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“L’araba felice” al crocevia tra due culture

di Stefania Vezzoli Rajae Bezzaz, inviata di “Striscia la notizia”, ospite in Franciacorta “Non sono né carne né pesce, forse tofu?”. Una battuta scherzosa, quella di Rajae Bezzaz, inviata del tg satirico “Striscia la notizia” che martedì 10 ottobre è stata ospite all’evento culturale del Rotary club Cortefranca Rovato. Alla serata, ideata da Giuseppe De Lorentiis, erano presenti tra gli altri il presidente del Rotary club Paolo Curti, affiancato dal vice presidente Davide Mai Palazzolo e da altri membri del Direttivo, nonché gli assessori del Comune di Rovato Valentina Bergo e Daniela Dotti. Nella splendida cornice di Borgo Santa Giulia a Corte Franca, nel cuore della Franciacorta, la conduttrice e speaker radiofonica (ogni sabato e domenica mattina è in onda dalle 7 alle 10 su R101) ha condiviso racconti e aneddoti sulla sua famiglia, ma anche riflessioni più generali sulla società odierna. Intervistata dalla giornalista Ester La Uggi, ha parlato anche del suo libro, “L’araba felice – La vita svelata di una musulmana poco ortodossa”, scritto nel 2021 ed edito Cairo. “Il titolo l’ho scelto perché esistono anche arabe felici: anche se a volte, per stereotipi, non si pensa alle donne arabe felici, esistono e sono tante, e io ne sono la testimonianza. Sono fiera delle mie origini, sono libera nelle mie scelte, vivo in un Paese che mi piace, faccio un lavoro che amo: perché non dovrei essere felice?”, ha spiegato. Nata a Tripoli, in Libia, Rajae Bezzaz è cresciuta in Marocco, insieme alla sorella, coi nonni e le zie perché i suoi genitori, entrambi professori, erano emigrati in Italia. “E’ partito tutto da una guerra, la Guerra del Golfo – ha ricordato – I nonni mi hanno dato la saggezza, ed è colpa di mia nonna se mi sono appassionata al teatro, all’arte e alla comunicazione, perché lei da piccole ci faceva studiare teatro. Però da grande, quando ho voluto prendere questa strada, mi hanno contrariata tutti. Ho partecipato al Grande Fratello per dare voce a giovani di seconda o terza generazione, figli di due culture, che non venivano rappresentati, e fare vedere la loro normalità. Ragazzi qualunque che vogliono vivere liberi, professare la loro fede e le loro culture e credere nei sogni. Alcuni miei parenti l’hanno vissuto come un tradimento: i miei zii non mi parlano più. Mi dispiace, ma io sono figlia di questa mescolanza”. La conduttrice ha detto più volte di sentirsi al crocevia tra due culture. “Prendendo il meglio dell’Italia e del Marocco mi sento più ricca – ha sottolineato – Non mi piace la globalizzazione forzata, credo nell’unicità dei popoli. Ma è innegabile che con la globalizzazione ci assomigliamo di più. Cerchiamo di mantenere la nostra cultura di origine e di mescolarla con quella di adozione”. Impegnata in difesa dei diritti civili, Rajae è sempre a fianco delle persone che non hanno voce, delle donne e dei bambini: per questo, tra i suoi obiettivi, c’è anche un progetto umanitario, volto alla creazione di una casa famiglia. “Rappresenta la possibilità di aiutare e creare una speranza – ha aggiunto – In Marocco vedo tanti giovani che hanno creduto nel loro Paese d’origine e oggi sono realizzati. Soffro invece che l’Italia abbia perso un po’ la poesia, il credere nel bello, il sano patriottismo. Con gli occhi di una straniera, vedo un bellissimo Paese e mi dispiace constatare che la gente non ha più voglia di combattere”. Rajae Bezzaz è una donna forte e determinata, che a 15 anni è andata a vivere da sola, che non ha mai avuto paura di essere controcorrente, ma i momenti difficili non sono mancati. “Il vero strappo è stato togliermi dai nonni e portarmi qua – ha rivelato – Ero una bambina molto sveglia, ero abituata a giocare in strada e all’improvviso ho visto la mia libertà limitata, mi sono sentita in gabbia, è stata una sofferenza”.

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Dolce Autunno fra i vigneti della provincia di Brescia alla scoperta di Franciacorta, Garda, Colli dei Longobardi e Valle Camonica

