francesco rocca

Ritardi ATM. Rocca FdI: ingiusto bloccare le auto senza offrire alternative

“Non solo alle fermate, ma anche sui social e sul sito ‘Atm Informa’, piovono lamentele per il malfunzionamento delle linee del trasporto pubblico. Questa situazione conferma quanto ripetiamo da tempo: all’ideologica battaglia alle auto condotta dall’Amministrazione, con l’istituzione di Area B ed Area C e la riduzione di posteggi e delle carreggiate per far posto alle piste ciclabili, non corrisponde la proposta di una valida alternativa”, così in una nota il consigliere Comunale di Fratelli d’Italia, Francesco Rocca. “Se da un lato, infatti, per sfinimento, si costringono gli automobilisti a non entrare in auto a Milano – continua il meloniano –  dall’altra non si garantisce un impeccabile servizio del trasporto pubblico con corse frequenti e puntuali. Anzi, ultimamente abbiamo assistito persino alla soppressione della storica linea 73 che forniva un importante collegamento tra Segrate, Peschiera, l’Aeroporto di Linate e Piazza San Babila. È evidente – conclude – che così non si può andare molto lontano”.

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Rocca e Fidanza (FDI): dagli anarchici vandalismi e minacce ai magistrati

Sabato pomeriggio, circa 300 persone appartenenti alle realtà antagoniste milanesi, hanno partecipato a un corteo organizzato in solidarietà con Ilaria Salis.  Durante la manifestazione, come già era accaduto settimana passata, sono stati utilizzati fumogeni, fatte esplodere bombe carta e commessi imbrattamenti di cui hanno fatto le spese i muri dell’Auditorium di Milano in largo Mahler e di diversi palazzi della zona. A denunciare quanto avvenuto l’Europarlamentare Carlo Fidanza e il Consigliere Comunale Francesco rocca, entrambi di FdI, che in una nota hanno scritto: “A distanza di una settimana nuovi atti vandalici in zona Navigli; ieri sera, durante un corteo non autorizzato per Ilaria Salis, sono stati danneggiati i muri dell’Auditorium di Milano e diversi palazzi, alcuni dei quali anche storici, con slogan carichi d’odio, inni alla liberazione degli antifascisti detenuti per episodi di violenza e gravi minacce contro magistrati e forze dell’ordine”. Alcuni degli slogan incriminati recitavano: “Fuoco alle galere”, “Magistrato attento”, “Ruba occupa resisti”, “Assassini”, “Fuoco al capitale” e “41bis tortura”. “È evidente che ci sono gruppi di matrice antagonista che si sentono liberi di tenere in ostaggio e imbrattare liberamente la città, specialmente il quartiere Navigli dove trovano base logistica e operativa centri sociali e collettivi anarchici”. Hanno aggiunto Fidanza e Rocca, concludendo “Chissà se la Giunta Sala e la sinistra milanese esprimeranno parole di condanna di fronte a queste ripetute manifestazioni di odio che avvelenano il clima politico e deturpano la nostra città”.

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Rocca e Bonomi (FdI): nonostante le segnalazioni, va a fuoco immobile comunale occupato

“Nonostante le numerose segnalazioni dei residenti, le denunce in Municipio 8 e in Consiglio comunale, lo stabile di proprietà comunale abbandonato e occupato abusivamente da giovani magrebini questo pomeriggio è andato a fuoco” lo scrive in una nota Francesco Rocca, Consigliere comunale di Fratelli d’Italia, dopo avere appreso la notizia dell’incendio che ha interessato l’ex asilo di via Ugo Betti, da tempo occupato da immigrati irregolari, in conseguenza del quale  una folta colonna si è levata sopra il quartiere. A fargli eco, il Consigliere del Municipio 8, Luca Bonomi, tra i primi a recarsi sul luogo, che afferma  “Una situazione di degrado e illegalità denunciate sin dall’inizio di questa consiliatura” segnalazioni cui però sono seguite “tante parole e zero fatti”  lasciando “l’immobile comunale abbandonato in mezzo ai condomini” senza fosse mai realizzata “la messa in sicurezza dell’edificio richiesta già da un anno tramite una mia mozione in Consiglio di Municipio 8”. “I residenti – conclude Bonomi – chiedono una soluzione definitiva: demolire l’immobile dove  è probabilmente anche dell’amianto per realizzare un giardino per il quartiere”.

