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Le Mascherine Tricolori tornano in Piazza XXV aprile

Come sabato scorso, anche oggi, gli aderenti al movimento delle “Mascherine Tricolori” si sono riuniti in Piazza XXV Aprile, insieme ai rappresentanti di alcune categorie di lavoratori pesantemente penalizzati dai provvedimenti presi per contrastare l’epidemia di covid-19. Scopo della manifestazione: sensibilizzare le istituzioni perché prendano provvedimenti concreti in favore di quanti a causa della crisi economica conseguente al lockdown rischiano di perdere il lavoro, chiudere la propria attività o faticano a tirare fine mese. “Anche oggi eravamo in Piazza” hanno scritto gli organizzatori sulla loro pagina Fcebook, spiegando, “siamo imprenditori, lavoratori, madri, padri. Non siamo disposti a restare inermi di fronte ad un Governo che vuole affossare i nostri sacrifici e la nostra Nazione! Torneremo in piazza anche Sabato prossimo, sempre di più! Viva l’Italia!“.

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Scorta a Fontana per le minacce dei CARC che però potranno manifestare sotto il suo ufficio

Il Governatore, Attilio Fontana, da due giorni è sotto scorta. Il provvedimento è stato preso dalla prefettura di Varese in seguito ai murales e volantini dei CARC in cui viene definito “assassino” e alle minacce sul web. L’apparato di sicurezza che gli è stato assegnato è di quarto livello con un’auto di scorta e un’agente che lo seguono in ogni spostamento. Nonostante questo, “Oggi alle 17.30 vedremo i Carc sotto il palazzo della Regione a manifestare insieme ad altre sigle sindacali contro tutto e tutti” denuncia l’assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato. “Non intendo addentrarmi nelle farneticanti motivazioni della manifestazione – prosegue De Corato – ma ammetto che stupisce che questo pseudo Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo possa avere avuto il permesso di manifestare sotto la Regione. Le scritte d’odio e i volantini riportanti la scritta Fontana Assassino non posso passare in cavalleria e mi domando: se a diffamare così pesantemente un governatore di regione fosse stata un’organizzazione di destra, quest’ultima avrebbe ottenuto allo stesso modo il permesso per manifestare sotto la sede istituzionale? “, si chiede l’Assessore. “La Prefettura – conclude De Corato – impedisca ai Carc di manifestare sotto al Palazzo della Regione e vigili, insieme alla Questura, stroncando sul nascere ogni delazione e provocazione, individuandone subito gli autori e procedendo d’ufficio con le eventuali denunce“.  

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In piazza XXV aprile manifestazione delle Mascherine Tricolore

Manifestazione di protesta contro il governo di una sessantina di persone, tutte con mascherina tricolore e a distanza di circa un metro e mezzo, ieri mattina in piazza Venticinque aprile a Milano. Tra loro, alcuni ristoratori e medici che hanno chiesto all’esecutivo “risposte chiare e interventi precisi” per aiutare il mondo del commercio in grave difficoltà per via dell’emergenza Covid. Al presidio, organizzato dal gruppo spontaneo ‘Mascherine tricolore’ e nato su Facebook, hanno partecipato anche esponenti di CasaPound tra cui l’editore di Altaforte Francesco Polacchi e la coordinatrice milanese del movimento di estrema destra Angela De Rosa. Oltre a intonare l’inno d’Italia, i manifestanti hanno dedicato un minuto di silenzio alle “vittime del virus”, non solo i morti ma anche quegli imprenditori duramente colpiti dal punto di vista economico.

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Un 25 aprile di rivolta pacifica contro il governo

