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Fondi Lega: Comune e LFC si costituiscono parte civile

Il Comune di Milano e Fondazione Lombardia Film Commission sono parti civili al processo con rito abbreviato nei confronti dei due revisori contabili della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, imputati per la vicenda della compravendita del capannone di Cormano, nel milanese, con la quale sarebbero stati drenati, per l’accusa, 800mila euro di fondi pubblici. Lo ha deciso il gup Guido Salvini che ha rigettato un’eccezione avanzata dal difensore, l’avvocato Piermaria Corso, sulla richiesta avanzata da Palazzo Marino. Da quanto si è saputo, il Comune nel suo atto di costituzione ha quantificato i danni in 117 mila euro (80 mila di risarcimento patrimoniale e 37 mila non patrimoniale), mentre Lfc li deve ancora quantificare ma comunque ammonterebbero a diverse centinaia di migliaia di euro. Il giudice ha poi rinviato al prossimo 4 maggio, giorno dedicato alle discussioni delle parti. Entro la fine del prossimo mese ci dovrebbe essere la sentenza. ANSA

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LFC, commercialisti della Lega sempre più nei guai

LFC, commercialisti della Lega sempre più nei guai. Secondo i documenti sequestrati durante le indagini della Guardia di Finanza non sarebbero stati eseguiti i lavori di manutenzione al capannone destinato a diventare la sede della Lombardia Film Commission. Salterebbe dunque l’unico motivo razionale per il quale l’immobile venne acquistato per 800mila euro (soldi ottenuti grazie a un finanziamento regionale) dall’ente regionale dopo che i commercialisti della Lega lo avevano acquisito appena 11 mesi prima per la metà. Dopo l’esplosione del caso infatti il gruppo, che vanta incarichi di responsabilità in società controllate dalla politica come Arexpo, aveva provato a giustificare l’oggettivamente enorme guadagno (chi vende al doppio un immobile comprato un anno prima è quanto meno un fenomeno o benedetto dalla fortuna) spiegando che negli 11 mesi erano stati eseguiti lavori di manutenzione. Ma secondo i magistrati non sarebbe vero “dal momento che gli stessi non risultavano terminati né allo scadere del termine statuito nel preliminare” di vendita, “né al tempo del definitivo, concluso per atto pubblico del 13.09.2018”. Tra l’altro, sempre dalla ricostruzione dei pm milanesi, pare difficile che venissero eseguiti lavori di alcun genere nel capannone di Cormano, perché nel periodo indicato era stata staccata la corrente per morosità. Come riporta l’Ansa, con due testimonianze di tecnici “è stato appurato”, spiega il gip, “che, a seguito dello stato di morosità della Paloschi”, che deteneva il capannone prima di Andromeda, “era stata dapprima sospesa e poi definitivamente interrotta l’erogazione dell’energia elettrica” a partire dal 30 agosto 2016, con riattivazione e “contratto intestato alla fondazione, a decorrere dal 29 giugno 2018”. Un tempo “talmente breve di fornitura” che non può “avere consentito il completamento delle opere”. E di fronte a questi inadempimenti la LFC “non attiva affatto i rimedi previsti, fra i quali spicca in primo luogo l’esercizio del diritto alla restituzione del doppio della caparra versata”. Ecco dunque che su LFC, commercialisti della Lega sempre più nei guai.

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