia (padrona delle FNM), per fargli capire i disagi sulla linea Milano-Mortara-Alessandria. Perché siamo tutti sicuri che l’avvocato Fontana, seguendo l’esempio dell’onorevole Biden (gran pendolare quando era al Congresso), tutte le mattine prende il treno per andare a Milano e non sfreccia quindi sull’autostrada Milano-Varese con un nugolo di auto blu a lampeggiante acceso.

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Cessione quote FNM a Serravalle. Fumagalli (M5S): “Si vuole sottrarre FNM al controllo pubblico”  

Cessione quote FNM a Serravalle. Fumagalli (M5S): “Si vuole sottrarre FNM al controllo pubblico”. “L’audizione di FNM e Serravalle conferma che l’operazione è stata effettuata senza una valutazione economico-finanziaria e un piano industriale che potesse confermare la solidità dell’operazione. Ho chiesto di poter avere il piano industriale redatto da una primaria società di consulenza che sulla base di un’analisi costi benefici evidenzi i vantaggi dell’operazione. Questo documento che è alla base di una qualsiasi operazione di acquisizione non è disponibile”, così Marco Fumagalli, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta l’audizione che si è tenuta questa mattina in Consiglio regionale con il Presidente di Ferrovie Nord Milano e di Milano Serravalle. “Ma non è l’unico documento a mancare all’appello”, denuncia Fumagalli: “non è stata nemmeno consegnata una perizia circa il valore di acquisto delle azioni che tra l’altro riguardano anche la liquidazione di una società del Gruppo Gavio. Non c’è traccia di una due diligence su società come Serravalle e Pedemontana che nulla hanno da invidiare ad altre discusse società di Regione Lombardia come ARIA e Lombardia Film Commission”. “Dall’audizione emerge che l’operazione non ha una base industriale e nemmeno di prospettiva finanziaria ma solo quello di affrancare un’importante area di intervento di Regione Lombardia al controllo pubblico per le finalità esclusivamente politiche e finanziaria dei poteri vicini alla Lega. Tra l’altro oltre alla carenza di trasparenza che continuerà a caratterizzare l’azione di FNM, in totale contrasto con la normativa e lo statuto regionale, per sostenere finanziariamente l’operazione, la promessa di Fontana di togliere il pedaggio dal casello di Agrate e Monza rimarrà l’ennesima bugia di una classe politica senza credibilità. La notizia poi che Regione Lombardia diventerà socio di maggioranza di Pedemontana conferma come l’operazione di switch tra Serravalle e Pedemontana è definibile con il termine tecnico di “fregatura””, conclude il Consigliere regionale del M5S Lombardia.

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