Malpensa

Anarchici sbagliano aeroporto e atterrano in cella

Ieri ha fatto scalpore la notizia del gruppo di anarchici che ha invaso la pista dell’Aeroporto della Malpensa per bloccare un aereo che stava rimpatriando un cittadino marocchino. Oggi, continua a fare scalpore, ma si tinge di ridicolo. I quattro appartenenti al collettivo “no CPR” sono si riusciti a eludere la sorveglianza, cosa che rimane preoccupante, ma hanno sbagliato sia l’aeroporto che il volo contro cui indirizzare la loro azione. Infatti il destinatario del provvedimento di espulsione non era sul Air Maroc AT951 in partenza per Casablanca da Malpensa, ma su un altro decollato da Bologna con a bordo il giovane marocchino che ora è tornato al suo paese. Purtroppo per loro GIP di Busto Arsizio Stefano Colombo invece di farsi una bella risata ha deciso di convalidare l’arresto e così i quattro pur avendo sbagliato aeroporto sono riusciti ad atterrare in cella.

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Aspi, colonnine ricarica Free To X dopo Linate anche a Malpensa

Le colonnine per la ricarica di auto elettriche arrivano anche all’aeroporto di Malpensa dopo essere state già installate a Linate. Prosegue la sinergia tra Free To X società del Gruppo Autostrade per l’Italia, e Sea, società di gestione degli scali di Milano Linate e Malpensa. A distanza di un anno dall’inaugurazione della stazione di ricarica dello scalo di Linate, da questa mattina anche i viaggiatori dello scalo di Malpensa potranno usufruire delle colonnine ultrafast per ricaricare i propri veicoli elettrici. In particolare, la stazione sarà composta da tre colonnine Alpitronic HYC300, ciascuna dotata di due connettori CCS2, con potenza di erogazione fino a 300kW, consentirà di caricare 6 veicoli contemporaneamente in 15\20 minuti, e 1 colonnina EVTEC Cappuccino&Charge dotata di connettori CCS2 e CHAdeMO con potenza di erogazione fino a 64KW, oltre ad una presa Type2 per la ricarica in AC fino a 22kW. I punti di ricarica saranno operativi 24 ore su 24 e accetteranno tutte le forme di pagamento con i principali Mobility Service Provider. Le stazioni di ricarica negli aeroporti di Milano, così come quelle sulla rete di Autostrade per l’Italia, sono alimentate con energia 100% rinnovabile e rappresentano il più alto standard tecnologico in termini di capacità e affidabilità attualmente disponibili. “Nel corso del 2021 – ha ricordato il ceo di Free To X Giorgio Moroni – abbiamo costituito questa società per sviluppare servizi innovativi legati alla mobilità e alla sostenibilità. Uno dei progetti più importanti di Free To X è stata la realizzazione di un network di stazioni di ricarica ad alta potenza con possibilità di ricarica fino a 300kW. Oggi il team eccezionale di Free To X, dopo l’apertura della stazione di Linate un anno fa, ha attivato anche la Superfast Charging Station di Malpensa che rappresenta un ulteriore tassello della partnership con Sea”. “Con l’inaugurazione di una stazione di ricarica super fast anche a Malpensa, Sea conferma il proprio impegno nella lotta ai cambiamenti climatici – dichiara Armando Brunini, ad di Sea Aeroporti di Milano. – Ci impegniamo da oltre dieci anni a migliorare la sostenibilità dei nostri aeroporti e l’introduzione delle colonnine a disposizione delle auto elettriche dei passeggeri, ma anche di tutte le persone che vivono e lavorano nei pressi dell’aeroporto, rappresenta un altro concreto passo in avanti”.

