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Delpini alla Mangiagalli: no alla mentalità abortista

La giornata nazionale per la Vita viene celebrata “per dire il nostro impegno a contrastare gli ostacoli, gli impedimenti, le avversità che rendono difficile vivere e generare vita: le condizioni sociali, la mentalità abortista, la paura delle responsabilità, l’insofferenza di fronte alla fatica di vivere e di prendersi cura dei fratelli e delle sorelle che chiedono aiuto”. E’ questo il messaggio che l’arcivescovo di Milano Mario Delpini ha deciso di portare oggi, alla vigilia della giornata, nella sua visita al Centro di Aiuto alla Vita (CAV) che si trova alla clinica Mangiagalli. Un messaggio che ha messo nero su bianco in una lettera rivolte alle mamme e ai papà, ai volontari e agli operatori “per invocare la libertà di vivere, la libertà di generare vita per gli uomini e le donne che si amano”.  “Ci dedichiamo, là dove possiamo, all’impresa di aggiustare il mondo: tocca noi tutti insieme!” ha aggiunto monsignor Delpini, che oltre a celebrare la messa nella cappella Santi Innocenti con don Giuseppe Scalvini, ha deciso di benedire le primule, simbolo della vita nascente, e assistere alla scopertura della targa in ricordo di Paola Chiara Marozzi Bonzi, fondatrice del CAV Mangiagalli, scomparsa nell’agosto 2019. “Celebriamo questa Giornata per far pervenire un messaggio di gratitudine alle mamme e ai papà che offrono alla loro famiglia e alla nostra società un futuro, con la loro gioia, con la loro generosità e perciò affrontano di buon animo anche prove e tribolazioni. Per questo – ha concluso – offriamo le primule che annunciano la nuova primavera”. ANSA

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Evacuato il reparto Terapia Intensiva Neonatale della Clinica Mangiagalli per un incendio

“Pare sia stato un cortocircuito elettrico a far scattare l’allarme anti-incendio questa notte, alla Terapia Intensiva Neonatale (Tin) della Clinica Mangiagalli – Policlinico di Milano. Un problema che, per precauzione, ha richiesto la rapida evacuazione di tutti i piccoli pazienti ricoverati in Tin ma che si e’ risolto nel giro di pochi minuti e che non ha creato alcun danno rilevante. Tutti i bimbi e tutti gli operatori stanno bene, grazie anche al protocollo di sicurezza che viene attivato in questi casi“. Lo comunica in una nota del Policlinico, che spiega: “Tutto è iniziato 4.57 del mattino, quando il probabile cortocircuito avrebbe innescato un principio di incendio. I dispositivi di sicurezza si sono subito attivati, bloccando il problema sul nascere; in contemporanea il personale sanitario ha predisposto la rapida evacuazione dei piccoli pazienti ricoverati, avvenuta in pochi minuti. Per precauzione sono stati allertati anche i Vigili del Fuoco, intervenuti sul posto“. Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico, spiega: “La situazione sta già tornando alla normalità, le procedure interne hanno funzionato perfettamente, così come i protocolli di sicurezza messi in atto dal personale. Siamo lieti di confermare che nessun paziente o operatore ha avuto la minima conseguenza, e che non c’è stato alcun danno rilevante nemmeno alla struttura. Ringrazio tutto il personale della Tin e tutti coloro che sono man mano intervenuti: hanno gestito in maniera esemplare questo inconveniente, e ci hanno permesso di ripristinare in tempi rapidi l’attività clinica“. “Pur nella difficoltà di evacuare un reparto complesso come la Terapia Intensiva Neonatale – aggiunge Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Tin del Policlinico di Milano – ogni cosa ha funzionato in modo perfetto, anche perché tutti gli operatori si esercitano periodicamente simulando situazioni in cui è necessaria l’evacuazione. Quindi eravamo perfettamente preparati per affrontare dinamiche di questo tipo, e i 23 neonati ricoverati in Tin sono stati evacuati in pochissimi minuti. Ora si trovano nella nostra area di Terapia Intermedia, dove sono presenti tutte le attrezzature di cui hanno bisogno“. Ora, spiega ancora il comunicato, “l’unica accortezza da mettere in campo per questa spiacevole avventura rimane quella di controllare accuratamente le apparecchiature mediche che erano presenti in quella stanza, per scongiurare che i dispositivi anti-incendio possano averle danneggiate in qualche modo. Già da questa mattina, comunque, tutte le attività cliniche e l’assistenza ai piccoli pazienti sono tornate alla normalita’ di tutti i giorni”.  

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