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Furti all’università: arrestati due ladri

La Polizia di Stato ha arrestato un cittadino cubano e uno argentino, entrambi 21enni e pregiudicati, per  furto pluriaggravato in concorso. Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Comasina, a seguito di un’attività investigativa finalizzata al contrasto dei reati di genere all’interno dell’Università Politecnico di Milano, si sono mimetizzati tra gli studenti per individuare eventuali responsabili di furto di zaini, pc portatili e tablet. I furti, aumentati nell’ultimo periodo e denunciati dagli studenti stessi alla Polizia, venivano perpetrati soprattutto ai piani composti da numerose aule studio, aule ristoro ed ampi corridoi con spazi comuni, nell’orario di pausa pranzo o nel periodo in cui gli studenti si concedevano la pausa. Gli agenti hanno individuato due giovani i quali, sempre con i telefoni cellulari nelle loro mani, si muovevano con una discreta disinvoltura tra i piani e hanno deciso di pedinarli. Infatti, poco dopo, i due, sempre in continuo e in costante contatto telefonico, hanno iniziato a scattare delle foto e a osservare l’interno di alcune aule studio al fine di poter individuare la vittima e gli oggetti da rubare. Girando tra i corridoi e alternandosi di posizione per individuare l’aula in cui vi fosse meno affluenza, uno si è posizionato  nei pressi dell’ingresso dell’Università per monitorare l’esterno dell’aula individuata per il colpo. L’altro, entrato all’interno dell’aula, si è avvicinato ai banchi, ha individuato uno zaino poggiato sul banco, l’ha aperto per controllarne il contenuto richiudendolo subito dopo e, con una mossa fulminea, l’ha indossato in spalla per poi lasciare l’aula. Dopo un cenno d’intesa con il complice che fungeva da palo, i due si sono diretti verso l’uscita dell’Università. Gli agenti li hanno bloccati e arrestati per furto pluriaggravato in concorso mentre, lo zaino asportato dall’aula, l’hanno restituito alla studentessa ignara del furto subito.

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Arrestati ladri di motociclette

Mercoledì sera, le indagini su una banda di ricettatori di motociclette hanno portato gli agenti del Commissariato Monforte Vittoria in via Grazioli. Qui i poliziotti hanno messo in atto un servizio di appostamento e osservazione in particolare nei confronti di un box auto risultato scenario di movimenti sospetti di persone. Dopo pochi minuti è giunta un’automobile nei pressi del vano; alla guida vi era il presunto capo della banda, cittadino senegalese di 44 anni, con numerosi precedenti penali, accompagnato da un 29enne italiano e un 35enne marocchino anch’essi gravati da precedenti specifici. Gli agenti li hanno sottoposti ad un controllo, rinvenendo addosso al 44enne le chiavi del box. All’interno del vano sono stati rinvenuti e sequestrati 6 motocicli, risultati essere compendio di furto, e 2 borsoni contenenti arnesi atti allo scasso. Le indagini degli agenti del Commissariato Monforte Vittoria hanno inoltre appurato che la banda gestisse un commercio di motocicli rubati e kit di accessori per le stesse, sia attraverso un metodo porta a porta che servendosi di portali web. I tre soggetti sono stati dunque sottoposti a fermo di pg per il reato di ricettazione aggravata in concorso.

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Rubavano borse nei ristoranti, arrestati

