Giancarlo Pignone

Covid, Azione: “I dati di Varese preoccupano le aziende servono misure severe”

Covid, Azione: “I dati di Varese preoccupano le aziende servono misure severe”. Sono 1902 in 24 ore i nuovi contagi segnalati da Regione Lombardia nella serata di ieri; un numero che agita i cittadini, ma anche la politica che in queste ore è chiamata a prendere decisioni sempre più complesse. Azione, tramite il Consigliere regionale Niccolò Carretta, membro della Commissione Sanità, il referente regionale Giancarlo Pignone e il referente della provincia di Varese Andrea Di Salvo dichiarano: “Siamo molto preoccupati per l’evoluzione della situazione nella provincia di Varese. È del tutto evidente che per evitare un lockdown duro come quello di marzo vadano, al più presto, prese alcune decisioni coraggiose e di buon senso. Il virus corre più di ogni previsione e adottare misure maggiormente severe, soprattutto nelle aree più colpite e secondo un criterio di specificità territoriale come già suggerito da Azione in molte sedi, deve essere una decisione da prendere in considerazione subito.” “Sono diverse le segnalazioni che ci sono arrivate – proseguono i responsabili di Azione – circa la difficoltà di processare un numero così alto di tamponi e l’appello che facciamo all’Assessore Gallera è quello di attenzionare maggiormente l’area mettendo a disposizione più laboratori lombardi al fine di ridurre la pressione su quelli nel varesotto”.

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Azione denuncia il Far West della Sanità lombarda

Azione denuncia il Far West della Sanità lombarda. “E’ il far west della Lombardia. E’ la sanità gestita da Regione Lombardia che non ha saputo dominare la pandemia, che non ha saputo dare indicazioni precise a cittadini e aziende e che, ancora più grave, non sembra voler cambiare rotta: il sistema sanitario della Lombardia ha mostrato tutte le sue fragilità nei momenti di crisi, abbiamo imparato che sistemi di sanità pubblica più vicini al territorio funzionano meglio rispetto a quello dei grandi ospedali convenzionati”. Mariasole Mascia e Giancarlo Pignone, coordinatori regionali di Azione, chiedono un cambio di passo a Regione Lombardia e lo fanno dando voce ai professionisti del settore sanitario: “Stiamo elaborando un ‘Libro bianco sul disastro della sanità lombardo’ in collaborazione con gli ordini e le associazioni delle professioni sanitarie perché nel futuro la sanità regionale sappia affrontate le emergenze con maggior capacità ed efficacia”. Come dice Carlo Calenda, leader di Azione, “la Lombardia l’avrei tenuta ancora sotto osservazione e avrei costruito prima tutte le contromisure necessarie a governare il virus. Per esempio avrei seguito il modello del Veneto sui tamponi”. Invece, denunciano Mascia e Pignone, “l’assessore Giulio Gallera tra un comunicato stampa e un’uscita televisiva ha deciso di non puntare sui tamponi come strategia per arrestare i contagi: nonostante fosse la Regione più colpita, la Lombardia ha effettuato appena 172 tamponi per 10mila abitanti contro i 334 del Veneto che ha saputo verificare e gestire Covid-19 e gli eventuali focolai. Risultato? L’alto numero di asintomatici sfuggiti ai controlli sia ieri che oggi poiché un asintomatico per definizione non ha sintomi, non febbre, quindi sfugge a ogni verifica”.

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