Galimberti

E se fosse Galimberti l’uomo giusto per il centrodestra?

E se fosse Galimberti l’uomo giusto per il centrodestra? Alessandro Galimberti è qualcosa di più di un nome come candidato sindaco, è una prospettiva diversa. Dopo gli anni di Sala e del bilancio diciamo ottimista (come lo ha definito l’assessore Tasca), delle dichiarazioni roboanti seguite da topolini, da una politica entrata nel momento Pollock, e del cazzeggio come religione civile, forse proprio il presidente dell’ordine dei giornalisti potrebbe essere la persona giusta da lanciare verso la poltrona di sindaco. Quando è arrivato al vertice dell’Ordine dei giornalisti la situazione dell’ente era tra il drammatico e il ridicolo: per dirne una, si stava trascinando una disputa tra l’Ordine regionale e l’Ordine nazionale con ben quattro pro cedimenti di fatto fotocopia su rimborsi e quote di iscrizione. Con una telefonata Galimberti ha trovato una quadra con l’Ordine nazionale, smettendo di usare i soldi dei colleghi per nutrire gli avvocati e le dispute personali tra potentati. Ha rimesso in linea la sicurezza informatica dell’ente che era un colabrodo. E ha mantenuto un profilo istituzionale nonostante si sia trovato a governare la categoria forse più litigiosa e indisciplinata d’Italia. Un compito non facile perché ci sono giornalisti in grado di compiere gesti di cui persino un politico si vergognerebbe. Eppure è rimasto in sella, richiamando all’ordine tanto i Pietro Senaldi quanto le Selvagge Lucarelli. E tra l’altro era arrivato al vertice dell’Ordine lombardo con un’altra caratteristica calzante con la situazione del centrodestra milanese: il caos emerso dal voto aveva reso necessaria alle forze in campo una convergenza su un nome più terzo possibile. Perché così di fatto si potevano conservare certi equilibri. E visto che qui l’accordo sui nomi classici non si riesce a trovare…Di esempi se ne potrebbero aggiungere tanti, ma crediamo che basti questa sintesi per porsi la domanda: E se se fosse Galimberti l’uomo giusto per il centrodestra? Il nome era già emerso nel 2020 e nonostante le polemiche della categoria lui non si era sottratto perché essere messo tra i papabili non era una candidatura. Perché non proporglielo ora?

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Caradonna e Galimberti: “Rinviare elezioni degli Ordini dei commercialisti e giornalisti”

Caradonna e Galimberti: “Rinviare elezioni degli Ordini dei commercialisti e giornalisti”. I due presidenti degli ordini professionali meneghini chiedono al governo di rimandare il rinnovo delle cariche visto l’espandersi dell’epidemia. <Aprire le urne elettorali per migliaia di professionisti nel pieno della seconda ondata di pandemia sarebbe un atto di irresponsabilità istituzionale:; per questo chiediamo alle autorità statali – a cominciare dai ministeri vigilanti – e a quelle regionali di intervenire con urgenza per sospendere le elezioni degli Ordini di novembre>. È l’appello lanciato dai presidenti dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili milanese, Marcella Caradonna, e dal presidente dell’Ordine lombardo dei giornalisti, Alessandro Galimberti, alla vigilia delle consultazioni per il rinnovo dei rispettivi Consigli. Nei giorni scorsi i due Ordini hanno presentato un’istanza urgente alla Presidenza del Consiglio, al ministero della Giustizia (vigilante) e a quello delle Salute, oltre alla Presidenza della regione Lombardia e all’assessorato Welfare, per chiedere un intervento urgente di chiarificazione anche alla luce delle nuove restrizioni sanitarie contenute nel Dpcm e nelle ordinanze regionali. <Mentre a Milano le preoccupazioni per la diffusione esponenziale del coronavirus sono ormai tornate ai livelli massimi della scorsa primavera, e con il sistema sanitario già in piena fase critica- dicono Galimberti e Caradonna in una nota congiunta –è impensabile chiamare alle urne migliaia di professionisti incuranti dei gravissimi rischi a cui verrebbero esposti, per non parlare dell’esposizione di scrutatori e del personale dedicato alla consultazione>. Le elezioni dei commercialisti sono fissate per il 5 e 6 novembre, mentre quelle dei giornalisti inizierebbero l’8 (periodi ancora coperti dai divieti del Dpcm del 18 ottobre scorso), e dovrebbero proseguire il 15/16 e, per l’eventuale ballottaggio, il 22 e 23 novembre. <Il voto è un diritto inalienabile degli iscritti ai nostri Ordini (22.750 giornalisti e 9.500 commercialisti) ma aprire le urne in un momento drammatico come questo significherebbe, tra l’altro negare di fatto il diritto a scegliere i propri rappresentanti. Anche se la motivazione principale per la richiesta di sospensione/rinvio – aggiungono i presidenti – resta la tutela della salute dei colleghi, tema non negoziabile per nessuna ragione>.

