follia

Salinari (FI): follia gestione del verde ad MM

“Il Comune di Milano affida l’incarico del verde comunale ad MM SpA, la municipalizzata che non si è mai occupata del Verde tantomeno dei parchi – dichiara Antonio Salinari Capogruppo Forza Italia del Municipio 7 – l’affidamento prevede un importo annuale a carico del bilancio comunale pari a 16 milioni di euro, 4,2 milioni per la manutenzione straordinaria in più saranno acquistati macchinari e attrezzature per 34 milioni di Euro. Affidare l’incarico ad una società senza esperienza e competenza è da folli – commenta Salinari – tra l’altro MM SpA è la stessa Società che oggi si trova a gestire il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (E.R.P) del Comune di Milano, l’edilizia scolastica e il servizio idrico dimostrando una notevole lacuna. Conclude Salinari “Il Sindaco Sala a cui sono tanto care le sue periferie, dovrebbe fare un giro nelle residenze popolari e chiedere ai cittadini cosa ne pensano della gestione degli immobili di MM. Si renderà certamente conto dell’ennesima scelta sbagliata”

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Un sabato di ordinaria follia

La notizia di cronaca sono gli scontri tra la polizia e trecento giovani, riunitisi per il video di un rapper di periferia in Piazza Selinunte. Il contesto, decisamente più preoccupante perché preannuncia una cronicizzazione del fenomeno, è il costante degrado delle case popolari attorno. E l’esempio più lampante è la condizione di follia di quelle di via Pastonchi. Ci racconta il nesso tra le due cose il sempre presente Consigliere di Municipio 7 Franco Vassallo. “Quando ieri ho letto della folla che ha aggredito la polizia non ne sono rimasto, purtroppo, sorpreso. Siamo seduti su una bomba a orologeria chiamata periferie. E, tanto per sgombrare il campo da equivoci, il Comune non ha non dico un piano, ma nemmeno un’idea di come uscirne. Eppure, i segni c’erano tutti. Si parla di disagio giovanile, si dà la colpa alla DAD. Ma la riapertura delle scuole, per quanto utile, non può riparare dieci lunghi anni di incuria. Basta guardare la realtà di tutti i giorni per accorgersene. Via Pastonchi ne è un esempio lampante. I giovani che oggi sono sui giornali dove credete che stiano tutti i giorni del resto dell’anno? In queste case private della dignità di un cancello, perché è il cancello che divide la casa dall’accampamento, ormai siamo nel territorio di nessuno. Quello che lamentano i cittadini è la mancanza di qualsiasi forma di rispetto. Siamo tornati alla legge del più forte o, ed è forse peggio, alla legge del branco. Il tutto nel nome del fatto che quello che avviene “dentro”, concetto perlomeno fumoso senza una porta che si possa chiudere, non è un problema del Comune. Che sarebbe poi il proprietario delle case MM. Ma questo è un dettaglio. Il Comune proprietario, inadempiente nelle manutenzioni e indifferente al degrado, non è evidentemente il Comune responsabile dell’ordine pubblico, inadempiente nei controlli e indifferente nella repressione. Ovviamente questa è follia. Come è follia che quando c’è da sistemare qualcosa, come una palazzina, i lavori partano tre mesi prima, con il montaggio dell’impalcatura, e poi procedano al rallentatore. Sala ha stanziato cento milioni per le case popolari. Ma non è in grado di spenderli. È il paradosso di MM: più ricca di Aler, è talmente burocratica che sembra avere meno denaro. Semplicemente perché non riesce a spenderlo. Il risultato finale di degrado e abbandono lo vedete in strada, a tirare pietre ai poliziotti che ricordano ai giovani che siamo ancora in pandemia. Con aspiranti stelle della musica a dare fuoco alla rivolta. Rivolta che, però, ha radici velenose e profonde nell’indifferenza di Sala e della giunta per la buona amministrazione della città”.

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Commercio impazzito: pesche a 7.90 al chilo