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In Consiglio Comunale cala il sipario sulla Lobby Nera

Lo scandalo conseguente a un’inchiesta giornalistica riguardante quella che poi si è rivelata una inesistente Lobby Nera, scoppiò tre giorni prima del voto per il Consiglio Comunale di Milano, coinvolgendo anche uno dei futuri eletti. A pochi giorni dalla decisioni dei magistrati di archiviare il procedimento perché “dalle indagini svolte non sono emersi elementi in grado di confermare quanto emerso dai video che gli hanno dato origine”, con conseguente assoluzione di  tutti gli imputati, compresa la Consigliera Comunale di Fratelli D’Italia Chiara Valcepina, era prevedibile che la vicenda trovasse la sua conclusione anche a Palazzo Marino. Ad affrontare l’argomento, felicitandosi e solidarizzando con la Consigliera meloniana, sono stati prima alcuni suoi colleghi d’aula (quasi esclusivamente appartenenti all’opposizione) e poi la Valcepina stessa ha ricordato quanto accaduto in quei giorni, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa. Il primo (e l’unico) esponente della maggioranza a prendere la parola per commentare la vicenda è stato Gianmaria Radice (I Riformisti) “sono molto contento che la collega e Consigliera Chiara Valcepina sia stata definitivamente archiviata” ha detto, sottolineando che tutto nacque da “un’inchiesta giornalistica” e che la Procura ha fatto al meglio il suo dovere per poi giungere a una conclusione “univoca” e favorevole per tutti gli indagati. “Questa famosa Lobby Nera è stata un colpo d’ingegno giornalistico” ha aggiunto, invitando quelli che la cavalcarono ad avere “più equilibrio” perché “credo che il nostro sistema, della giustizia, dei media dei social stia prendendo una china purtroppo drammatica” per poi condannare la poca rilevanza che viene data alle assoluzioni rispetto alle notizie di reato, sottoponendo gli indagati a una gogna mediatica durante a indagini che spesso si concludono in un nulla di fatto, invitando infine tutti a meditare su cosa sia il “garantismo” visti molti casi simili a questo che si sono conclusi nello stesso modo. A esprimere il proprio pensiero in proposito è poi stato il  Capogruppo di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che, oltre ad esprimere la propria solidarietà a Valcepina, ha voluto citare “altri ex colleghi” coinvolti nell’indagine, in particolare Carlo Fidanza e Massimiliano Bastoni. L’azzurro a poi definito l’inchiesta “l’ennesimo episodio di sciacallaggio mediatico” paragonando il comportamento dei giornalisti a quello di “chi anche in quest’aula ha puntato il dito contro la collega” ed elencando le accuse che le erano state fatte poi rivelatesi “una bolla di sapone“. Spero che qualcuno che allora aveva gridato allo scandalo oggi intervenga per dire qualche cosa o almeno per esprimere solidarietà alla collega” ha aggiunto De Chirico. Speranza rivelatasi vana aggiungiamo noi. Francesco Rocca (FdI) ha iniziato a parlare rinnovando la sua “vicinanza e solidarietà all’amica e collega Chiara Valcepina” che sedeva al suo fianco “per la gogna mediatica cui è stata sottoposta” insieme a Carlo Fidanza, sottolineando “noi lo sapevamo fin dall’inizio che si trattava di una pericolosa bufala lanciata tre giorni prima delle elezioni”, ribadendo a sua volta che è necessario riflettere su come vengono usati media e social che “possono distruggere un