Governatore fontana

Coppie omogenitoriali. Convergenza fra Sala e Fontana

Il Sindaco Giuseppe Sala, è tornato sulla recente bocciatura da parte della Procura di Milano delle trascrizioni della doppia genitorialità per i bambini figli di genitori dello stesso sesso, le cui registrazioni nell’anagrafe milanese andranno cancellate. “Noi dobbiamo riferirci alla Procura di Milano” ha infatti detto Sala, però “anche la Corte d’Appello ha sottolineato come manca una regolamentazione a livello nazionale. Su questi temi, di natura anche molto etica, è veramente assurdo che ci sia un Italia a più facce”. “Faccio un altro esempio” ha continuato il Sindaco “Sto seguendo il dibattito su quello che potrà succedere sul fine vita in Emilia Romagna. Non possiamo immaginare che il fine vita sia ammesso in Emilia Romagna, non in Lombardia e sì in Valle d’Aosta”. “C’è ampio spazio di lavoro per il Governo ma queste questioni deve affrontarle, quella sulle trascrizioni in particolare” ha quindi concluso sollecitando una soluzione da parte il governo. Le rivendicazioni del Primo Cittadino di Milano hanno trovato un’inattesa sponda in Regione Lombardia, il cui Governatore, Attilio Fontana, a margine di un convegno in Tribunale, in merito alla trascrizione all’anagrafe dei figli di coppie omosessuali, ha espresso la necessità di “trovare una soluzione. Anche perché ci sono delle sentenze una in contrasto con l’altra, quindi bisognerà trovare una definizione del tutto”.  Da comprendere se entrambi sperino nello stesso esito, certo è che condividono il pensiero vi sia la necessità di colmare il vuoto normativo esistente per evitare difformità nelle future sentenze riguardanti questo tema.

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Caso camici: assolto il Governatore Fontana

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana è stato prosciolto “perché il fatto non sussiste” con altre 4 persone dall’accusa di frode in pubbliche forniture per il caso dell’affidamento nell’aprile 2020 da parte della Regione di una fornitura, poi trasformata in donazione, da circa mezzo milione di euro di 75 mila camici e altri dpi a Dama, società del cognato Andrea Dini. Lo ha deciso il GIP di Milano Chiara Valori.  “Sono felice. Felice innanzitutto per aver tolto un peso enorme ai miei figli e a mia moglie. E poi i lombardi, tutti quei lombardi, e sono moltissimi, che mi hanno sempre sostenuto”: lo dice il governatore lombardo Attilio Fontana dopo il prosciglimento nel ‘Caso camici’. “Condivido con loro la soddisfazione di vedere riconosciuta la mia onestà e la mia volontà di agire sempre, solo e comunque per il bene dei miei cittadini. E infine un ringraziamento enorme ai miei legali, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, per il grande lavoro che ci ha consentito di avere giustizia. Giustizia nella quale ho sempre avuto fiducia”. Il giudice, prosciogliendo tutti e 5 gli imputati con il “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste” (motivazioni tra 15 giorni), ha deciso che non è necessario un processo nemmeno per lo stesso Dini, per Filippo Bongiovanni e Carmen Schweigl, rispettivamente ex dg e dirigente di Aria, centrale acquisti regionale, e per Pier Attilio Superti, vicesegretario generale della Regione. Secondo l’accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Paolo Filippini e Carlo Scalas, in base al contratto del 16 aprile 2020 Dama, che detiene il marchio Paul&Shark, avrebbe dovuto fornire 75mila camici e altri 7mila set di dpi per un importo di 513mila euro. Quando emerse il conflitto di interessi (la moglie di Fontana, Roberta Dini, aveva il 10% di Dama), gli indagati, per i pm, avrebbero tentato “di simulare l’esistenza” dall’inizio “di un contratto di donazione” per lo meno per i 50mila camici già consegnati e la restante parte, però, 25mila ‘pezzi’, non arrivò più ad Aria. Da qui l’accusa di frode in pubbliche forniture. Accusa che oggi è stata cancellata dalla decisione del gup. Nessun illecito né penale né civilistico, hanno sempre sostenuto i difensori del governatore, Jacopo Pensa e Federico Papa, bensì una fornitura che si è trasformata in donazione e che ha consentito alla Regione “di risparmiare 513 mila euro”. Non c’è mai stata, spiegava la difesa, “alcuna gara, ma una offerta d’urgenza accettata come una fornitura a pagamento” di dispositivi che poi “si è deciso di donare”. Per l’accusa, invece, il governatore, “previo accordo con Dini” decise di “pagare, a titolo personale, in favore di Dama il prezzo” dei camici, con il tentativo di effettuare un bonifico di 250 mila euro per il cognato da un conto svizzero. E per i restanti 25mila camici, secondo i pm, si intervenne su Bongiovanni “affinché rinunciasse alle residue prestazioni” per contenere il “danno economico” di Dama. Ipotesi tutte cadute oggi. Su quel conto svizzero i pm aprirono anche un’inchiesta autonoma per falso nella voluntary disclosure e autoriciclaggio archiviata a febbraio, così come fu archiviata in passato un’altra indagine per abuso d’ufficio su Fontana per la nomina di un suo ex collega di studio legale. ANSA

