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De Corato a Majorino: “Pensi a come le coop rosse nei servizi sociali assistono anziani e senzatetto”

De Corato a Majorino: “Pensi a come le coop rosse nei servizi sociali assistono anziani e senzatetto”. Trovo curioso che proprio Majorino, l’uomo molto vicino alle cooperative rosse che gestiscono gli anziani e i senzatetto a Milano, faccia la morale su come debbano essere assistiti i più poveri. Al di là di quanto accaduto di recente nella casa di riposo “Casa per coniugi”, sulla cui vicenda farà luce la magistratura (ma in cui vi è una chiara responsabilità politica di mancato controllo) mi chiedo se Majorino sia conscio in quali situazioni si trovino i rifugi per i senzatetto: non è raro che diverse persone di questo tipo preferiscano dormire fuori in una situazione di totale degrado, piuttosto che essere ospitati dalle strutture gestite dagli amiche di Majorino. Mi chiedo inoltre cosa ne pensi del suo compagno di merende Sala, il quale con i rincari ATM e con le sue politiche sedicenti green, sta facendo aumentare vertiginosamente il costo della vita medio dei milanesi. Solo un colossale colpo di calore può giustificare un’uscita del genere Così l’On De Corato in merito alle dichiarazioni di Majorino

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Chi ha vinto il confronto tv?

Chi ha vinto il confronto tv? Perché come auspicato nelle scorse settimane alla fine il confronto tra candidati c’è stato. Vivace. Non particolarmente coinvolgente, ma c’è stato. Fontana insiste che le cose con il centrodestra vanno bene e che ciò che non va è colpa del governo nazionale. Majorino gli ha ricordato che in realtà il trasporto su ferro in Lombardia è imbarazzante e che la sanità dovrebbe essere pubblica. Moratti pare abbia intenzione di far entrare gli stranieri nella gestione delle ferrovie lombarde e potrebbe non essere un male, ma soprattutto spiega perché è andata a Londra a fare campagna per le elezioni regionali della Lombardia. Ghidorzi ha sottolineato che la Lombardia è la regione più inquinata d’Italia e dunque vanno portate avanti politiche veramente in grado di dare respiro ai lombardi. Queste sono le posizioni salienti del discorso, o almeno come sono state riassunte da alcune autorevoli testate. Ci scusiamo con i 4 candidati se  non si riconoscono nella sintesi e siamo pronti a ospitare i loro interventi. Ma alla domanda su chi ha vinto il confronto tv solo gli elettori potranno rispondere tra due settimane.

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Ma quindi chi si candida?

Ma quindi chi si candida? Non è una domanda retorica, è proprio un dubbio da elettori. Perché al momento i dati sono pochi: si vota a febbraio. Su questo aspetto ci sono pochissimi dubbi. Fontana ha licenziato una che potrebbe comprarsi mezza Lombardia senza diventare povera, anzi senza diventare nemmeno borghese, e dunque sarà il candidato del centrodestra. Letizia Moratti non era ubriaca: si candida effettivamente con i progressisti. Cioè quelli che sono per l’accoglienza basta che non sia in via San Marco o in una via elegante, in centro o no (non è un caso che di centri di accoglienza nella zona figa di San Siro non ne siano nati mai negli ultimi dieci anni di crisi migratoria: lì ci stanno i ricchi veri con ville supersoniche). Così mentre Fontana avrà brindato per aver silurato una potentissima italiana, a sinistra nessuno ci capisce più un tubo. Si è candidata Moratti con l’appoggio di centristi stile Calenda, cioè i moderati che hanno opinioni forti su tutto, compreso il fatto che la guerra vada fatta specialmente dagli altri, magari quelli così poveri che vivono di reddito di cittadinanza e lavori in nero. Ma anche Pierfrancesco Marana si è candidato con l’appoggio di una parte del Pd, anche se qualcuno dice che Majorino potrebbe candidarsi con l’appoggio di una parte del Pd. E fin qui son fatti. Ora vengono le domande. La prima è: ma quante parti ha il Partito democratico? Perché sembra che siano tantissimi, peccato che negli ultimi trent’anni si sono presi ceffoni su ceffoni. Per abbattere il regno di Roberto Formigoni ci sono voluti i radicali, perché se fosse stato per il Pd Formigoni sarebbe direttamente vicerè regnante. Oggi avrebbero pure un’occasione i dem, ma pare che il riflesso di autosilurarsi sia più forte. Fabio Pizzul, capogruppo in Lombardia di questo singolare partito, sembra parte di quelli che tutto sommato la Moratti l’apprezzerebbero pure, archiviando con una fatality da street fighter anni di opposizione a una che fino a ieri picconava ciò che resta del sistema sanitario pubblico lombardo. Delirio? No: politica. Perché la politica è arte del vincere il potere, o nel caso del Pd lombardo è arte del perdere. In fondo per chi da anni non ha visto l’atrio di un ospedale pubblico Moratti è l’equivalente di Ambrosoli. Segno ulteriore che i peggiori ricchi di tutti sono gli ex poveri. Ma al di là di elucubrazioni varie la vera domanda è: Ma quindi chi si candida? Perché il centrodestra ha bevuto l’amaro calice scegliendo Fontana con tutti i guai che si porta dietro, ma il centrosinistra viaggia sereno verso la mezza dozzina di candidati. E hanno la metà dei voti del centrodestra. Però anche per chi dovrebbe raccontare chi sfida chi sarebbe davvero meglio capire chi si candida. Altrimenti iniziamo tutti a diventare varesotti e amen.