individuo e danneggiare la salute di una persona”. Silvia Sardone (Lega) invece, che fu coinvolta nell’indagine giornalistica, ma non indagata dalla Procura, ha detto che ci teneva particolarmente ad essere presente per “manifestare, più che solidarietà, gioia” per l’archiviazione di Chiara Valcepina e tutti le altre persone coinvolte nell’indagine, ricordando quando la Valcepina “invece di essere contenta per l’elezione” usciva da Palazzo Marino cercando di dribblare i giornalisti “per difendersi da un attacco mediatico, che si è poi verificato in modo sproporzionato e ingiusto” e rammaricandosi perché “la giustizia ha fatto il suo corso, ma un certo giornalismo no” tant’è che “Piazza Pulita” pochi giorni fa ha riproposto gli stessi servizi di tre anni fa. L’ultima ad intervenire sul tema, è stata proprio Chiara Valcepina che, dopo avere ringraziata quanti l’avevano preceduta manifestandole solidarietà, ha poi ricordare “la lettera” che scrisse subito per spiegare “chi era e cosa aveva fatto” prima di candidarsi per il Consiglio Comunale e in cui affermava che le immagini trasmesse erano state “rubate in contesti privati e montate in modo artificioso”, confidando che la verità sarebbe venuta a galla, fidando nella giustizia che avrebbe cancellato l’immagine negativa di lei che davano quei servizi. Valcepina ha poi aggiunto di essere stata  “consapevole fin da subito” che “nessuna archiviazione avrebbe potuto cancellare le sofferenze e le umiliazioni” subite in quei momenti. “Immaginatevi cosa succede nei contesti scolastici” ha poi sottolineato come “mamma”. Fatto un breve excursus su come Fanpage e Piazza Pulita hanno realizzato i loro servizi, probabilmente inventandosi centinaia di ore di girato che non esistevano e usando un metodi che ha preferito “non commentare”, ha voluto rivendicare la sua “onorabilità”, spiegando che “in nessun atto processuale… non c’è nessun elemento, nessun fatto, nessuna frase, nessuna allusione che la colleghino ai reati oggetto di quell’indagine” invitando chi volesse a “leggere la richiesta di archiviazione” dove il suo nome appare solo nell’elenco degli indagati senza che nel successivo impianto accusatorio sia mai collegato a qualche reato. La meloniana, da avvocato, ha quindi detto che indagarla è stato “un atto dovuto” da parte della magistratura, che ha poi fatto un ottimo lavoro, ma non poteva sottrarsi perché allora vi fu un “esposto, non lo possiamo dimenticare, partito proprio da una parte politica” che ha reso inevitabile l’apertura delle indagini.  Valcepina ha quindi rigettato il tentativo di inserirla “in un contesto politico contaminato da ideologie e da comportamenti intolleranti e razzisti” perché “provo una viscerale repulsione verso ogni genere di discriminazione” avendo sempre avuto ben presente il “valore assoluto e irripetibile di ogni persona e avendo sempre agito nell’ambito della difesa dei più deboli”. Valcepina si è infine rammaricata per la poca solidarietà ricevuta dalla maggior parte dei Consiglieri Comunali, cui ha voluto lanciare un monito invitandoli a riflettere “sulla potenza dirompente che hanno i media e sulla potenza che hanno i politici quando li usano come clava” perché “potrebbe capitare a ognuno di voi” di essere annientati come persone. Cala così il sipario sulla brutta vicenda della Lobby Nera e su quelli che l’hanno cavalcata sperando di ottenerne vantaggi politici

