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Galli annuncia di voler violare i protocolli sui vaccini ai medici: “Reazioni fastidiose”

Galli annuncia di voler violare i protocolli sui vaccini ai medici. “Inutile vaccinare chi ha avuto il Covid-19”. Lo afferma Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano in un’intervista a QN. Galli spiega di aver “avuto diversi medici e infermieri vaccinati che hanno riferito effetti collaterali, una risposta eccessiva del sistema immunitario al vaccino. Nulla di pericoloso, ma la seconda dose è anche più fastidiosa della prima nei soggetti che hanno già superato l’infezione”. Secondo Galli, “ha poco senso convocare due volte chi si è ammalato ed è guarito, perché possiede già una memoria immunologica. Finora si è affermata una linea talebana, per cui se obiettavi qualcosa venivi bollato come irresponsabile, ma l’atteggiamento sta cambiando”. Un esempio? “Io ho davanti a me una dottoressa di 55 anni, che si è negativizzata il 20 novembre, l’hanno vaccinata il 15 gennaio, e viste le reazioni non farà la seconda dose, anche se un protocollo, che potrei definire demenziale, prevede che siano tutti riconvocati senza eccezioni”, replica.

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Galli: non vaccinate i guariti dal Covid

Galli: non vaccinate i guariti dal Covid. L’ormai celeberrimo professore ha lanciato l’avvertimento su Twitter: “Più di 2 milioni sono in Italia i guariti da #Covid-19 che sanno di esserlo. Nessun dato scientifico sostiene la immediata necessità e la sicurezza del vaccino nel loro caso. Nei guariti non va quindi praticato almeno fino a che non ne sapremo di più”. E in questo modo ha risposto a un dubbio che si stava ingigantendo mentre tutte le regioni gareggiano per vaccinare più persone degli altri: serve vaccinare chi è guarito dal Covid? Perché se sei guarito in teoria hai già le difese immunitarie contro il coronavirus, almeno così pensa la maggior parte delle persone. Ma l’infettivologo dell’ospedale Sacco la spiega pure meglio: non sappiamo che effetto potrebbe avere su di loro, né tanto meno ci sono certezze che possa servirgli. Essendo dunque due milioni le persone guarite, meglio risparmiare quelle dosi per gli altri. E semmai vaccinare i guariti dopo aver immunizzato la maggior parte della popolazione. Perché l’unica prospettiva per uscire da questa crisi pare essere rimasta l’immunità di gregge. Cioè avere almeno il 70-80 per cento della popolazione con gli anticorpi contro questa bestia che sta tenendo il mondo nel caos economico e sociale. Per adesso registriamo dunque l’appello di Galli: non vaccinate i guariti dal Covid. Il professore è una delle poche voci razionali dall’inizio della pandemia. 

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Galli: prepariamoci alla battaglia di Milano

“A marzo temevo la battaglia di Milano, ma fu evitata grazie alla relativa tempestività del lockdown. Adesso stiamo per averla, perché l’infezione dilaga”. Così Massimo Galli, direttore Malattie infettive dell’ospedale Sacco a Agorà su Rai3. “Ora a Milano la gente è suscettibile ad infettarsi, il timore che l’infezione dilaghi è reale ed è testimoniato da quello che vediamo negli ospedali”. A fronte di questa situazione, continua Galli, il personale sanitario, “non è impreparato ma frustrato da dover riaprire e ricannibalizzare tutte le attività che erano state restituite all’assistenza corrente”. Ad oggi, “stiamo già riconvertendo tutto quello che possiamo riconvertire. Qualcosa poteva esser fatta diversamente, ma non venite a dirlo al personale sanitario”. “Se la tendenza non viene invertita nei prossimi 15-20 giorni – secondo Galli – è molto probabile che saranno necessari poi interventi molto più drastici. È aritmetica più che scienza” ma un “nuovo lockdown generalizzato sarebbe un intervento della disperazione e indice del fallimento di altre azioni di contenimento”. ANSA

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