Un 25 aprile di rivolta pacifica contro il governo. Non è una polemica politica, ma un fatto: a migliaia si stanno organizzando in tutta Italia per scendere in piazza contro gli attuali governanti. L’idea è di trasformare il 25 aprile in un momento di coesione nazionale dopo che per più di due mesi i già scarsi legami sociali si sono scollati del tutto per le crisi economiche e nervose di un popolo che si è scoperto sequestrato. Il tam tam è partito nelle settimane scorse e oggi è un coro con venti comitati regionali organizzati sulle chat di Telegram: sono migliaia ora gli utenti che seguono il progetto e sembrano intenzionati a portare fino in fondo il piano: andare a Roma per una grande manifestazione pacifica, un modo per riappropriarsi della normalità perduta a causa del lockdown e impedire al governo di tenere ancora le persone chiuse tra muri e mascherine. E se i numeri delle chat dovessero essere confermati nei fatti sarà difficile per le forze dell’ordine contenere la popolazione: anche perché come potrebbero reagire gli indecisi in quel momento? E se adesso le forze dell’ordine si attivassero per chiudere le chat dedicate a questa grande manifestazione come reagirebbero le persone coinvolte? Sarebbe l’ennesima pugnalata alla fiducia verso lo Stato. Roma non può più permettersi di fare prediche a nessuno dopo che ha dato una mano alla Mafia e agli evasori del Sud regalando soldi a tutti, un gesto che ha chiarito a milioni di italiani che in realtà pagare le tasse è completamente inutile, bastava dire “qui in tanti lavorano in nero” o “o mi date i soldi o li chiedo alla Mafia” per avere quello che si voleva. Già questa decisione aveva ulteriormente minato la resistenza del Nord perché ha reso tangibile quanto siano stupidi quelli che cercano di pagare le tasse. Poi rimandi, messaggi poco chiari, documenti secretati e tanto altro. Un 25 aprile di rivola pacifica contro il governo era dunque inevitabile.

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Manifestazione per salvare gli alberi del Politecnico

In corteo per salvare gli alberi, dal politecnico di Milano a piazza Scala. Si terrà oggi pomeriggio la manifestazione di protesta promossa dal comitato “Salviamo il Parco Bassini”, contro l’abbattimento di 57 alberi per fare spazio al dipartimento di chimica del politecnico. “Il Parco Bassini rimanga un’area verde non edificata” e “il Comune vieti la costruzione di nuovi edifici su tutte le aree verdi della città” sono le richieste dei cittadini che lo compongono. La mobilitazione ecologista arriva dopo il blitz di giovedì scorso, quando gli operai, protetti da poliziotti in assetto anti-sommossa, hanno tagliato 35 alberi e predisposto lo spostamento di altre 22 piante presenti nel Campus Bassini. Il corteo arriverà davanti a palazzo marino dove nel pomeriggio sarà riunito il consiglio comunale.  

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Manifestazione delle sardine in Piazza Duomo

Ieri pomeriggio, il movimento delle “sardine” ha riempito piazza del Duomo. Il ritrovo era previsto a alle 17 nella vicina piazza dei Mercanti, ma si è rivelata troppo piccola per raccogliere tutte le persone (25.000 secondo gli organizzatori) che hanno aderito all’appello e i partecipanti si sono spostati in piazza Duomo invadendola pacificamente, fino a riempirla quasi del tutto intorno all’albero di Natale in allestimento. Migliaia le persone presenti nonostante la pioggia, ombrelli aperti e la ormai classica imagine delle sardine di cartone colorate che spuntavano un po’ dappertutto. Una folla eterogenea che si è mischiata alla gente intenta a fare shopping. La pioggia non ha spaventato i manifestanti, “Le Sardine nell’acqua sono nel loro elemento“, hanno infatti sottolineano gli organizzatori, mentre ribadivano l’invito a non esporre bandiere di partito. Sul palco ha preso la parola Mattia Sartori uno dei fondatori delle Sardine, che ha tenuto a chiarire come “il nostro pensiero non è manipolato. Non c’è nessuno dietro di noi nonostante ogni giorno qualcuno cerchi di dividerci, ma noi in risposta saremo ancora di più nelle piazze“. Poi ha lanciato un messaggio alla politica: “si deve dialogare con la politica ma non con chi ha disintegrato il tessuto sociale per una manciata di voti. – concludendo – Basta strumentalizzare gli ultimi per una manciata di voti, basta fare politica sulla pelle dei piu’ deboli“. Durante il comizio la folla ha spesso intonato “bella ciao” alternandolo diversi slogan: “Milano non si lega“, “Siamo tutti antifascisti“, “Chi non salta un fascista è“, “Ora e sempre resistenza“… La manifestazione si è svolta pacificamente, sotto l’occhio vigile delle Forze del’Ordine presenti in forza in piazza.  

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