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DigithOn. Aidr: al via la più grande maratona digitale, ultime ore per candidare la propria startup

DigithOn. Aidr: al via la più grande maratona digitale, ultime ore per candidare la propria startup. C’è tempo fino al 10 giugno per iscriversi alla settima edizione di Digithon (www.digithon.it), la startup competition che offre la possibilità di presentare il progetto d’impresa digitale, senza intermediari, ad investitori privati e istituzionali, italiani e internazionali. La maratona digitale, ideata dall’Associazione DigithOn fondata dall’On. Francesco Boccia, già ministro della Repubblica e presieduta da Letizia D’Amato esperta di comunicazione, quest’anno tornerà in presenza, con programma fitto di appuntamenti dal 7 al 10 luglio alle Vecchie segherie Mastrototaro di Bisceglie. “Si tratta sottolinea in una nota Aidr – di un evento di grandissima importanza che offre l’opportunità a tanti talenti digitali di trasformare le idee di business più innovative in realtà imprenditoriali. La maratona digitale, infatti – prosegue nella nota Aidr – consente agli inventors di ampliare il loro network di contatti, sviluppare nuove sinergie e occasioni di collaborazione con le imprese.” Tra tutti i progetti candidati alla call for ideas, 100 startup saranno valutate dal comitato scientifico, formato dagli analisti delle aziende partner di DigithON, che selezionerà le migliori idee d’impresa che avranno accesso alla finale dove presenteranno le loro application, sfidandosi all’ultimo pitch. Nel corso della competition di luglio saranno promossi inoltre una serie di incontri tra i partecipanti e le aziende partner dell’iniziativa, tra le principali: Confindustria, Gruppo Intesa San Paolo, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato, Mediaset, Enel. Aderiscono all’iniziativa anche università e centri di ricerca.

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Il pericolo dell’orgoglio e della superbia

Il pericolo dell’orgoglio e della superbia. Lo stiamo vivendo tutti in questi giorni. Duole sottolinearlo ancora una volta, ma la classe dirigente sta dimostrando tutti i suoi limiti. Mentre dai tempi di Roma a quelli attuali i popoli seri nei momenti di crisi si sono sempre messi dietro ai loro capi fino oltre la tempesta. Perché se la nave affronta i marosi con dieci che pretendono di dare la direzione tutti insieme, è inevitabile l’affondamento di tutta la barca. Il nostro governo acquisisce ogni giorno pezzetti della stima internazionale ormai smarrita da tempo, ma nel suo stesso interno ci sono personaggi piccoli piccoli come Francesco Boccia. Ministro alle varie ed eventuali (in realtà è agli Affari Regionali), nel senso che pare che il suo ruolo sia essenzialmente aver sposato la De Girolamo di Forza Italia, ha avuto la brillante idea di innescare la polemica con le regioni perché “da sole non ce l’avrebbero fatta”. Spendiamo due righe per precisare perché è un’idiozia sesquipedale: primo, lo Stato è lì non solo per chiedere soldi e diritti ai cittadini, ma chiede risorse (e diritti) proprio per tutelare i cittadini. Quindi ci aspettiamo tutti, e pare il minimo, che mentre si muore lo Stato faccia qualcosa. Secondo, a livello umano e politico esordire con una frase completamente inutile non può che creare danni. L’esempio è proprio quello della barca: se qualcuno discute di chi sta facendo di più mentre si tira dritto tutti vicini per uscire dalla tempesta facile che qualcuno si distragga e finisca in mare senza che ce ne si accorga. Quindi, l’intervento di Boccia lo riteniamo sia inutile a livello teorico che pericoloso a livello pratico. E il pericolo dell’orgoglio e della superbia è un pericolo mortale in questa fase. Attilio Fontana ha dovuto replicare a quest’uomo sposato bene. E già parliamo di Fontana che negli ultimi giorni sembra sempre più bisognoso di un gran riposo. Le sue crisi nervose in diretta iniziano a crepare l’immagine di serietà trasmessa dalla Regione nelle prime settimane. Per affrontare il pericolo dell’orgoglio e della superbia servono energie, serve coraggio, perché purtroppo il mondo è ancora pieno di Boccia.

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