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Il rock tagliente dei Cheap Wine sabato allo Spazio Teatro 89 di Milano

Il rock tagliente dei Cheap Wine sabato allo Spazio Teatro 89 di Milano. La formazione marchigiana, band di culto della scena rock indipendente, presenterà “Faces”, il suo tredicesimo album. Farà tappa allo Spazio Teatro 89 di Milano il tour dei Cheap Wine, band di culto della scena rock indipendente: sabato 26 marzo (inizio live ore 21.30, ingresso 10-13 euro), nell’auditorium polifunzionale di via Fratelli Zoia 89 la formazione pesarese, composta da Marco Diamantini (chitarra, voce, armonica), Michele Diamantini (chitarra elettrica e acustica), Alan Giannini (batteria), Alessio Raffaelli (tastiere) e Andrea Giaro (basso), presenterà “Faces”, il suo ultimo album (il tredicesimo in totale), uscito nel 2019, con il quale ha scritto un altro importante capitolo del roots rock italiano d’ispirazione americana. Come i lavori precedenti, anche “Faces” è cantato interamente in inglese: le nove tracce dell’album, per lo più cupe, spigolose e taglienti, volgono lo sguardo, ancora una volta, verso chi si sente a disagio nel mondo contemporaneo, un mondo in cui tutti sembrano indossare una maschera facendo finta di essere ciò che non sono. “Faces” è dedicato «a chi non si adegua e va alla ricerca di nuovi orizzonti, emozioni tutte da scoprire, esplosioni di vita e sintonie inattese», afferma Marco Diamantini, il frontman della band. In attività dalla seconda metà degli Novanta, con centinaia di concerti in Italia e all’estero e tante canzoni trasmesse da numerose emittenti radiofoniche in Europa e negli Stati Uniti che hanno reso inossidabile la loro reputazione, i Cheap Wine hanno nella dimensione live il proprio punto di forza: sul palco, la band marchigiana riesce ad esprimere appieno tutta la potenza del suo sound, una sferzata di energia allo stato puro che si unisce a una padronanza tecnica straordinaria. Spazio Teatro 89, via Fratelli Zoia 89, 20153 Milano. Tel: 0240914901; info@spazioteatro89.org; www.spazioteatro89.org Inizio concerto: ore 21.30. Ingresso: 13 euro (biglietto intero), 10 euro (biglietto ridotto). Riduzioni e convenzioni: Under 25, Over 65, Arci, Feltrinelli, Socio Coop, TCI, IBS, Coop Degradi.    

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Tra Barbato e l’ex talpa MM Sala ha un problema con gli ex dipendenti

Tra Barbato e l’ex talpa MM Sala ha un problema con gli ex dipendenti. Perché il caso Barbato è appena riesploso tra le mani dell’Amministrazione Sala, tanto che il sindaco è stato messo in grave imbarazzo da un servizio delle Iene di Mediaset e ha deciso di spingere il Comune a querelare la stampa. Secondo l’interpretazione della delibera con cui si decide di pagare gli avvocati per punire i giornalisti che hanno parlato dello scandalo, Palazzo Marino può agire così. Anche se in molti hanno trovato politicamente improprio usare i soldi di tutti per regolare i conti del sindaco, ma queste sono opinioni. E’ invece un fatto che tra Barbato e l’ex talpa MM Sala ha un problema con gli ex dipendenti: Carmine Curia è l’ex responsabile della security di Metropolitana milanese che sollevò lo scandalo dei suoi colleghi che prendevano i mobili e oggetti personali dalle case MM sgomberate. La squadra voluta dall’Amministrazione Pisapia per proteggere la sicurezza delle case per i poveri di Milano invece le saccheggiava secondo le accuse di Curia. La sua denuncia creò una marea che ha investito soprattutto lui: in breve si è trovato senza lavoro e con l’accusa di aver picchiato una donna. Accusa però poi ritirata dalla donna. Tre consiglieri comunali si sono presi la briga di scrivere proprio a Metropolitana milanese chiedendo perché a questo punto non assumono nuovamente Curia, visto che il motivo ufficiale del licenziamento era l’accusa di aggressione. Ma MM resta in silenzio. Invece non è rimasto in silenzio l’ex comandante della Polizia locale: dopo essere stato a sua volta querelato dal Comune, ha deciso di pubblicare un comunicato stampa in cui rivendica le proprie azioni e dichiarazioni (compreso un articolo di critica ai monopattini pubblicato sull’Osservatore). Perché l’ex Martinitt non ha intenzione di mollare la presa: vuole proseguire la sua lotta contro quella che reputa un’ingiustizia. Le due vicende si intrecciano perché mettono Sala in grave imbarazzo perché mettono in discussione la trasparenza del suo operato, non tanto dell’Amministrazione in sé, ma proprio quella del sindaco. Se il primo cittadino milanese lo accetterà e risponderà alle critiche e al problema in maniera urbana lo si vedrà, per ora ha imposto il silenzio a tutti i dipendenti comunali e usato la giunta per querelare chi lo critica. Dunque la strada sembra  difficile.

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Prove di ripartenza per Bitcoin ed Ethereum

Prove di ripartenza per Bitcoin ed Ethereum. Dopo il crollo significativo delle ultime ore, sembra che siano in atto delle prove di ripartenza per Bitcoin ed Ethereum: Bitcoin è risalito sopra i 41mila euro e ha una tendenza positiva, l’Ether invece è di nuovo molto sopra i 1900 euro con segno più. Dopo l’assestamento potrebbe essere l’inizio di una nuova fase di salita perché i segni positivi si vedono ovunque nel listino crypto. Doge, Atom, Comp, Xem, insomma salgono tutti. Chi più chi meno.

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Servono maratoneti, non scattisti

Servono maratoneti, non scattisti. La corsa contro il Covid è infatti appena agli inizi. Per un anno l’Italia ha preso solo sberle da un avversario troppo forte. Non c’erano le armi per difendersi da un nemico invisibile e potentissimo, mentre ora al fronte anti coronavirus stanno arrivando i rifornimenti e gli strumenti. Il più potente è senza dubbio il vaccino, perché mette al riparo da nuove stragi come nella primavera 2020 e apre la prospettiva del ritorno alla normalità. Posto che si possa o si debba tornare esattamente al mondo di prima. La prospettiva di togliere le mascherine c’è, ma servono maratoneti, non scattisti: al di là delle roboanti dichiarazioni in stile Bertolaso, bisogna prepararsi a uno sforzo di mesi. Almeno fino al prossimo freddo le vaccinazioni procederanno. In disordine e a ondate per problemi logistici di varia natura, non ultima la crisi che ha paralizzato il governo per dare vita all’Esecutivo Draghi, ma procederanno. Ci vorrà però tempo e testa perché l’operazione è complessa e nel frattempo sono saltati tutti gli schemi: a livello nazionale nessuno avrebbe scommesso un centesimo sull’ipotesi di un governo Salvini-Pd, a parte l’Osservatore che aveva notato certi singolari movimenti politici, eppure è successo. A livello internazionale la guerra di Trump contro tutti e di tutti contro Trump sembra arrivata al suo epilogo, lasciando la scacchiera libera da pezzi pesanti, quindi non si sa cosa sarà del futuro. Serve allora pazienza, la forza di resistere alle molteplici emergenze e un passo costante. Come un maratoneta. La strada è ancora lunga e piena di buche. Per arrivare in fondo servono maratoneti, non scattisti.

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