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De Corato: da Sala e Majorino penosi attacchi alla Regione

“Sono penosi gli attacchi di Sala, Maiorino e Violi a Fontana e alla Regione perché non condividono le posizioni lgbt minoritarie nel nostro Paese. Vedere uomini delle istituzioni che attaccano altri uomini delle istituzioni per ragioni propagandistiche è davvero incommentabile”, afferma l’assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato, a margine del Pride che si sta svolgendo a Milano. “Il sindaco Sala ha partecipato alla manifestazione indossando la fascia tricolore, quindi nell’esercizio delle sue funzioni di primo cittadino. Ebbene, come tale deve rappresentare tutti i milanesi, non soltanto la minoranza lgbt. Certo, considerando che è stato eletto dal 27% dei cittadini, forse sarà abituato alle minoranze”, conclude De Corato.

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Majorino (Pd): “Regione Lombardia è contendibile”

Majorino (Pd): “Regione Lombardia è contendibile”. L’europarlamentare lo ha ribadito in un post pubblico su suo profilo facebook: “Lombardia, ce la facciamo? Finalmente se ne parla apertamente e molti dicono quel che affermo da un anno: la Lombardia è contendibile. Ciò non vuol dire che è e sarà una passeggiata o che partiamo favoriti. Ciò vuol dire che la partita, semplicemente, è aperta. Per questo serve un progetto forte, con idee chiare di cambiamento radicale, una candidatura individuata presto (diciamo subito dopo l’estate, non oltre) e un’alleanza fatta di persone che ci credono, che lottano per vincere. E poi due cose, ulteriori. Nessun cedimento verso destra (l’ipotesi di candidare “noi” Letizia Moratti grida ancora vendetta) e molta generosità. Se iniziamo con veti e controveti non andiamo da nessuna parte. Se invece diamo tutte e tutti una mano in modo determinato e positivo questi due personaggetti della foto vanno incontro a brutte sorprese”.

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Majorino silura Calenda

Majorino silura Calenda. Con un’intervista a Repubblica, l’europarlamentare ed ex assessore del Pd Pierfrancesco Majorino silura Calenda. Il titolo è inequivocabile: “Calenda subalterno alla destra, servono altri contenuti”. Come sempre toni forti da parte di Majorino che ha sempre rappresentato la sinistra-sinistra delle ultime due giunte comunali. Fu anche l’unico infatti ad avere subito il coraggio di sfidare Beppe Sala alle primarie per la carica di sindaco. E non è un caso se quando prese la via di Bruxelles erano felici in molti. Ma oggi torna in campo per le regionali sferzando Calenda che se ne è uscito così diretto sull’ipotesi di un asse con Moratti che persino il suo coordinatore regionale Nicolò Carretta ha dovuto riprenderlo per la collottola. Ecco l’intervento di Majorino: “In questi giorni, in quel contesto un poco autoreferenziale che è la politica politicista, si è sviluppato un dibattito sulle candidature in vista delle regionali lombarde del 2023. Dibattito animato in particolare dalle dichiarazioni di Carlo Calenda che ha elogiato Letizia Moratti (peraltro sostenendo che sarebbe una buona candidatura in alternativa alla mia descrivendomi come tendente al “populismo”). Sperando di non partecipare al teatrino ma di offrire un contributo di idee (in particolare sulla necessità di non essere la copia sbiadita del centrodestra lombardo) oggi ho rilasciato questa intervista a la Repubblica”.

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