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Galimberti nel mirino: si apre l’ipotesi Limonta

Galimberti nel mirino: si apre l’ipotesi Limonta. Troppi i problemi, poche le soluzioni da parte dell’assessore che dovrebbe occuparsi dell’edilizia scolastica milanese. Se l’opposizione non aveva fatto mancare le sue critiche per le scuole comunali chiuse per pioggia (situazioni molto imbarazzanti per una città come Milano) ancora non si sentivano reazioni nella maggioranza. Eppure qualcosa si muove: anche dalle stanze del Potere di Palazzo Marino filtra una certa insoddisfazione. A maggior ragione visto che ci sarebbe un candidato ideale: Paolo Limonta. Già sostenitore dei comitati pro Pisapia, insegnante tra una pausa e l’altra dall’attività politica e perfetto per rappresentare il popolo delle sardine appena manifestatosi. A parlarne apertamente è Alessandro De Chirico, consigliere battitore libero di Forza Italia: “Apprendo da fonti interne alla maggioranza di Palazzo Marino che non sono il solo a pensare che l’assessore Galimberti sia inadeguata nell’affrontare l’emergenza dell’edilizia scolastica. Che la giunta Sala l’abbia lasciata sola non spetta a me dirlo, ma è evidente che non può più restare dov’è visto che, nella riunione odierna di maggioranza tenutasi in Sala Marra, sono emersi molti mal di pancia sulle risposte tentennanti provenienti dall’assessorato. È evidente la grande incapacità di far fronte al problema infrastrutturale da parte del Comune, nonostante la mia proposta – approvata con un ODG durante l’approvazione dell’ultimo bilancio – di conferire a MM l’incarico progettuale degli interventi da eseguire. Qui c’è però di mezzo l’incolumità di bimbi e ragazzi che frequentano le scuole cittadine. Nella commissione di mercoledì ribadirò che da parte del sindaco è necessario intervenire in maniera chiara e forte. Se il sindaco Sala ha veramente a cuore Milano e i tanti giovani, di cui ha dichiarato di essere lo zio di tutti, sarebbe il caso di sostituire in giunta l’assessore Galimberti magari con il presidente della commissione Scuola, Paolo Limonta, che sicuramente ne capisce di più“. Per il sindaco Giuseppe Sala potrebbe essere una buona idea: i disservizi ci sono, chiunque può notarlo, dunque una scusa per liberare la casella per Limonta ci sarebbe. Tra l’altro, ora che Majorino almeno formalmente si è piazzato a Bruxelles a Sala potrebbe servire una nuova pedina rossa sulla scacchiera. In fondo la corsa per le prossime comunali è iniziata. E visto che il centrodestra è nel pallone, tanto vale sfruttare questo periodo per posizionare meglio i pezzi sulla scacchiera.  

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Scuole allagate, De Chirico: Galimberti va rimossa

“Ogni volta che piove, Milano sembra colpita da una mareggiata“. E’ il commento del Consigliere Comunale Alessandro De Chirico (FI) all’ennesima giornata di pioggia in cui scuole e asili si sono allagati. “Anche oggi dobbiamo aggiornare l’elenco di asili e scuole allagate e non agibili parzialmente o in toto. – continua De Chirico – Mi arrivano segnalazioni dall’asilo di via Cesalpino e da quello di via San Paolino. Dalla scuola dell’infanzia di via Satta dove, oltre ai pannelli del controsoffitto marciti dalla pioggia, addirittura mi hanno mandato foto di escrementi di topo. Altre foto mi sono arrivate dalla primaria San Giuseppe Calasanzio di via Don Gnocchi e dalla scuola secondaria Gaetano Negri di piazzale Axum che, nonostante l’inaugurazione del 2015, cade a pezzi”. “Strade allagate e mezzi pubblici bloccati nel traffico paralizzato non fanno nemmeno notizia. Dall’assessore Galimberti nemmeno le consuete frasi di circostanza” accusa De Chirico. “È evidente la grande incapacità di far fronte al problema infrastrutturale da parte del Comune. Qui c’è però di mezzo l’incolumità di bimbi e ragazzi che frequentano le scuole cittadine. Non va meglio all’assessore Granelli che ha ormai capito di dover tacere davanti ai continui allagamenti causati da una pessima manutenzione dei pozzetti stradali di scarico intasati dalle foglie e dai cedimenti dei tombini. Se il sindaco Sala ha veramente a cuore Milano – conclude –  e i tanti giovani, di cui ha dichiarato di essere lo zio di tutti, dovrebbe prendere provvedimenti drastici nei confronti di due assessori che a ogni occasione non smentiscono mai la loro evidente incapacità“.  

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