francesco luongo

C4DiP: “Sull’utilizzo dei POS servono agevolazioni per i commercianti”

C4DiP: “Sull’utilizzo dei POS servono agevolazioni per i commercianti”. “È necessario incentivare i commercianti, così come i cittadini, ad utilizzare strumenti di pagamento digitali”. Ha affermato Francesco Luongo presidente di Consumers For Digital Payments (C4DiP), la coalizione di associazioni di consumatori formata da Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con, in merito alle ultime disposizione del Governo sul tema pagamenti digitali. Il Governo ha recentemente predisposto un tetto massimo all’uso del contante: si passerà da 3.000 a 1.000 euro, ma in tre anni, si scenderà infatti a 2.000 euro nel 2020 per poi arrivare alla soglia fissata a regime due anni dopo. “La riduzione del tetto massimo al contanti è condivisibile, ma potrebbe non portare i risultati sperati: riteniamo che il Governo debba valutare l’ipotesi di introdurre agevolazioni sull’utilizzo di dispositivi POS o per i commercianti che decidono di innovare la propria infrastruttura tecnologica” precisa Francesco Luongo. A proposito di incentivi, la manovra prevede l’introduzione di un super bonus da 3 miliardi di euro da riconoscersi all’inizio del 2021, il cosiddetto “Bonus Befana”, in relazione alle spese effettuate con strumenti di pagamento tracciabili, nei settori in cui è ancora molto diffuso l’uso del contante. In programma pure l’istituzione di estrazioni e premi speciali per le spese pagate con moneta elettronica. “La restituzione, mensile o a fine anno, di una quota delle spese pagate con moneta elettronica lancia un messaggio forte in un Paese la cui economia è ancora molto legata all’utilizzo del contante – prosegue Luongo – Ricordiamo infatti che in Italia il cash è ancora usato nell’85,9% dei casi, mentre alle carte è riservato solo il 12,9% delle transazioni. Percentuale che per cambiare necessita di incentivi radicali, che valorizzino i cittadini virtuosi”. “Da sempre sosteniamo che i pagamenti digitali abbiano un alto valore sociale perché, nei fatti, sono uno dei pochi strumenti validi per contrastare l’economia sommersa e arginare l’alto costo del contante: uno studio della BCE ha infatti evidenziato che l’Europa spende ogni anno lo 0,46% del suo PIL – 60 miliardi di euro – per il cash. E in Italia, dove il denaro cartaceo è più diffuso che altrove, i costi ammontano a oltre 10 miliardi di euro, pari allo 0,52% del PIL. Ciò significa che per pagare il personale, le perdite, i furti, le apparecchiature, il trasporto, la sicurezza, i magazzini, la vigilanza, le assicurazioni spendiamo circa 200 euro a testa l’anno: un’enormità” conclude Luongo.

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Pagamenti digitali, i consumatori stanno con Conte

Pagamenti digitali, i consumatori stanno con Conte. “Sensibilizzare i cittadini all’utilizzo della moneta elettronica per contrastare l’evasione fiscale è da sempre un nostro obiettivo. La coalizione che presiedo sarà sempre a fianco di un Governo che promuove i pagamenti digitali – ha affermato Francesco Luongo presidente di Consumers For Digital Payments (C4DiP), la coalizione di associazioni di consumatori formata da Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con, a margine dell’intervento del Premier Conte riguardo al piano del nuovo Governo per ridurre la pressione fiscale. La proposta di Conte punta ad attaccare in maniera decisa il sistema fiscale di un Paese in cui il contante è ancora la prima opzione di pagamento per molte persone. Infatti, come dimostrato da una recente indagine della BCE, banconote e monete sono ancora usate dai consumatori italiani nell’85,9% dei casi, mentre alle carte è riservato solo il 12,9% delle transazioni. Nonostante questo sui pagamenti digitali, i consumatori stanno con Conte. “Proporre dei bonus fiscali per premiare le persone che scelgono gli epayments – commenta Luongo – ci sembra un provvedimento innovativo, che non penalizza attraverso nuove tasse, ma gratifica i cittadini e sostiene quel cambiamento culturale necessario per combattere l’economia sommersa”. L’onestà è l’altro punto su cui si concentra l’iniziativa di Conte, che chiede fiducia ai consumatori nei confronti di una manovra che garantirebbe la tracciabilità delle transazioni e la riduzione del contante in circolazione. “Sono felice che il Premier abbia toccato il tema dell’onestà – aggiunge Francesco Luongo – Uno dei motivi dell’arretratezza dell’Italia nei confronti dei vicini Paesi dell’Ue in tema di epayment è dovuto anche ai “furbetti del Pos”, che non accetta o accetta di malavoglia i pagamenti digitali. Sconfiggere queste resistenze e incentivare i pagamenti digitali potrebbero rilevarsi la strategia vincente in questa lotta all’evasione”. “L’iniziativa del Premier – conclude il presidente di C4DiP – arriva in un momento benevolo per noi: i pagamenti digitali in Italia con carte di pagamento sono cresciuti di oltre il 10% nel 2018, un incremento reso possibile da una maggior consapevolezza e fiducia dei consumatori verso questi strumenti. Ci auspichiamo ora una manovra solida, che tuttavia non dia per scontato l’importanza dell’educazione finanziaria: i cittadini devono essere messi al corrente dei loro diritti e doveri al fine di poter utilizzare gli epayments in assoluta tranquillità e sicurezza”.