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Coronavirus: appello del Governatore Fontana ai lombardi

“Oggi cari lombardi, soprattutto giovani, ho bisogno di tutta la vostra attenzione. L’andamento della curva epidemiologica del Covid-19 in Lombardia sta risalendo. Al momento la nostra situazione è migliore che in altre regioni, ma i numeri sono in crescita. Devo chiedervi più attenzione e responsabilità: distanziamento sociale igiene delle mani e mascherina, quando siete in giro con i vostri amici o colleghi di studio o di lavoro. Dobbiamo proteggere le persone fragili e più a rischio; che essi siano i vostri genitori, amici o nonni. Mi rivolgo a voi in particolare perché dall’analisi dei dati è emerso che a differenza di quanto accaduto ad inizio pandemia ora la fascia di età più suscettibile al contagio è quella che va dai 20 ai 29 anni (a marzo era dai 70 ai 79) e le occasioni di diffusione sono le attività legate al tempo libero. Contrariamente a quanto accadeva nel periodo di picco dell’espansione del virus, a un sempre maggiore numero di positivi, fortunatamente non assistiamo a una crescita esponenziale dei ricoveri e delle terapie intensive, ma questo non ci tranquillizza, dobbiamo tenere alta la guardia. Se è vero che è migliorata la nostra capacità di tracciamento, isolamento e spegnimento dei focolai è altrettanto vero che non conosciamo ancora abbastanza questo virus per scongiurare il pericolo che rapidamente la situazione possa precipitare. Oggi ho partecipato a una delle ordinarie riunioni della nostra “Commissione indicatori Covid-19 “, che tiene costantemente monitorata la situazione e ho raccolto la loro preoccupazione. Sono stati proprio loro, che lavorano incessantemente, a evidenziare la necessità di richiamare la vostra attenzione e il vostro aiuto prima di ipotizzare qualsiasi tipo di intervento restrittivo. Nel pomeriggio ho illustrato la situazione anche ai capigruppo del Consiglio regionale affinché l’azione di sensibilizzazione sia la più ampia possibile. Questo non è il momento di divisioni e la politica deve dimostrare, come chiedo a voi, grande senso di responsabilità. Se vogliamo che questa ‘nuova normalità’, come l’abbiamo spesso chiamata, sia meno pesante per tutti, dobbiamo lavorare tutti insieme. Lunedì ho convocato il Comitato Tecnico Scientifico regionale per ragionare sulla strategia da seguire. Nel frattempo, già da questo week end vi raccomando di seguire quelle poche regole che ci hanno portato fuori dal tunnel nei mesi scorsi: mascherina, distanziamento sociale e igiene delle mani. Forza, insieme ce la faremo!”.

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Avviso di garanzia al Governatore Fontana

Avviso di garanzia al governatore Attilio Fontana che risulta indagato dalla Procura di Milano nell’inchiesta sulla fornitura da mezzo milione di euro di camici e altri dispositivi di protezione da parte della società Dama spa gestita dal cognato Andrea Dini e di cui la moglie del presidente della Lombardia, Roberta Dini, detiene una quota del 10%. La nuova iscrizione nel registro degli indagati, da quanto si è appreso, è arrivata nella giornata in cui è stato interrogato Filippo Bongiovanni, il dg dimissionario di Aria spa, la centrale acquisti regionale, indagato per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, assieme allo stesso Andrea Dini. Nelle tre ore di faccia a faccia coi pm, Bongiovanni avrebbe fornito la sua versione dei fatti chiarendo che la Regione Lombardia e la sua centrale acquisti nelle fasi più difficili dell’emergenza Covid hanno operato in uno stato “quotidiano” di necessità, in un’emergenza fronteggiata dalle strutture regionali con sforzi ed impegno. L’ormai ex dg, difeso dal legale Domenico Aiello, ha anche messo a verbale dettagli concreti sugli sforzi fatti, a suo dire, dalle strutture regionali nell’emergenza. Secondo le indagini dell’aggiunto Maurizio Romanelli e dei pm Filippini, Furno e Scalas, quell’affidamento diretto senza gara della fornitura, che risale al 16 aprile, sarebbe avvenuto in conflitto di interessi e l’ordine sarebbe poi stato trasformato in donazione solo il 20 maggio, dopo che la trasmissione Report iniziò ad indagare sulla vicenda. E Dama, comunque, avrebbe voluto guadagnare provando a vendere 25mila camici (dei 75mila totali di cui 50mila donati) anche a fine maggio con un prezzo di 9 euro a camice, invece che 6 euro che era il prezzo proposto ad Aria. ANSA

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Contagiata collaboratrice di Fontana, Governatore in quarantena

Contagiata collaboratrice di Fontana, lo ha annunciato lo stesso Governatore di Regione Lombardia con un post su Facebook in cui ha scritto: “Una collaboratrice del mio staff è risultata positiva al Coronavirus. Oggi abbiamo quindi eseguito il test sia io che il resto della mia squara e, fortunatamente, al momento risultiamo negativi. “Questo comporterà per noi, come per tutti, un periodo di auto-quarantena di 14 giorni“. Fontana ha accompagnato il post con un video in cui ha dato aggiornamenti sull’evolversi della crisi sanitaria e sullo stato di salute suo e della squadra che se ne sta occupando assessori compresi.

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