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Merlata Bloom assume 288 lavoratori tra cuochi, camerieri e commessi

Manca pochissimo all’inaugurazione di Merlata Bloom, il centro commerciale tra Mind e Cascina Merlata (70mila metri quadri), sono ancora 288 i posti di lavoro scoperti. A cercare dipendenti sono prevalentemente i locali: un ristorante vorrebbe inserire nel suo organico 30 persone come staff di sala, Bun Burger cerca camerieri per il fast food, mentre Fresco e Cimmino ha bisogno di 10 persone tra cuochi, pizzaioli e camerieri. Mancano lavoratori anche per i negozi, Mondatori, Motivi sono alla ricerca di dipendenti per la gestione cassa e refill scaffali, ma la stessa sete di risorse riguarda anche negozi di calzature, cartoleria e tutto ciò che ci sarà nel maxi mall. Tutti gli annunci sono visibili e consultabili su Afol, l’agenzia che si sta occupando della selezione del personale. I contratti sono sia part-time che full time, da 20 a 30 ore su turni per sei giorni la settimana. Il centro commerciale, infatti, è sempre aperto dalle 9 alle 22, tranne il cinema multisala Notorious che resta aperto per le proiezioni che terminano a notte inoltrata. I contratti sono per la maggior parte a tempo determinato ma con possibilità di passaggio a indeterminato. Non ci posizioni aperte, invece, per Decathlon e Esselunga. La catena di articoli sportivi ha impiegato tutti i commessi e gli addetti che già lavoravano nello store di Baranzate (oggi chiuso), cui si sommano altre 15 risorse. Nell’ipermercato di Esselunga, invece, lavoreranno circa 115 persone. Tutte assunte.

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Marcora (FdI) e Uberti (UGL): tutela dei lavoratori comunali sia estesa a tutte le sigle sindacali

“Visto il risultato delle elezioni politiche nazionali, che si riflette inevitabilmente anche sulla nostra città, è arrivato il momento di rivedere l’elenco delle sigle sindacali coinvolte nella stipula di Accordi e Protocollo d’intesa Sindacale e contrattazione anche all’interno delle sue partecipate”. Lo scrivono in una nota Enrico Marcora, Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia e Riccardo Uberti, Segretario Cittadino del Sindacato UGL. “Cgil, CISL e UIL, non sono più egemoni e rappresentativi di tutti i lavoratori italiani – continuano Marcora e Uberti – non possono più essere gli esclusivi interlocutori del comune con conseguente esclusione dalle contrattazioni di UGL e degli altri sindacati indipendenti o non allineati e dei lavoratori da loro rappresentati”. “I componenti della triplice sindacale e il Sindaco Sala, che convoca solo loro al tavolo delle contrattazioni, devono fare spazio anche alle altre sigle – concludono Marcora e Uberti – ammettendole in modo paritario, per tutelare i diritti e le richieste di tutti i lavoratori nello stesso modo”.

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Corteo lavoratori Fedex blocca Piazza Tricolore

Nuova tappa della lotta dei lavoratori del corriere internazionale Fedex-Tnt, sostenuta dal sindacato Si-Cobas: oggi era stato annunciato, nel pomeriggio, un presidio verso le 15 davanti alla Prefettura di Milano, in corso Monforte in centro città, che poi si è trasformato in un corteo con il blocco verso le 16.30 della vicina Piazza Tricolore con conseguenze per il traffico. I manifestanti hanno protestato per “i 300 licenziamenti” dell’azienda a Piacenza e hanno chiesto “atti concreti al Governo Draghi”. “La società agisce dovunque con le solite modalità – ha affermato un sindacalista – sradica il sindacato e poi procede a licenziamenti e precarizzazioni violando i diritti dei lavoratori”. “A una ventina di dipendenti della Fedex sono stati comminati fogli di via per il presidio della settimana scorsa davanti alla sede a Peschiera Borromeo, nel Milanese – ha reso noto il sindacato -. Noi riteniamo i provvedimenti lesivi del diritto di sciopero e ne chiediamo il ritiro”. ANSA

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Presidio dei lavoratori dello sport. Solidarietà da FdI