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Dopo anni di trattative stabilizzato un gruppo di lavoratori di Malpensa e Linate

Dopo anni di trattative stabilizzato un gruppo di lavoratori di Malpensa e Linate. Dal primo settembre, dopo anni di attesa, di trattative, di fatiche, finalmente, a scaglioni, un centinaio di lavoratori degli aeroporti di Malpensa e Linate diventerà dipendente a tempo indeterminato di Airport Handling SPA. Un contratto tanto agognato che gli permette di uscire dalla precarietà. UILTEMP LOMBARDIA, che quotidianamente si occupa dei lavoratori “in somministrazione” (una volta detti “interinali”), presenti nel settore pubblico e privato (industria, commercio e servizi), esprime grande soddisfazione per il traguardo che le organizzazioni sindacali della categoria del trasporto aereo di Malpensa hanno raggiunto dando concretezza agli accordi, siglati l’11 maggio 2022, con Airport Handling spa. “Le trattative condotte, soprattutto negli ultimi tre anni proprio durante il difficile periodo della pandemia da Covid, hanno portato i frutti per cui tanto si è lavorato”, sottolinea Paola Rinaldi, la funzionaria UilTemp Lombardia che ha seguito i lavoratori. I lavoratori erano impegnati nei servizi aeroportuali, alcuni da oltre sette anni e sempre da precari (con contratti di somministrazione tramite Agenzia del Lavoro). Negli anni di Covid sono stati chiesti loro grandi sacrifici, in aggiunta ai sacrifici che abitualmente vengono chiesti ai lavoratori temporanei: mansioni faticose, restrizioni di orario. Si tratta di lavoratori che hanno sempre avuto contratti part time e, di conseguenza, anche il maturare dei loro diritti è stato “part time”. Durante i periodi di cassa integrazione, dovuti alla chiusura degli aeroporti o alla drastica riduzione dei voli per Covid, molti di loro hanno pertanto ricevuto un sostegno al reddito commisurato ai loro contratti di quattro ore al giorno. Ciò ha comportato un’ulteriore diminuzione dei loro già bassi redditi. UilTemp Lombardia si è impegnata nella tutela dei loro diritti nei mesi più difficili della pandemia, quando il malcontento aveva reso la situazione esplosiva e grazie alle sinergie positive con il Segretario Provinciale del Trasporto Aereo, Giampaolo Biasi, con il quale è stato possibile instaurare attenzioni anche nelle trattative aziendali e non solo con l’Agenzia per questi lavoratori. Il lavoro svolto dalle Organizzazioni sindacali del Trasporto Aereo ha permesso non solo di far uscire dalla precarietà questo gruppo di lavoratori, ma si tratta di una prima applicazione degli accordi sul ricambio generazionale. I lavoratori quasi non ci speravano più. Ma non si sono mai scoraggiati: anche grazie al prezioso contributo dei Rappresentanti Sindacali, sempre attenti alle dinamiche, non solo aziendali, ma aeroportuali più in generale. Da settembre hanno una prospettiva di più ampio respiro sul loro futuro lavorativo e di carriera. Auguri e congratulazioni a tutti loro

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Malpensa: cargo city al posto del terminal 2