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Pagamenti digitali, Consumatori: “Bene l’imposta al 2 per cento”

“Valutiamo positivamente la proposta di Confesercenti, così come quella di Confindustria, nel proporre un credito di imposta del 2% sugli acquisti per chi usa carte di credito e debito”, spiega Francesco Luongo, presidente di Consumers For Digital Payments (C4DiP), la coalizione di associazioni di consumatori formata da Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con. “La proposta ci piace perché premia i cittadini che scelgono la moneta elettronica, senza aggiungere costi per i consumatori e i commercianti. Da tempo – prosegue Francesco Luongo – la nostra coalizione è impegnata nel sensibilizzare le Istituzioni e i cittadini all’utilizzo dei pagamenti digitali, strumenti essenziali per garantire la tracciabilità delle transazioni, combattere l’evasione fiscale e garantire ai consumatori la possibilità di acquistare in sicurezza e comodità”. La strada da percorrere verso una società sempre più cashless è ancora lunga, come rivelato anche da un’indagine diffusa nella prima metà dell’anno dalla BCE e integrata da Banca Italia: nel nostro Paese, infatti, le banconote e monete sono ancora usate nell’85,9% dei casi, mentre alle carte è riservato solo il 12,9% delle transazioni. Dati che evidenziano quanto la presenza di contante nelle tasche dei consumatori sia ancora piuttosto elevata. Tuttavia, secondo le stime, il credito di imposta del 2% potrebbe portare, nel giro di tre anni, dal 17% al 50% del totale la quota di pagamenti con moneta elettronica. “Sarebbe un grande passo in avanti e mi auguro che il nuovo Governo dia ulteriore impulso ai pagamenti digitali. Abbiamo letto con piacere la volontà del viceministro all’Economia Laura Castelli di incentivare la maggiore diffusione di POS: esiste una norma che ne impone l’obbligo, mai però realmente attuata in assenza di sanzioni. In questo senso bisogna intervenire a tutela dei cittadini”. “Ricordiamo – conclude Luongo – che se negli ultimi anni i pagamenti con carte di credito sono aumentati e la presenza di POS è cresciuta notevolmente, il nostro Paese è ancora indietro rispetto al resto del Vecchio Continente. Questa proposta potrebbe contribuire ad allineare l’Italia agli Paesi europei”.  

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Pagamenti digitali, Luongo: “Serve più sicurezza”

Pagamenti digitali, Luongo: “Serve più sicurezza”. Il presidente della coalizione C4DiP – Consumers for Digital Payments (MDC, Asso-Consum, U. Di. Con.) Francesco Luongo ha partecipato oggi al Financial Services User Group, il gruppo istituito dalla Commissione europea per coinvolgere i consumatori nell’elaborazione di politiche pubbliche relative ai servizi finanziari. Durante l’incontro Luongo ha analizzato il problema dell’esclusione finanziaria italiana, soffermandosi sulle sue cause, in primis il gap informativo che i cittadini italiani scontano nei confronti dei pagamenti elettronici. “Sebbene i dati mostrino un discreto incremento nell’utilizzo di strumenti di pagamento digitali in Italia – commenta Francesco Luongo – il nostro Paese è ancora oggi il fanalino di coda del Vecchio Continente. Tra le problematiche più rilevanti che abbiamo riscontrato c’è sicuramente la sicurezza: molti cittadini, infatti, non riescono ad affidarsi totalmente agli epayments per i propri acquisti”. “A tal proposito – precisa Luongo – una recente indagine rivela che solo il 20% di coloro che utilizza abitualmente la moneta elettronica per le spese quotidiane si sente pienamente sicuro nel farlo. Occorre migliorare questo trend e dare più certezze ai cittadini promuovendo la cultura e l’educazione finanziaria a tutti i livelli. È la mission di C4DiP”. “Da tempo – conclude Luongo – l’Italia ha intrapreso la strada giusta per incentivare questi sistemi di pagamento, ma non è sufficiente per stare al passo con gli altri Paesi europei. Oltre alla sicurezza è necessario incoraggiare la diffusione dei POS riducendo la marcata differenza che ancora oggi c’è tra nord e sud Italia, sostenere una volta di più il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e valutare la possibilità di incentivi fiscali per consumatori e per i commercianti”. C4DiP in sintesi: Consumers For Digital Payments (C4DiP) è un’iniziativa del Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con per informare i consumatori e per promuovere i pagamenti elettronici. La coalizione si pone l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni italiane ed europee, e i cittadini, sulla sicurezza e i vantaggi dell’utilizzo della moneta elettronica.

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