“Come non sentirsi vicini ai lavoratori del mondo dello sport che oggi hanno organizzato una protesta davanti alla Prefettura di Milano? Hanno ragione, sono al collasso. Tanti imprenditori, tanti professionisti, tanti atleti rischiano di non avere un futuro”. Lo ha sottolineato in una nota Andrea Mascaretti, capogruppo di FdI in consiglio comunale a Milano. “Il mondo dello sport – ha detto – è una realtà importantissima per Milano, non solo per il valore sociale ed educativo che esprime, ma anche perché questo settore costituito soprattutto da realtà medio piccole costituisce la fonte di sostentamento per migliaia di lavoratori appassionati e impegnati che da un anno si trovano in una situazione economica e lavorativa grave e difficilissima”. L’esponente FdI chiede “che a tutti i livelli istituzionali, a partire dal Comune, si accendano e restino accesi i riflettori sui problemi di questa poiché fino ad ora non sono stati adeguatamente presi in considerazione. Auspichiamo che vengano fornite regole e indicazioni chiare al più presto per poter riprendere gradualmente tutte le attività sportive. Il Comune – ha chiosato – può mettere subito a disposizione spazi pubblici per svolgere attività sportiva in sicurezza”.

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Lavoratori dello sport protestano in Duomo e al Cimitero Maggiore

Una sessione di allenamento sotto la Madonnina accompagnati dalla musica. Così il mondo dello sport, gestori di palestre e piscine, personal trainer ma anche frequentatori e appassionati di sport, hanno protestato contro il decreto del governo che ha portato alla chiusura degli impianti. I lavoratori sportivi “sono spesso inquadrati con contratti di collaborazione e non hanno ammortizzatori sociali – ha spiegato Matteo Bovi, personal trainer che ha guidato la sessione di ginnastica in piazza Duomo -. La nuova chiusura rappresenta la fine per molti centri che stavano in piedi per miracolo e nello stesso tempo pensiamo che si comprometta la salute e il benessere delle persone”. Quella di chiudere palestre e piscine inoltre “è una scelta che non si giustifica con nessun dato scientifico concreto e anche il ministro Spadafora – ha proseguito – ha evidenziato che non ci sono evidenze su focolai nati nelle palestre e nelle piscine”. I lavoratori aderenti ad Arisa (Associazione Regionale Imprese dello Sport e delle Arti) hanno invece protestato davanti al cimitero monumentale. Il presidente di Arisa Mario Contardi ha spiegato che “a rischio è la nostra esistenza: dopo aver preso tutte le misure, aver preso provvedimenti puntigliosi, dopo aver subito i controlli doverosi, siamo risultati perfettamente allineati e a disposizione, ma tutto ciò ha portato comunque a chiudere e questo è vergognoso e inaccettabile. Non possiamo accettare di esser condannati a morte per via dell’ignoranza di quanto abbiamo fatto”. I lavoratori delle impresi di sport e arte vogliono “leggi applicabili” , “altrimenti – hanno detto, senza di noi non ci sarà più sport”.

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Lavoratori dello spettacolo, Sollazzo: “Più attenzione al settore”

Lavoratori dello spettacolo, Sollazzo: “Più attenzione al settore”. “Come Milano e Lombardia siamo stati l’epicentro della “pandemia” e questo nessuno lo nega, ma Milano non può permettersi di fare discriminazioni sul piano della Cultura e di uno spettacolo che non può che concretizzarsi nella dimensione “dal vivo” – ha affermato il consigliere Simone Sollazzo in occasione del sit in organizzato da Cub a sostegno dei lavoratori dello spettacolo. -Perché non parliamo solo di una fabbrica di sogni ed emozioni ma di tutto un insieme di professionalità che sono ferme senza reddito da più di due mesi. E comunque non si comprenderebbe come le disposizioni per evitare l’assembramento decadano quando si parla di manifestazioni e cortei e invece vengano imposte in materia di concerti e spettacolo. Perché si adottano due misure differenti? Ci vuole più coraggio  e volontà politica adesso e permettere alle categorie degli organizzatori e i direttori artistici di fare il proprio mestiere adottando tutte le misure necessarie per la ridefinizione dello spazio scenico. Lo spettacolo deve andare avanti come si suol dire. E ci attendiamo una ripresa definitiva almeno a livello cittadino entro e non oltre il primo di Agosto come richiesto anche dalla nostra mozione comunale. Ampio sostegno alle unità sindacali e tutti gli esponenti del mondo dello spettacolo in tutte le sue forme che si stanno sollevando.

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