Commercio impazzito: pesche a 7.90 al chilo. E non è l’unico caso di persone che hanno riaperto le attività aumentando i costi in maniera spropositata. Anche in Cadorna c’è un un barbiere che due mesi fa vendeva un taglio di capelli a 22 euro, oggi chiede 30 euro. Ora si possono capire tutte le ragioni di chi vive di piccolo commercio, e noi sull’Osservatore abbiamo sostenuto il settore, ma non la reazione che stanno avendo alcuni commercianti. Questo non è commercio, ma capitalismo di rapina: si pensa cioè di poter recuperare subito gli introiti dei mesi scorsi aumentando i prezzi, invece l’unico risultato sarà quello di perdere subito la fiducia di chi è uscito a spendere. Se parliamo di capitalismo di rapina è perché un chilo di pesche a 8 euro è un insulto, non è un prezzo visto che altri piccoli commercianti le vendono alla metà. Ed è un insulto aumentare di un terzo il costo di un taglio di capelli, soprattutto quando si parla di un’attività decennale e dunque difficilmente si può credere che non abbia le risorse per reggere due mesi di stop. Invece pare che tutti stessero sul filo del rasoio, ma non si hanno notizie di commercianti che si sono impegnati la casa al mare o anche solo l’auto da 30mila euro per mantenere in piedi la propria attività. A quello a quanto pare ci devono pensare le finanze pubbliche, cioè i soldi di tutti i cittadini, se no la minaccia dei commercianti e piccoli “imprenditori” (le virgolette sono d’obbligo perché fare gli imprenditori coi soldi dello Stato non è essere imprenditori) è che chiudono le attività. Il nostro invito è chiudete pure e mettete in affitto i muri o le licenze a migliaia di euro al centimetro così nessuno ve li pagherà mai, alla fine sarete costretti a chiudere e magari avremo sul mercato solo persone oneste, imprenditori veri, che sanno rischiare in proprio per ottenere giusti guadagni. Non gente che mette le pesche a 8 euro al chilo o ti chiede un terzo in più per lo stesso servizio di due mesi fa.

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Burioni: Juventus – Milan a porte aperte è una follia

La notizia che Juventus – Milan, la sfida di ritorno delle semifinali di Coppa Italia, sarà giocata a porte aperte con i tifosi presenti allo stadio, ha lasciato basito il Professor Roberto Burioni, preoccupato per l’alto numero di contagi che potrebbero verificarsi permettendo che così tante persone si affollino in uno spazio così ristretto. “Io spero che non sia vero. Perché se è vero è pura follia. Lo stato non deve permetterlo per la sicurezza dei cittadini”, è stato il severo commento che Burioni ha diffuso attraverso Twitter.

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La disperata follia di via Farneti

La disperata follia di via Farneti. Non sapremmo come definirla altrimenti, se non come una disperata follia quella manifestatasi in via Farneti: una rivolta a suon di raccolte firme e esposti si è scatenata per la riqualificazione di un palazzo. Volevano ridipingerlo tutto di nero, ma ecco arrivare gli immancabili cittadini arrabbiati. I difensori della morale ormai sono fuori moda, nella città del fashion li abbiamo sostituiti con i difensori della tinta. Secondo alcuni di loro, a quanto pare perché per fortuna almeno non si conoscono i nomi dei promotori, non esistono palazzine come quella tinte di nero a Milano. Una disperata follia. Primo, saremmo davvero curiosi di sapere se questi cittadini difensori dell’altrui tinta conoscono davvero ogni singola palazzina di Milano. Secondo, saremmo altrettanto interessati di che titoli possono fregiarsi questi individui. Terzo, sarebbe altresì interessante sapere come spendono la loro vita questi personaggi da avere il tempo di ergersi a difensori del decoro cromatico altrui. Quarto, sarebbe da approfondire la legge che permette a un gruppo di cittadini qualunque di decidere il colore delle case degli altri. Quinto, un’iniziativa del genere dovrebbe far riflettere sulla mancanza totale di valori seri che causa crociate sul decoro cromatico. Queste persone stanno bene? Secondo noi sono vittime di una disperata follia in via Farneti. Un male che sembra aver contagiato la maggior parte della società attuale. Si fanno petizioni e battaglie sulle questioni più assurde per una società sana. Si odia con una facilità disarmante. Un grande cantautore milanese aveva intercettato un primo passo in questa direzione, ma declinandolo in versione ironica: il sintagma “quelli che” era usato da Jannacci per ridere dei piccoli difetti delle persone. Oggi invece ogni problema diventa un’emergenza di inconcepibile gravità. I social network avranno una parte di responsabilità, ma ancora una volta temiamo che siano le persone di fronte allo specchio a essere colpevoli. C’è stato uno scivolamento inesorabile e latore di disperazione che ci ha portato a essere sempre più folli. Si propongono pene esemplari per ladri di biciclette e per padroni di cani incivili. Pochi giorni fa una signora per strada ha usato parole irripetibili contro due madri con passeggino perché occupavano troppo spazio sul marciapiede e lei aveva dovuto scostarsi (per circa 6 secondi) per lasciarle passare. La speranza è l’ultima a morire, ma non sembra avere moltissimo tempo ancora. Scivolando scivolando siamo precipitati in una disperata follia come quella di via Farneti.  

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