Mascaretti (FdI): giunta collusa con l’estrema sinistra? Chiarisca!

Una vicenda sempre più opaca quella che vede la Giunta Sala non rispondere all’interrogazione con cui le si chiede di chiarire i rapporti del Comune con i Centri Sociali e alcuni personaggi della sinistra extraparlamentare. Il regolamento del Comune di Milano – spiega Andrea Mascaretti Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia – prevede che il Sindaco o l‘Assessore competente rispondano all’interrogazione di un consigliere comunale entro 30 giorni. Se viene meno questa regola, viene meno una garanzia fondamentale di trasparenza e tutto diventa più opaco“. Infatti, senza ricevere mai risposta, il 14 maggio 2020 Mascaretti ha inviato alla giunta l’interrogazione che chiedeva di rendere pubblici i rapporti, ad oggi non chiariti, tra il Comune di Milano e i Centri Sociali che durante il lock-down hanno agito a Milano con i loro attivisti in una sorta di accordo con il Comune per le chiamate sociali che arrivano allo 020202 “Il loro coordinatore sarebbe Valerio Ferrandi – spiega Mascaretti – si tratta delle “Brigate volontarie per l’emergenza”, nate a Milano il giorno della rivolta dei detenuti a San Vittore, il 9 marzo. Se vi chiedete chi sia (io me lo sono chiesto) troverete sul web che nel 2016 un tale Valerio Ferrandi, figlio dell’ex esponente di Prima Linea Mario, aveva scritto, nascondendosi dietro il nome Frederic Dubarrè, sotto un post del leader della Lega: Sparati in bocca”. Anche su questo Mascaretti di FdI ha chiesto chiarimenti per sapere se Milano è contro la violenza oppure riconosce propagatori di violenza in ruoli di coordinamento delle attività per i cittadini più fragili e vulnerabili… ma dalla Giunta, nessuna risposta. Perchè? É lecito chiedersi cosa ci sia da nascondere. In casi simili verificatisi in altri comuni i consiglieri d’opposizione non hanno esitato a rivolgersi al Prefetto. Il reato contestato a Sindaci ed assessori, poi costretti a fornire risposte, è stato: la violazione dell’art. 43 D.lvo 267/2000, il quale prevede il diritto dei Consiglieri Comunali di presentare interrogazioni e mozioni, di ottenere dagli uffici competenti tutte le notizie e le informazioni in loro possesso utili all’espletamento del proprio mandato e l’obbligo per il Sindaco, o gli assessori esso delegati, di rispondere entro 30 giorni. Non ottemperare può costare una condanna per il reato di omissione di atti d’ufficio, previsto e punito dall’ art. 328 c.p.. Vedremo se anche il Consigliere Mascaretti deciderà di procedere nello stesso modo.

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