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La magistratura indaga, le RSA rispondono

Si stanno muovendo soprattutto sul piano documentale, con l’analisi dei tantissimi esposti e denunce arrivati e delle carte presentate dalle varie strutture, le indagini aperte dalla Procura di Milano sui casi di contagi da Coronavirus nelle residenze sanitarie assistenziali milanesi, dove decine e decine di anziani sono morti e molti operatori si sono ammalati. Tra i vari fascicoli già aperti in questi giorni, per diffusione colposa di epidemia e reati in materia di sicurezza del lavoro, anche quello, come si era saputo già il 2 aprile, nato dalle denunce di lavoratori dello storico Pio Albergo Trivulzio, dove nel mese di marzo sono morti 70 anziani. Altre indagini sulla mancanza di cautele, sia informative che di dispositivi, per prevenire il rischio dei contagi, infatti, sempre scaturite da denunce anche di familiari di vittime e da segnalazioni, sono in corso sull’Istituto Palazzolo Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano (“nessuna negligenza in contagi del personale“, ha sempre ribadito l’istituto), su una ‘casa famiglia’ di Affori, ma anche su altre Rsa del milanese, tra cui una nel quartiere Corvetto. In funzione delle accuse che le erano state mosse, ieri, la direzione del Pio Albergo Trivulzio aveva emesso un comunicato per difendere il proprio operato: “Il Presidente Maurizio Carrara e il Direttore generale Giuseppe Calicchio, dell’ASP IMMS Pio Albergo Trivulzio hanno incaricato i propri legali di procedere alla diffida nei confronti del quotidiano laRepubblica, a seguito dell’articolo in prima pagina, firmato da Gad Lerner, dal titolo “ La strage nascosta del Trivulzio” Al legali è stato altresì dato mandato di tutelare, nelle sedi opportune, l’immagine del Trivulzio e l’onorabilità professionale dei responsabili sanitari. Nell’articolo infatti si sostiene che la “strage nascosta’ nel mese di marzo riguarderebbe 70 pazienti. Tale dato, presente sul sito dell’Istituto e ripreso da altri organi di stampa, si riferisce al numero complessivo dei decessi nel mese di marzo, in parte probabilmente riconducibili a Covid 19 senza però che sia stato possibile effettuare i tamponi per accertare la presenza del virus”. “Il dato del primo trimestre 2020, che tiene conto anche dei decessi di ospiti trasferiti ai Pronto Soccorsi, è in linea con i decessi avvenuti al PAT nel corrispondente trimestre 2019 (170 contro 165), mentre nello stesso periodo sono risultati 15 contro 13 alla RSA Principessa Jolanda. Nel mese di marzo 2020 al PAT sono risultati 18 decessi in più rispetto al corrispondente mese del 2019. Una situazione che non si configura come strage nascosta ma conferma che al PAT non vi sia una situazione fuori controllo Operativamente il Pio Albergo Trivulzio si è sempre attenuto rigorosamente alle disposizioni delle Autorità sanitarie (OMS, Istituto Superiore di Sanità e Regione Lombardia) per quanto riguarda l’uso dei dispositivi di protezione individuale, così come sui tamponi oro-faringei si è e si attiene alle disposizioni di Regione Lombardia e dell’Agenzia di Tutela della Salute”. “Disposizioni che riteneva di poter ignorare il prof. Bergamaschini, sospeso anche a tutela della sua salute connessa all’età, e rientrato solo a seguito della sua autocertificazione a proseguire nella collaborazione. E’ grave, inoltre, che il giornalista si sia affidato alle sole dichiarazioni di un rappresentate sindacale interno, senza avvertire la necessità di verificarne l’attendibilità con la dirigenza dell’Istituto e con i responsabili dell’ufficio stampa in contatto quotidianamente con le redazioni dei media non solo cittadini”.

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La Procura indaga la speculazione su mascherine e gel

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di “manovre speculative” su generi di prima necessità in relazione alle vendite a prezzi ‘folli’, in particolare su piattaforme online, di gel disinfettanti e mascherine in questi giorni di emergenza Coronavirus. Il fascicolo al momento è a carico di ignoti ed è coordinato dagli aggiunti Tiziana Siciliano e Eugenio Fusco e la Gdf effettuerà un primo monitoraggio per gli accertamenti. ANSA  

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La Procura indaga sull’episodio di via Gola

Non appena le sarà trasmessa l’informativa della Polizia di Stato, la Procura di Milano aprirà un’indagine sull’aggressione ai vigili del Fuoco avvenuta in via Gola la notte di Capodanno. A coordinare l’inchiesta sarà il PM Alberto Nobili, il responsabile dell’antiterrorismo milanese che  è in attesa del rapporto degli investigatori che dovrebbe ricevere a breve. Da quanto si è appreso,  le contestazioni riguardano episodi di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto di armi improprie. Infatti, dai primi risconti, risulterebbe essere stata usata anche una pistola al momento apparentemente giocattolo. Sarebbero già stati identificati alcuni giovani responsabili di quanto accaduto: si tratterebbe di teppisti o di simpatizzanti della sinistra milanese, ma non appartenenti a gruppi strutturati.  

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La Procura di Milano indaga sulla sicurezza a San Siro

La Procura di Milano indaga per presunte violazioni delle normative in materia di sicurezza, con verifiche sui parapetti ma anche sugli scalini, soprattutto del terzo anello, dello stadio Meazza. Un fascicolo, che a breve verrà iscritto con l’ipotesi di lesioni colpose oltre che per violazioni sulla sicurezza (sulla base di un decreto del 2008), aperto dopo quanto accaduto ad un tifoso dell’Atalanta, lo scorso 1 ottobre, che è caduto nel ‘settore arancio’ per quattro metri e se l’è cavata con alcune ferite. Ieri, tra l’altro, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Maura Ripamonti hanno effettuato un’ispezione allo stadio per verificare l’altezza dei parapetti che risulterebbero troppo bassi, controllando il primo, il secondo e il terzo anello. Lo stadio, da quanto si è saputo, è stato ritenuto pericoloso in più punti, soprattutto per i parapetti. Gli inquirenti stanno studiando anche gli atti di un’inchiesta aperta nel 2009, dopo la caduta di un altro tifoso, finita con un’archiviazione. ANSA  

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La Procura indaga sulla Lega

La procura di Milano ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega di cui hanno parlato in inchieste giornalistiche sia il sito americano BuzzFeed sia il settimanale L’Espresso. Corruzione internazionale: sarebbe questa da quanto si è appreso l’ipotesi di reato formulata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dai pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro che hanno già sentito alcune persone. L’indagine nasce dagli articoli de l’Espresso e dall’audio pubblicato sul sito americano BuzzFeed, con la voce di Gianluca Savoini, leghista presidente dell’associazione Lombardia-Russia, che a Mosca avrebbe trattato con alcuni russi per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega nell’ambito di affari legati al petrolio ma non si sa se l’intesa sia mai andata in porto. ANSA  

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