Elogio di Lello, il senatore in ritardo dopo essere arrivato

Elogio di Lello, il senatore in ritardo dopo essere arrivato. Non è un modo di dire: Lello Ciampolillo è riuscito nell’incredibile record di essere in ritardo in un posto in cui era già: il Senato. Lello era in bagno e quando ha parlato nessuno se l’è filato. E’ un paradosso che il suo voto sia destinato a rimanere nella storia perché è il primo in assoluto ad aver bisogno della moviola. Per chi pensava che Giuseppe Conte fosse lento, dovrà ricredersi: è il più rapido dei suoi. Perché Lello “con ritardo da Bari” è stato pure candidato sindaco di una delle città più importanti d’Italia. Bari non lo ha premiato, ma si è ritrovato in Parlamento. Ha preso meno di 700 voti e guadagna decine di migliaia di euro al mese. Oltre a essersi assicurato una pensione di tutto rispetto. Eppure la sua carriera politica resterà legata a uno dei momenti più imbarazzanti: mancava solo lui, ma ha parlato piano e tardi. Così il suo voto non è stato registrato. Ma lui non ha demorso, è andato fino in fondo rivendicando la sua non decisiva risposta. Il suo voto infatti non spostava nulla ufficialmente, Conte traballa lo stesso. Ma Lello ha voluto votare, una pervicacia che ha aperto la porta a una spaccatura in Italia Viva, perché il senatore Nencini ne ha approfittato per votare sì. Uno sgambetto all’ultimo secondo a Matteo Renzi perché per creare tecnicamente un gruppo in Senato Renzi ha usato il simbolo dei socialisti di cui è possessore Nencini. Non un peones qualunque dunque. Tutto per merito di Lello: senza la sua mossa del bradipo Conte non avrebbe avuto quest’ultima speranza di aver un futuro. Qualcuno pensa che il vero motivo sia la foto di questo articolo perché il senatore si è schierato a favore della cannabis, ma la Mossa Ciampolillo potrebbe invece diventare sinonimo di raffinatezza politica o di ragionamento. Per questo ci lanciamo nell’elogio di Lello, il senatore in ritardo dopo essere arrivato. In un colpo ha sfidato le leggi della fisica, creato un precedente storico pericolosissimo in un Parlamento di cambia bandiera e permesso a un primo ministro di sperare. Per non dire cosa potrebbe fruttare al suo territorio la riconoscenza del governo, anche di Mattarella, almeno per il tentativo. Parliamo di un uomo letteralmente appeno sceso da una pianta: prima di elevarsi a senatore era un negazionista della xylella e lo fotografavano abbracciato agli Ulivi. Oggi è un senatore di cui resterà traccia. Basti pensare alle eventuali conseguenze: su quanti voti essenziali potrebbe essere applicata la Mossa Ciampolillo? Se la moviola in campo spesso viene contestata allo stadio o rallenta il gioco, cosa potrebbe succedere grazie alla Mossa Ciampolillo che permette di cambiare voto fuori tempo massimo? Perché Nencini con Italia Viva si era espresso astenendosi, ma poi è arrivato Lello “con ritardo” Ciampolillo. E il voto di Nencini è cambiato.

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