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Rocca e Fidanza (FdI): anarchici imbrattano via San Gottardo

Si è svolto l’altra notte, in via San Gottardo, un raid vandalico nel corso del quale le vetrine di alcune banche e  palazzi sono state imbrattate con le scritte  “Free all Antifa”, “Ila libera” e “Tutte libere”, tracciate da appartenenti a gruppi di estrazione anarchica che rivendicano la liberazione di tutti gli “antifascisti” attualmente detenuti in carcere, compresa Ilaria Salis imprigionata in Ungheria. A denunciare l’accaduto sono stati il Parlamentare Europeo Carlo Fidanza e il Consigliere Comunale di FdI, Francesco Rocca, che hanno commentato “È evidente che questi individui si sentano liberi di tenere in ostaggio ed imbrattare con slogan anarcoidi la città, specialmente nella zona dei Navigli”.  Auspicando “L’augurio è che nella zona ci siano telecamere che permettano di individuare i responsabili di questi atti vandalici. “Con i loro gesti, che ricadono in termini economici sulle spalle dei cittadini, – hanno concluso i due  Meloniani – l’unica cosa che fanno è contribuire ad aumentare il degrado e l’illegalità nei nostri quartieri”. 

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Caro-Affitti: l’appello di Azione Universitaria e Fratelli d’Italia a Milano

Caro-Affitti: l’appello di Azione Universitaria e Fratelli d’Italia a Milano. “Dopo la pausa estiva tornano le tende per protestare contro il caro-affitti, la sinistra nazionale e milanese ci eviti le passerelle dello scorso maggio e sia più concreta, soprattutto a Milano. “Si tratta di un problema serio, che merita, a sua volta, strategie risolutive strutturali e concrete: non è attraverso la mera ricerca di attenzione mediatica, montando una tenda davanti l’università o facendo la solita passerella politica che si calibreranno gli affitti o si implementeranno nuove sistemazioni”, è quanto afferma Rosario Losiggio, Consigliere Nazionale degli Studenti Universitari di Azione Universitaria, nonché studente di un ateneo milanese. “Il caroaffitti, e più in generale il diritto allo studio, è una delle priorità assolute del Governo Meloni. È dimostrato, tra l’altro, con lo stanziamento di 900 mln nel maggio scorso, proprio finalizzati all’acquisizione di nuovi posti letto in studentati e residenze. A lungo termine, oltre agli sforzi del MUR e del Governo, come proposto anche dal gruppo consiliare di Azione Universitaria (AU) in CNSU, è necessario che i comuni siano sollecitati ad impegnarsi nell’individuazione di spazi pubblici da adibire a nuovi studentati e, ove necessario, nella stipulazione di convenzioni con privati, al fine di rendere subito disponibili strutture idonee ed economicamente sostenibili per le famiglie”, continua Losiggio. Per Manuel Mariani, responsabile per Milano di Azione Universitaria e studente universitario milanese: “Il problema del caro affitti è un tema assolutamente delicato. Per gli studenti universitari, in particolare, risulta essere una vera e proprio “Spada di Damocle” perennemente presente. Risulta, peraltro, inutile reiterare proteste che presentano, in aggiunta, alcune falle. È noto, infatti, che, a differenza di quanto dice la nota di protesta che annuncia l’iniziativa del 16 e 17 del prossimo mese che si svolgerà a Milano, che sia proprio ALER, ente regionale che gestisce le case popolari di Regione Lombardia, ad aver pubblicato un bando per l’assegnazione a società, cooperative e simili, in locazione, di immobili, nella città di Milano, destinati a studenti universitari fuorisede, dottorandi e una pluralità di ulteriori categorie legate al mondo universitario. È impossibile, perciò, parlare di immobilismo da parte della nostra amministrazione regionale. Non solo, Azione Universitaria, attraverso il CNSU e il dialogo continuo col MUR ha portato più volte alla luce questo problema e sta concretamente intervenendo per risolvere queste problematiche legate al caro affitti e all’housing. Rimane focale, nella nostra azione, per esempio, il continuo monitoraggio circa l’uso di fondi destinati all’housing studentesco. Come al solito, noi di AU, in sinergia con le autorità di governo, preferiamo lavorare per trovare soluzioni concrete alle problematiche che affliggono gli studenti universitari e lasciamo agli altri le stucchevoli proteste che non recano alcun vantaggio alla nostra società”. Francesco Rocca, Consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Milano, dichiara: “Nella scorsa campagna elettorale del 2021 la sinistra milanese aveva promesso una città più accessibile anche per gli studenti universitari, ricordo l’immobile sfitto di proprietà comunale presente a Ponte Lambro e progettato da Renzo Piano, un edificio dei primi anni 2000 abbandonato e più volte oggetto di proclami da parte della Giunta Sala, doveva essere realizzato uno studentato; che intenzioni ha ora l’Amministrazione comunale considerando anche l’emergenza caro affitti? In merito presenterò nuova Interrogazione agli Assessori competenti. Se c’è la volontà politica da parte del Comune è possibile lavorare affinché altri edifici sfitti del Comune vengano adibiti a studentati, come la Cascina Boldinasco in via De Lemene”. Di fronte al caro affitti e alle bolle speculative che colpiscono anche la nostra città ognuno deve fare la sua parte, evitando passerelle e inutili proclami”. Così in una nota Francesco Rocca, Consigliere comunale di Fratelli d’Italia; Manuel Mariani, responsabile per Milano di Azione Universitaria; Rosario Losiggio, Consigliere nazionale di Azione Universitaria in CNSU e CUN.

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