Malpensa: cargo city al posto del terminal 2. Il Master Plan 2035 non fa tesoro degli errori fatti da SEA nella programmazione e gestione di Malpensa 2000 da quando l’aeroporto è nato nel 1999. Proporre ora una seconda Cargo city fuori dal sedime aeroportuale danneggerebbe irrimediabilmente la brughiera e la biodiversità del Parco del Ticino. Anche dal punto di vista trasportistico e dei costi d’investimento sarebbe una scelta inspiegabile. La futura domanda di traffico è stata sovrastimata per giustificare l’investimento. Nel 2000 si erano previste un milione di tonnellate merci/anno per il 2007 che chiuse l’anno con 486 mil/tonn, nemmeno la metà rispetto alle aspettative. L’unica seria e sostenibile possibilità per realizzare una seconda Cargo City a Malpensa è quella di costruirla sull’attuale sedime aeroportuale, senza cioè consumare nuovo suolo e invadere l’area del parco del Ticino o le aree verdi circostanti. Si tratterebbe di abbattere l’attuale Terminal 2 adibito ai soli passeggeri, che è obsoleto e non più funzionale, e attualmente è in uso solo per il servizio passeggeri delle compagnie low cost e che la Sea vorrebbe tenere chiuso fino al 2026. Per continuare a utilizzarlo sarebbe necessario un profondo restyiling e un ammodernamento delle reti elettrica e del riscaldamento per renderlo efficiente sotto il profilo energetico e metterlo a norma. Il T2 è chiuso da due anni per Covid e attualmente la Sea non lo vuole riaprire a causa dei suoi alti costi di gestione e perché le capacità dei tre satelliti del T1 bastano per soddisfare l’attuale domanda di traffico ancora debole a causa della guerra scoppiata in Ucraina. In caso di trasformazione del T2 in scalo cargo, i passeggeri verrebbero finalmente inglobati nel T1, il che costituirebbe una razionalizzazione delle operazioni aeroportuali con un forte risparmio dei costi di gestione e un aumento della produttività. Il T1 può ospitare 44 milioni di passeggeri/anno, mentre nel 2019 ne sono transitati solo 19,6 milioni, a cui si aggiungono i 6,1 milioni del T2 per un totale di 24,7 milioni. Lo scalo di Brescia (Montichiari) ha riconvertito il proprio scalo da passeggeri a merci, trasformando il terminal in un magazzino. Orio al Serio ha anch’esso deciso di ampliare l’area Cargo. Servirebbe quindi una programmazione regionale per mettere ordine allo sviluppo del settore. Trasformare in scalo cargo il T2 di Malpensa ottimizzerebbe l’uso dell’area, peraltro posta in un sito ottimo per i movimenti a terra degli aerei e per l’accesso alle piste. E renderebbe inutile il progettato collegamento ferroviario MalpensaT2-Gallarate: a Gallarate servirebbe il quadruplicamento della linea per Milano oggi satura, non una costosissima infrastruttura che distruggerebbe altri ettari di brughiera. Non solo nonostante i 240 treni giornalieri che collegano Milano e Malpensa la quota di trasporto modale in treno è inferiore al 13% mentre nei maggiori scali europei raggiuge anche il 40%.

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Vaccini Pfeizer arrivati a Malpensa

E’ arrivato intorno alle 4 di ieri a Malpensa uno dei sei aerei che oggi portano in Italia la prima fornitura settimanale di 470mila dosi. Il carico è stato poi portato fuori con mezzi Dhl scortati da Guardia di Finanza e Polizia. Sono 94.770, ha spiegato ieri l’assessore al Welfare Giulio Gallera, le dosi oggi destinate alla Lombardia. ANSA

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L’addio di Alitalia a Malpensa fa ancora discutere

L’addio di Alitalia a Malpensa fa ancora discutere. Perché è un brutto colpo per l’economia del territorio, perché è un brutto segnale anche mediatico e perché in fondo certifica il fallimento di un aeroporto per costruire il quale è stato devastato il Parco del Ticino. Dopo decenni si conclude come molte altre grandi opere pubbliche italiane: un affare per chi ha venduto al pubblico i terreni, i materiali e quant’altro. Ma un buco nero da cui sarà difficile uscire per i territori. Intanto ripartono i confronti politici tra chi è convinto che sia colpa del governo (magari ladro per restare su argomenti retrò) e chi che è colpa della Lombardia, come se fosse uno stato autonomo. “Il Governo su Malpensa farà la sua parte ma la Regione deve iniziare a fare quello che finora non ha fatto quasi per nulla, occuparsi degli aeroporti lombardi”. Cosi’ il consigliere regionale del Pd, Samuele Astuti, replica a Emanuele Monti (Lega), che lo ha accusato di avere un “comportamento inaccettabile a danno di Malpensa”, dopo l’annuncio di Alitalia, che non volerà più sullo scalo di Malpensa dal prossimo 1 ottobre, e non sposterà i voli su Linate. “Monti – afferma Astuti – non ha affatto capito le mie parole. Ho detto chiaramente che quello di Alitalia è un bruttissimo segnale per Malpensa. Il Governo farà senza dubbio la sua parte con il piano nazionale degli aeroporti ma la Regione deve, esercitando quell’autonomia che sempre invoca, fare la sua e occuparsi degli aeroporti lombardi stilando un piano regionale strategico degli scali”. Forse la polemica tra maggiornaza e opposizione potrebbe prendere una piega positiva, con le due parti che collaborano per cercare un futuro a Malpensa. Forse.

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