Nel corso di un mirato servizio di contrasto ai reati predatori nelle vie del centro città, venerdi verso l’ora di pranzo gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano hanno notato due cittadini sudamericani che, con fare sospetto, osservavano le borse e gli zaini delle persone sedute ai tavoli per pranzare e hanno deciso, quindi, di seguirne i movimenti. I due uomini si muovevano utilizzando monopattini elettrici ed erano in costante comunicazione tra loro mediante gli auricolari. Giunti in piazza del Carmine a Brera, dopo essersi scambiati alcuni cenni di intesa ed avere individuato la vittima, hanno parcheggiato i monopattini e si sono divisi sedendosi ai tavolini esterni di un ristorante, vicino alla futura vittima. Uno dei due ha chiamato un cameriere ed ha cominciato a fare alcune domande solo per distrarlo e far agire il complice indisturbato: quest’ultimo ha coperto con la propria giacca lo zaino di un uomo che stava pranzando con un amico e, dopo averlo afferrato, si è alzato incamminandosi verso via del Carmine. Anche il complice, in quel momento, si è alzato da tavola cercando di allontanarsi frettolosamente. I poliziotti della Squadra Mobile hanno fermato subito i due uomini che stavano tentando di recuperare i monopattini per fuggire: i due, un cittadino venezuelano di 41 anni e un cittadino cubano di 45 entrambi pregiudicati, hanno opposto resistenza e sono stati arrestati per rapina impropria. La borsa, contenente documenti personali, computer aziendale, carte di credito e chiavi di un’auto di grossa cilindrata, è stata recuperata e restituita alla parte lesa, un 40enne cittadino italiano. Ieri pomeriggio, in zona Gratosoglio, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato due cittadini italiani di 19 anni per spaccio di hashish in concorso. I poliziotti in servizio di contrasto al traffico di droga, dopo avere individuato il potenziale acquirente, hanno notato che lo stesso si è diretto verso i due pusher e, mentre il primo ha ceduto il pezzetto di hashish, il complice ha riscosso il corrispettivo in denaro. Quando sono stati fermati dagli agenti, i due ragazzi hanno tentato di disfarsi di altra sostanza stupefacente che avevano occultato all’interno di un pacchetto di sigarette. Entrambi pregiudicati nonostante la giovane età, sono stati tratti arrestati per spaccio in concorso. L’acquirente, cittadino italiano del 1971, è stato segnalato alla competente Prefettura.  

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Arrestati ladri di biciclette magrebini

È successo stanotte in via Rho: gli agenti della volante hanno arrestato un cittadino libico di 20 anni e due cittadini marocchini di 17 e 16 anni per furto aggravato in abitazione e resistenza a pubblico ufficiale in concorso. I poliziotti hanno individuato i tre ladri mentre stavano tentando di rubare 4 biciclette e 2 monopattini dalla rastrelliera di un condominio e che, alla vista dei poliziotti, hanno tentato la fuga. I tre hanno minacciato gli agenti con un coccio di bottiglia e, dopo una colluttazione, sono stati bloccati e trovati in possesso di attrezzi atti allo scasso.  

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Smantellata banda di ladri d’auto

La Polizia Stradale, nell’ambito di un’indagine, ha arrestato due fratelli italiani autori di numerosi furti di auto, commessi nei parcheggi della città; sono stati sequestrati un disturbatore di frequenze utile ad inibire gli antifurti satellitari, svariate centraline e attrezzi atti allo scasso. Sempre nella medesima attività investigativa, i poliziotti hanno eseguito un fermo nei confronti di due cittadini marocchini ed un polacco per ricettazione e riciclaggio di numerosi pezzi di auto rubate rinvenuti all’interno di un capannone nel comune di Misinto.

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Arrestati sei ladri specializzati in negozi di lusso (video)

Sei ladri appartenenti a una banda di 7 sono stati arrestati questa mattina a Milano dalla Polizia. Avevano effettuato furti di beni di lusso in negozi di abbigliamento, ottica e telefonia fra la primavera del 2017 e l’estate del 2018. A guidare la banda erano un 66enne italiano e un 44enne cileno mentre gli altri componenti della banda provengono da diversi paesi sudamericani. I furti, secondo le indagini, sono stati almeno 15, per un bottino del valore di oltre 800 mila euro. L’ordinanza di custodia in carcere è stata emessa dal Gip Teresa De Pascale, su richiesta della locale Procura della Repubblica, procuratore aggiunto Laura Pedio e Pm Francesca Crupi. L’accusa per le sei persone arrestate è di associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di furti. Il bottino veniva raccolto in un garage di Buccinasco, nell’hinterland sud del capoluogo lombardo e la modalità in cui avvenivano i furti e il ruolo di ogni componente della banda sono state ricostruite nel corso delle indagini attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali delle autovetture nella disponibilità degli indagati, servizi di osservazione e pedinamento, analisi dei tabulati telefonici e riscontri culminati nell’individuazione del covo. I due capi, definiti dalla polizia come “promotori e organizzatori dell’associazione“, decidevano gli obiettivi, “mettendo a disposizione del gruppo svariate schede telefoniche nonché la loro stessa abilità nel fabbricare e maneggiare chiavi e arnesi per l’apertura degli esercizi commerciali e per inibire i piu’ sofisticati sistemi di antifurto; si occupavano altresi’ di piazzare i beni rubati cercando i ricettatori disposti ad acquistare intere partite di prodotti“. Gli altri componenti della banda partecipavano ai sopralluoghi ed effettuavano materialmente i furti.  

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