Dolce Autunno fra i vigneti della provincia di Brescia alla scoperta di Franciacorta, Garda, Colli dei Longobardi e Valle Camonica. Franciacorta, Garda, Colli dei Longobardi e Valle Camonica: la provincia di Brescia racchiude quattro aree vinicole d’eccellenza, innumerevoli cantine da visitare e in cui acquistare direttamente dai produttori vini pregiati, Strade del Vino fra le prime a nascere in Italia. Un territorio in cui l’enoturismo si è fatto arte dell’accoglienza, dove ciascuno può scegliere il genere di struttura più adatto alle sue esigenze dove alloggiare nel verde, dall’agriturismo al relais di charme. Settembre e ottobre sono i periodi ideali per andare alla scoperta di questi straordinarie terre, che sono animate anche da una serie di piacevoli eventi. La Franciacorta La Franciacorta, terra del prezioso Franciacorta (il più pregiato fra i vini italiani rifermentati in bottiglia con il Metodo Classico) a cui dà il nome, è fra le zone italiane più amate dagli enoturisti. Le sue colline sono punteggiate da borghi e castelli, abbazie e ville patrizie, prestigiose cantine: vi si snoda la Strada del Franciacorta (www.franciacorta.net) che prende il via dal centro di Brescia e arriva sulle sponde del Lago d’Iseo. Un motivo in più per visitarla, è il Festival in Cantina, in programma negli week end dell’11-12 e del 18-19 settembre. Le 66 Cantine partecipanti accolgono gli ospiti con eventi originali e fantasiosi e visite guidate con degustazione. La kermesse propone eventi coinvolgenti e una ricca offerta di iniziative dedicate all’intrattenimento e all’approfondimento enogastronomico e culturale. Un appuntamento quindi adatto a tutti: dagli enoappassionati, che possono partecipare a degustazioni a tema, agli amanti del buon cibo, che godono delle gustose proposte di ristoratori locali e chef, tra tradizione e innovazione. Ampio spazio viene dedicato agli sportivi, che possono avventurarsi tra i vigneti e le colline facendo trekking e percorrendo itinerari a piedi o in bicicletta, così come alle famiglie che hanno la possibilità di divertirsi con iniziative ludiche e pic-nic nella natura. Non c’è poi occasione migliore per perdersi tra i molteplici luoghi di interesse storico artistico che costellano la Strada del Franciacorta, dai monasteri ai piccoli musei. Il 2-3 e il 9-10 ottobre i sapori della Franciacorta tra arte, cibo e vino sono protagonisti di Benvenuto autunno!, visite e degustazioni guidate alla scoperta del mondo di Bacco organizzate alla Casa Museo Paolo e Carolina Zani di Cellatica. Si va alla scoperta delle più belle opere della collezione che raccontano il mito dionisiaco: dal dipinto di Giambattista Tiepolo dedicato alle Nozze di Bacco e Arianna all’Allegoria della Terra, pregevole tela di François Boucher appartenuta al re di Francia Luigi XV, passando per i Bacchanalia che animano la candida porcellana di Massimiliano Soldani Benzi (seconda metà del XVIII secolo). Anche il giardino della Casa Museo è popolato di sculture e vasi che eternano la memoria del dio del vino. A conclusione di ogni itinerario guidato, i visitatori possono partecipare a una esclusiva degustazione, condotta da un esperto sommelier AIS, di diverse tipologie di Franciacorta accompagnata da proposte culinarie tipiche della zona. Garda: un lago, 3 zone DOC Viti e ulivi si alternano sulla sponda bresciana del Lago di Garda, e nell’immediato entroterra, dove si snoda la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda. Un solare e fertile paesaggio mediterraneo punteggiato da antichi borghi, imponenti castelli, caratteristiche cittadine lacustri, in cui sono incastonate cantine, frantoi, agriturismo, tipiche trattorie ed eleganti ristoranti. Lo si può scoprire seguendo gli itinerari automobilistici scaricabili dal sito www.stradadeivini.it (che si snodano ad esempio in Valtensi, fra le colline moreniche della sponda meridionale del lago, nel tratto da Sirmione a Salò, nel Parco dell’Alto Garda), oppure pedalando in relax lungo il percorso di una trentina di km fra i vigneti della Lugana. Sono le zone di produzione di importanti e apprezzati vini a Denominazione d’Origine Controllata. Cuore (e al vertice della denominazione) della DOC Riviera del Garda Classico (che va da Sirmione a Limone sul Garda) è la Valtènesi, un bucolico territorio dove l’ospitalità è oggi un’arte e dove la coltivazione della vite vanta origini antichissime, che affondano addirittura in epoca preromana. Considerata come l’ultimo avamposto di Mediterraneo nel cuore del nord-Europa, tra i comuni di Desenzano a Salò, nel cuore dell’anfiteatro morenico gardesano, è un’area contraddistinta da un microclima unico, influenzato dai benefici effetti del più grande lago italiano. Qui ha trovato patria elettiva il Groppello, grande vitigno autoctono che rappresenta il principale patrimonio enoico del comprensorio: un piccolo patrimonio dell’umanità, considerato che al mondo ne esistono solo 400 ettari coltivati per l’appunto in quest’area. Altra perla della Valténesi è il pregiato Chiaretto, fra i più importanti ed apprezzati Rosé italiani. Un’occasione piacevole per visitare la Valténesi è, all’inizio di ottobre, Profumi di mosto, evento diffuso sul territorio, in cui ciascuna azienda propone esperienze in cantina e in vigneto, dalle degustazioni alle installazioni artistiche en plein air, agli abbinamenti cibo-vino (info su www.consorziovaltenesi.it). Le incantevole colline moreniche che abbracciano a sud il Garda, fra Sirmione, Pozzolengo, Desenzano e Lonato, sono la terra del Lugana DOC, raffinato bianco lacustre dai natali illustri, dato che la sua origine è certificata fin dal Settecento, ma la tradizione viticola di queste terre risale quantomeno ai Romani. Prodotto da una particolare varietà locale chiamata “turbiana”, che ne garantisce struttura e buona longevità, profuma di fiori di campo e agrumi ed è oggi uno dei vini italiani di maggior successo. Terza DOC è il San Martino della Battaglia, un bianco secco ottenuto esclusivamente dal vitigno a frutto bianco TUCHÌ o Tocai Friulano, diffuso oltre che in Friuli Venezia Giulia, anche Veneto e in Lombardia orientale, dove questo vino viene prodotto. Trae il nome dal luogo (nel comune di Desenzano) in cui nel 1859 si combatté la più cruenta e decisiva battaglia del Risorgimento, oggi contrassegnata dall’alta torre eretta per onorare la memoria di Vittorio Emanuele II e di coloro che hanno combattuto per l’unità d’Italia, dalla cui cima si gode uno straordinario panorama sul basso lago di Garda (www.sanmartinodellabattaglia.it). Il più esteso vigneto cittadino d’Europa e la Strada del Vino e dei Sapori Colli dei Longobardi

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